Conferenza

di S. Ecc. Mons. Richard Williamson
Vescovo della Fraternità Sacerdotale San Pio X


  22 giugno 2012

Pubblicata nel sito
Avec l'Immaculee


La conferenza si è svolta a Bristol, Inghilterra. La pubblichiamo perché, nonostante la data e dato l'argomento, essa continua ad essere di attualità, soprattutto per i più giovani.

Il titolo è nostro.




Protestantesimo, liberalismo e modernismo

Il Padre Le Floch insegnava le grandi encicliche scritte tra il 1800 e gli anni 1920, periodo nel quale esercitava.
Al tempo di Padre Le Floch, la Chiesa non era ancora impazzita. In seguito la Chiesa, o meglio gli uomini di Chiesa, sono impazziti negli anni Sessanta, e quando Mons. Lefebvre fondò il suo seminario, negli anni Settanta, istituì una cosa che penso non esistesse a qual tempo: un corso sulle encicliche, un corso che esponeva l’insegnamento «pur jus» della Chiesa sugli errori moderni.
Una volta ha sentito dire a qualcuno: «dobbiamo fare un maggiore uso delle encicliche».
Queste encicliche denunciano i grandi errori dell’era moderna, e l’era moderna ha reagito gridando, in particolare contro il Sillabo. Questo infatti ha fatto veramente urlare i liberali: toccava un nervo scoperto: ha colpito l’epoca moderna là dove fa male e all’epoca moderna non piaceva.
Gladstone, il primo grande ministro liberale, che non era cattolico e che sono sicuro che non è mai stato vicino alla Chiesa cattolica, diceva: «E’ un affare dei cattolici. Non dovete preoccuparvi di quello che dice un cattolico»; e tuttavia, all’epoca si inquietò, perché la Chiesa aveva toccato esattamente i punti in cui il mondo moderno si comporta male. Il Sillabo ha centrato esattamente il vero problema.

Il problema moderno comincia col protestantesimo; esso è all’origine degli errori moderni, che rimontano al XVI secolo. Il protestantesimo ha preso circa un terzo della Cristianità e l’ha portato a sinistra: solo la grazia, solo la Scrittura e la sola Fede: è questa l’enorme eresia del protestantesimo, che ha minato l’insieme dell’insegnamento cattolico, l’insieme della Chiesa cattolica e che la lacerato la Cristianità. Da allora, la Cristianità è stata divisa.
Vi ricorderete forse delle cinque età della Chiesa. La quarta età della Chiesa è durata circa 1.000 anni. Prima c’era stata l’età degli Apostoli, poi l’età dei Martiri, l’età dei dottori, poi le cose si stabilizzate e calmate e vi sono stati mille anni senza molte eresie. Ci sono state delle eresie, ma non erano gran cosa, e tutto era più o meno tranquillo.
La Chiesa è sempre in difficoltà, ma per questi mille anni le cose sono state relativamente tranquille: la Chiesa ha impregnato tranquillamente la civiltà. Alla fine del Medio Evo arriva la decadenza e nel 1517 esplode l’eresia di Lutero: un’intera parte della Chiesa pende a sinistra.

La Chiesa reagì con la Controriforma, che si oppose al protestantesimo e che ricostruì la Chiesa, e la Chiesa riprese a svilupparsi. In seguito, nel 1789, si è avuta la Rivoluzione francese ed è nato il liberalismo. Vi sono stati quindi 250 anni di civiltà cattolica, dal 1517 al 1789, durante i quali i Gesuiti hanno rappresentato il contrattacco della Chiesa cattolica contro il protestantesimo.
Sant’Ignazio era un contemporaneo di Lutero, e mentre Lutero pretese di mettere ordine nella Chiesa con la ribellione, Sant’Ignazio la rinnovò con la conversione. Gli Esercizi Spirituali ci vengono da Sant’Ignazio. Fu lui ad istituirli, almeno nella forma moderna, e da allora ogni Papa cattolico ne ha fatto l’elogio e li ha raccomandati. Essi sono stati un mezzo capitale per fortificare i cattolici contro il mondo scosso, lacerato e infiltrato dal protestantesimo. Per 250 anni il cattolicesimo e il protestantesimo si non fronteggiati.

Poi è arrivata la Rivoluzione francese che fu una ripresa del protestantesimo, sotto la forma del liberalismo. Questo è più sottile del protestantesimo: sembra meno una mazza che un bisturi. Il liberalismo pretende di essere cattolico, e in effetti sia il protestantesimo sia il liberalismo fingono di essere cattolici: uno dopo l’altro essi sono una forma di falso cattolicesimo. A partire dalla Quarta Età la Chiesa ha trionfato. Tutti sanno che la Chiesa cattolica è là dov’è e che noi dovremmo essere tutti cattolici e che tutti devono rendere omaggio al cattolicesimo, ma non vogliono essere cattolici, dunque sono degli ipocriti: è la pretesa di essere cattolici senza esserlo realmente. E’ una rottura col cattolicesimo facendo finta di essere cattolici.
Il liberalismo è una forma più raffinata di protestantesimo: libertà, uguaglianza, fraternità. Esso non ha la pretesa di essere una religione, come fa il protestantesimo, ma di fatto costituisce una visione del mondo, ha la pretesa di salvare il mondo, così che essenzialmente è una riedizione delle idee del protestantesimo. E’ il protestantesimo all’interno dei paesi cattolici.
Ad esempio: il liberalismo esplode in Francia, che è un paese cattolico e un paese in cui hanno lavorato i Gesuiti. Per 250 anni, altri Ordini religiosi e numerosi Santi vi hanno operato: San Francesco di Sales, San Francesco di Paola, San Giovanni Eudes e tanti altri. Nel XVII secolo, in Francia vi era una buona dose di cattolicesimo: e, se posso dire così, la Francia ha ottenuto il suo diploma di cattolicità. Ma nel XVIII secolo il cattolicesimo del XVII secolo si è incattivito col giansenismo. Questo era una forma di cattolicesimo protestante, ed ha condotto al liberalismo. Il giansenismo era molto severo, troppo «a destra», ma poi c’è stato il ritorno della bilancia ed è divenuto squilibrato, è andato troppo lontano e il piatto ha ceduto nella direzione opposta: col risultato che, da troppo severo che era, è diventato presto liberale; si è trasformato in liberale.

