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Aridatece Don Camillo Sullo stupore che suscita lo stupore dei preti moderni
La Gerarchia cattolica riconosce solo oggi e con non poche incongruenze il diverso atteggiamento dei media nei confronti del proprio insegnamento. Ultimo caso, il dibattito sui Di.Co. In un articolo apparso il 16 Febbraio su Avvenire, Pio Cerocchi si stupisce che i politici applaudano alcuni documenti e ne deplorino altri, e porta ad esempio gli apprezzamenti riscossi in tema di multiculturalismo e multireligiosità, a fronte delle aspre critiche per l’opposizione della Chiesa al decreto legge che equiparerebbe le unioni di fatto ai matrimoni. Ciò che stupisce dovrebbe essere non tanto la reazione di chi è lontano dalle posizioni cattoliche, quanto lo sconcerto del quotidiano della CEI. Se i Vescovi italiani, e con loro tanta parte della Curia romana, non avessero abdicato alla logica in favore di una squallida piacioneria piazzaiola, comprenderebbero subito che multiculturalismo e multireligiosità non hanno nulla di cattolico, e che proprio per questo trovano accoglienza presso la parte avversa;Il semplice fedele, come pecorella obbediente ancorché disorientata, segue i Sacri Pastori nell’arrampicata sugli specchi che cerca di legittimare posizioni sacrosante come l’intrinseca perversità dell’aborto, del divorzio, dell’adulterio, del concubinato e di altre abominazioni, assieme ad improponibili pastoni conciliari intrisi di ecumenismo spicciolo e buonismo d’accatto. I fedeli più consapevoli ed istruiti nella dottrina hanno già compreso da anni se non da decenni che il sinedrio romano si barcamena sull’onda di una modernità a torto lodata, nel tentativo di aggiornarsi e rendersi bene accetta al mondo. A tutti è comunque evidente che le contraddizioni dell’odierno magistero _ la minuscola non è casuale _ stanno dimostrando l’errore di fondo che il Concilio ha voluto imporre d’autorità: un errore fatale, davanti al quale non valgono distinguo o mitigazioni, e che impone un’inversione di rotta decisa e chiara. Si rinunci alla libertà di religione e si affermino i diritti di Cristo Re.
Verrà la persecuzione, ovviamente.
Coerenza, ci vuole. E fede.
Aridatece don Camillo! (PS)
marzo 2007 AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI |