![]() |
||
![]() |
||
Incominciano a cadere le maschere di Belvecchio ![]()
E dove incominciano a cadere? Quale posto è stato scelto per incominciare l’operazione di svelamento? Il Vaticano! Quello stesso Vaticano che in questi cinquant’anni, con i suoi ripetuti “incontri interreligiosi”, ha fornito numerosi segni della volontà di mettersi a disposizione per contribuire a realizzare il Nuovo Ordine Mondiale. Segni che i cattolici hanno continuato a sottovalutare nonostante l’evidenza, un po’ per pigrizia, un po’ perché via via sempre più convinti della funzione meramente mondana della Chiesa. Ora, nulla accade per caso e ogni accadimento porta con sé segni distintivi che, a ben riflettere, aiutano a comprendere il suo vero significato; e questo della proposta avanzata in Vaticano di un “ONU delle religioni”, non a caso per bocca dall’ebreo sionista Peres, insignito del Nobel per la pace, è un accadimento così significativo che i cattolici dovrebbero incominciare a preoccuparsi di ciò che si sta preparando. L’idea del “parlamento delle religioni”, non è certo una novità: è una cosa vecchia di più di un secolo; ma mentre i Papi l’hanno sempre condannata insieme ad ogni tentativo di sincretismo, di per sé volto a distruggere la vera Religione di Dio, oggi si arriva a proporla ufficialmente e pubblicamente nello stesso Vaticano, con tanto di benevolenza e di partecipazione di papa Bergoglio. Si comprende allora che ci troviamo al cospetto di una svolta così importante da costituire un vero e proprio giro di boa, tale che la Barca di Pietro, invece di puntare al largo, avrebbe volto la prua verso gli scogli, a dimostrazione che i moderni uomini di Chiesa perseguono lo scopo di trasformare la Barca della Salvezza in scafo della morte. Quando poi si apprende che la proposta dell’“ONU delle religioni” si accompagna all’auspicio che il capo di questo nuovo organismo diabolico dovrebbe essere proprio papa Bergoglio, si capisce come non si tratti solo di una “bella pensata”, ma della manifesta intenzione di proporre al “Vicario di Cristo” di mettersi a capo delle armate dell’Anticristo. Auspicio che in Vaticano non è stato respinto sdegnosamente, ma è stato inteso come un bel gesto di riconoscimento nei confronti di questo nuovo papa, questo moderno figlio del Vaticano II, che, si è detto, prenderà seriamente in considerazione la proposta di Peres. Ed ecco che viene in mente papa Ratzinger, con la sua pretesa che non ci sarebbe rottura tra la nuova Chiesa abortita dal Vaticano II e la Chiesa di sempre. Chissà cosa penserà questo ex papa che si è fatto da parte per far posto a papa Bergoglio, oggi candidato a capo dell’“ONU delle religioni”. Altro che rottura… la Chiesa dei Papi che hanno preceduto il Vaticano II si dimostra essere milioni di anni luce distante da questa zattera sconquassata vomitata dal Vaticano II. La prima predicava e perseguiva il Regno sociale di Nostro Signore Gesù Cristo, la seconda promuove il parlamento delle religioni e l’abbraccio mortale con gli Ebrei, detti “fratelli maggiori”… con i quali oggi giunge a farsi promotrice dell’“ONU delle religioni”. Come siamo caduti in basso!
E siccome al peggio non c’è mai fine, in concomitanza con questo annuncio del prossimo naufragio del Vaticano ecco giungere la notizia che il prossimo 21 settembre, forse, arriverà in Vaticano l'attuale capo della Fraternità San Pio X fondata da Mons. Marcel Lefebvre. Non è chiaro se lo scopo sia di non perdere l’occasione del naufragio oppure di porsi al timone per evitare gli scogli, fatto sta che si ha sicuramente l’intenzione di salire sulla barca, forse mossi dall’attrazione fatale che comporta in genere l’imminenza del disastro, certo indifferenti alle ammucchiate vaticane promosse nel passato e prospettate per il futuro. Cade così un’altra maschera, quasi a conferma che questo nostro è davvero il tempo degli svelamenti, il tempo in cui si chiede ai cattolici di fare tesoro dei segni premonitori e di predisporsi a resistere saldi nella fede, contro i tanti, troppi, falsi capi che si aggirano nel nostro mondo e cercano di condurci tutti per mari perigliosi e per rotte dirompenti. Dio ci aiuta con i segni! Sta a noi coglierli e farne tesoro, rifuggendo dalle chimere e dal canto ammaliatore delle sirene che non stazionano più solo a Scilla e Cariddi, ma sono ormai sparse per ogni angolo del mondo cattolico a scapito degli ingenui cattolici, tanto indeboliti da non avere la forza di legarsi con le orecchie turate all’albero immarcescibile della sana dottrina… costi quel che costi! In Te, Domine, speravi: non confundar in aeternum. (torna
su)
settembre 2014 AL SOMMARIO I FRUTTI DEL CONCILIO AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO |