Il Vaticano benedice le unioni omosessuali,

Valls distrugge la famiglia

di Jérôme Bourbon


Editoriale del 16 ottobre 2014  del settimanale Rivarol





Il Vaticano dà via libera alle unioni omosessuali.
In un documento ufficiale del 13 ottobre, intitolato “Relatio post disceptationem” (il rapporto a metà strada delle discussioni del Sinodo straordinario sulla famiglia), il relatore generale dell’assemblea, il “cardinale” Peter Erdo, scrive, a nome del Sinodo e di Bergoglio: «Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana: siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità? Spesso esse desiderano incontrare una Chiesa che sia casa accogliente per loro. Le nostre comunità sono in grado di esserlo accettando (sic!) e valutando il loro orientamento sessuale, senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio?»

E in questo documento ufficiale del Sinodo sulla famiglia, si legge anche
«La questione omosessuale ci interpella in una seria riflessione su come elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica integrando la dimensione sessuale: si presenta quindi come un’importante sfida educativa. […] Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partners. Inoltre, la Chiesa ha attenzione speciale verso i bambini che vivono con coppie dello stesso sesso, ribadendo che al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli.»
«Una sensibilità nuova della pastorale odierna, consiste nel cogliere la realtà positiva dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, delle convivenze. Occorre che nella proposta ecclesiale, pur presentando con chiarezza l’ideale, indichiamo anche elementi costruttivi in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più a tale ideale

La Chiesa conciliare riconosce così ufficialmente le unioni contro natura, cosa che è di una gravità inaudita. E tuttavia, questa non è certo la prima volta: al tempo di Benedetto XVI, “Monsignor” Paglia, ministro per la famiglia della “Santa Sede”, si era pronunciato esplicitamente in favore delle unioni civili omosessuali.
Naturalmente, i media del mondo intero si compiacciono di questo documento vaticanese e gli danno una grande eco.
Ecco, a caso, alcuni dei titoli cubitali che dopo lunedì sera si sono letti sulla stampa internazionale e su internet:
«Matrimonio omosessuale: il Vaticano riconosce che può rappresentare “un aiuto prezioso per la vita dei contraenti”»,
«Il Vaticano cambia tono sulle libere unioni, anche omosessuali»,
«Matrimonio: la Chiesa si dimostra più benevola nei confronti delle libere unioni e degli omosessuali»,
«Divorziati risposati: La Chiesa cattolica pronta a dare il via libera»,
«Il sinodo riconosce il valore positivo del matrimonio civile, compreso quello omosessuale»,
«Divorziati risposati: La Chiesa è in procinto di fare la sua rivoluzione?»,
«Sinodo sulla famiglia: i vescovi vedono degli “aspetti positivi” nell’amore dello stesso sesso».

È facile immaginare a questo punto la difficoltà che avranno i genitori cattolici nel dire ai loro figli che l’omosessualità è un male, che non bisogna divorziare perché l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito, visto che il Vaticano benedice le unioni omosessuali e apre la strada alla comunione ai divorziati risposati.
Per i cattolici diventerà socialmente, umanamente e psicologicamente sempre più difficile rimanere integralmente fedeli all’insegnamento della Bibbia e del Catechismo tradizionale sull’omosessualità, tanto più che l’“omofobia” è oggi un delitto punito con delle ammende e con la prigione [così in Francia… tra poco anche in Italia - ndt].
Appellarsi a San Pio X, che nel suo Catechismo insegnava che l’omosessualità è un crimine «che grida vendetta al cospetto di Dio», può costare anche molto caro.

Come abbiamo scritto spesso su questo foglio, non bisogna prestare la minima fiducia agli occupanti del Vaticano, che sono dei nemici; e dei peggiori che ci siano, poiché sono lupi travestiti da agnelli.
Non si ripeterà mai abbastanza che dopo la morte di Pio XII, sono degli usurpatori modernisti, senza fede né legge, che occupano indebitamente tutti i posti di comando e che nello spazio di mezzo secolo hanno distrutto tutto, hanno devastato tutto e hanno saccheggiato tutto: la fede, la dottrina, la morale e la disciplina della Chiesa, la liturgia, gli Stati, i movimenti, le scuole e i sindacati cattolici. Tutto è stato metodicamente rovesciato.
Il Vaticano II e ciò che ne è seguito, sono la più grande catastrofe che si sia abbattuta sull’umanità: è necessario prenderne coscienza.

Questa pseudo-chiesa non è la Chiesa di Gesù Cristo, questi occupanti del soglio di Pietro non sono autentici vicarii di Cristo.
Questa è la verità sulla quale dovrebbero convenire tutti gli spiriti retti ed onesti.

D’altronde, Bergoglio questa prossima Domenica 19 ottobre “beatificherà” Paolo VI, l’uomo in bianco che ha fatto comunella con i giudei e i massoni, che portava sul petto l’ephod dei sommi sacerdoti ebraici, che ha vietato la Messa tridentina, che ha distrutto la liturgia, protestantizzandola, che ha saccheggiato il culto e la disciplina della Chiesa, che ha “promulgato” il conciliabolo Vaticano II viziato da errori e da eresie, che ha condotto una politica filocomunista, che ha perseguitato i sacerdoti e i fedeli che volevano rimanere fedeli alla Messa e al Catechismo di sempre.
La Chiesa conciliare canonizza se stessa con inaudita impudenza: la pseudo-beatificazione di Paolo VI segue a meno di sei mesi le pseudo-canonizzazioni di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II, altri modernisti matricolati che con le loro dichiarazioni, con le loro iniziative, con i loro insegnamenti scandalosi e la loro apostasia, hanno distrutto la fede di dozzine di milioni di battezzati.

Quanto al governo Valls [Primo Ministro francese – e non si fa alcuno sforzo a riferirsi ugualmente alla situazione italiana – ndt.], esso continua a distruggere ciò che resta della famiglia tradizionale. Aprendo subdolamente la via alla gestazione in affitto, riducendo della metà le eredità dei Francesi, diminuendo della metà la durata del congedo prenatale per le donne, prendendosela con la primogenitura, incidendo sul quotidiano familiare, sopprimendo gli assegni familiari per le classi medie e superiori, così che quei soldi saranno utilizzati essenzialmente per le famiglie degli immigrati, a detrimento dei Francesi.

Ma per quanto detestabili siano queste riforme, quello che fa il Vaticano è infinitamente peggio, infinitamente più grave, per le sue mortali conseguenze sociali e morali.


Jérôme BOURBON, jeromebourbon@yahoo.fr



ottobre 2014

AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI