Nel decennale della morte di Michael Davies


di Veronica Rasponi






Articolo pubblicato su Corrispondenza Romana



Il 25 settembre è ricorso il decimo anniversario della morte dello scrittore inglese Michael Davies.
Michael Trehorne Davies nacque a Yeovil, nel Somerset, il 13 marzo 1936 e morì a Chislehurst in Kent, il 25 settembre 2004. Suo padre era di religione battista e sua madre apparteneva alla Church of England.
Dopo aver prestato servizio in un reggimento di fanteria dell’esercito inglese, che servì durante le campagne della Malesia, Suez e Cipro, nel 1957 si convertì al cattolicesimo e lasciò le armi. Fin dagli anni Sessanta il giovane Davies si rese conto della crisi che attanagliava la Chiesa e aderì nel 1967 alla Latin Mass Society, dedicandosi allo studio dei problemi della Chiesa.
Nel mondo anglofono si distinguevano allora tre personalità: padre Paul Crane S.J. a Londra, con Christian Order, Hamish Fraser in Scozia con Approaches, e Walter Matt negli Stati Uniti con The Remnant.
Michael Davies collaborò con queste realtà affermandosi presto come un punto di riferimento del cattolicesimo inglese.
Fu presidente della Federazione Internazionale “Una Voce” dal 1995 al 2003 e soprattutto autore di numerose opere in difesa della Tradizione cattolica, nelle quali il rigore delle argomentazioni e l’accuratezza delle informazioni si accompagnava ad una eccellente preparazione teologica.
Morì a Chislehurst in Kent, il 25 settembre 2004, a 68 anni dopo aver combattuto una battaglia di due anni con il cancro. L’allora cardinale Ratzinger, che lo conobbe personalmente, lo definì «un uomo di profonda fede», «sempre fedele alla Chiesa». Michael Matt scrive sul “Remnant” che egli «letteralmente diede la sua vita alla Contro-Rivoluzione cattolica tradizionale».
La casa editrice Angelus Press ha recentemente ripubblicato la triologia di Davies, che attende ancora una traduzione italiana: Liturgical Revolution, (Cranmer’s Godly Order, Pope John’s Council, Pope Paul’s New Mass). Nel primo di questi libri egli dimostra, sulla base di inoppugnabili documenti storici, che il protestantesimo in Inghilterra entrò e si diffuse più che con la predicazione e l’insegnamento, grazie a una riforma liturgica che fece scivolare in pochi anni clero e popolo nell’eresia.
Le Francescane dell’Immacolata di Città di Castello hanno pubblicato nel 2011 una sua preziosa operetta L’Altare Cattolico e il Concilio Vaticano, che si può richiedere a “Corrispondenza Romana”.

Michael Davies era fiero delle sue origini gallesi e conclude significativamente queste pagine con un riferimento a san Riccardo Gwyn, insegnante del Galles, padre di sei bambini, giustiziato nel 1584 per essersi rifiuto di partecipare alla liturgia protestante. Di questo spirito profondamente cattolico della sua patria egli raccolse l’eredità e la volle ritrasmettere alle generazioni future.
Secondo Leo Darroch che gli è succeduto come presidente di Una Voce, si deve a Michael Davies se centinaia di migliaia di cattolici perplessi sparsi per il mondo siano rimasti fedeli a Roma e alla S. Sede malgrado la loro disaffezione verso la direzione presa dopo il Vaticano II dalla Chiesa cattolica. Di certo Michael Davies, con i suoi libri, articoli e conferenze, contribuì a rianimare e istruire migliaia di fedeli in un’epoca di confusione e di sbandamento come quella che attraversiamo.



ottobre 2014

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