La stessa cosa si è prodotta in Inghilterra. Nella stessa epoca, verso la fine del XVII secolo, i puritani si sono trasformati in Whigs. Il cattolicesimo era già stato eliminato, schiacciato dai governi empii di Enrico VIII, Elisabetta I e Giacomo VI. Gli Inglesi sono duri, sono implacabili: hanno messo sotto i piedi la Chiesa come qualcuno che vuole camminare su un insetto e schiacciarlo. E’ questo che gli Inglesi hanno fatto con la Chiesa cattolica, e la Chiesa cattolica è stata annientata. Nondimeno, i Cavalieri erano dei protestanti semi-cattolici. In altri termini, tra i protestanti vi era la tendenza ad avere ancora un grande rispetto per la Chiesa cattolica, e volevano essere come i cattolici. In effetti, tra essi e i puritani si era arrivati alla guerra, la guerra civile in Inghilterra degli anni 1640, e al re Carlo I venne tagliata la testa. Ma gli Inglesi si sono ripresi dopo Oliver Cromwell. Hanno restaurato la monarchia, anche se è stata indebolita, anche se era meno potente di prima; si trattò di una monarchia costituzionale, in cui i liberali hanno preso in seguito il sopravvento. I puritani si sono trasformati in Wighs e questi hanno dominato la politica inglese per lungo tempo.

In Francia, infiltrandosi nella Chiesa cattolica, nella Chiesa della Controriforma, il protestantesimo prese una forma virulenta: il giansenismo. Questo si è trasformato in liberalismo e questo a sua volta ha prodotto la Rivoluzione francese del 1789.

La massoneria è stata introdotta a Londra nel 1717. Essa ha prodotto il liberalismo, che è il risultato della divisione del protestantesimo dal cattolicesimo. Quando il cattolicesimo padroneggiava la civiltà, era la verità e tutti lo sapevano.

Nell’Austria cattolica, Beethoven diceva: «Dio e le regole basilari della musica non si discutono». Nell’Europa cattolica medievale non si metteva in discussione il cattolicesimo e questo regnava serenamente; ma quando sopraggiunse il protestantesimo sorsero due sistemi totalmente diversi. Qualcuno ha detto: «Non potevano essere veri entrambi. E allora, qual è il vero?» I protestanti sembrano dei bravi ragazzi e i cattolici possono apparire talvolta un po’ morbidi, e allora chi è nel vero?
Bisogna scegliere tra «teste tonde» e «cavalieri»: i primi molto rigidi e i secondi che apprezzano il vino e le donne.
Allora, ecco che arrivano i liberali, dicendo: va bene voi protestanti, va bene voi cattolici, non datevi pena; siate dei buoni protestanti, siate dei buoni cattolici, e tutti saranno contenti, vivremo tutti insieme e sarà finita con queste orribili guerre di religione. E’ questo il liberalismo. In altre parole: le vostre credenze e le vostre differenti dottrine saranno tutte senza importanza. La dottrina non è importante, ciò che è importante è essere simpatici e vivere nell’unità.
L’unità prima della verità. «Viviamo insieme, amiamoci gli uni gli altri. Non preoccupatevi dei punti di divergenza, ma concentratevi su ciò che ci unisce». Questo è un altro grande slogan dei liberali.

Il liberalismo proviene dall’esistenza del protestantesimo, opposto al cattolicesimo… Arrivati i liberali, dissero: «la dottrina non ha importanza, viviamo insieme», e fu la pace di Westphalia, nel 1648. Il liberalismo non conquista i paesi con la violenza, come fa il protestantesimo, ma lo fa con la politica; esso separa la politica dalla religione. Col liberalismo, la religione è rigettata dalla politica. I liberali dicono: «Ciascuno può avere la propria religione, in privato, non c’è problema; ma in pubblico noi accettiamo le differenze; in pubblico non siamo né cattolici né protestanti. Lo Stato non sarà né l’uno né l’altro. Ma gli individui, nel privato, saranno ciò che vogliono».
Ecco cos’è il liberalismo.

Il liberalismo è prodotto dalla coesistenza del protestantesimo e del cattolicesimo. Se non ci fosse stato il protestantesimo non si sarebbe stato il liberalismo. Liberalismo è: «ciascuno è libero; libertà per tutti; siamo d’accordo che possiamo essere diversi; Le idee non sono importanti, ciò che è importante è vivere insieme, come dei bravi ragazzi; avere la religione che si vuole, in privato, e non obbligare nessuno in pubblico».
Ecco, questi sono gli Stati Uniti, che sono imbevuti di liberalismo. E anche l’Inghilterra lo è, ma in modo diverso.

Con l’azione dei Papi, nel XIX secolo, la Chiesa ha reagito al liberalismo. I papi l’hanno combattuto, come la Controriforma aveva combattuto il protestantesimo. Essi hanno scritto delle encicliche. Una delle prime, nel 1832, è la Mirari vos di Gregorio XVI. Sono le encicliche che Mons. Lefebvre amava e voleva utilizzare.
Enciclica, viene dal greco «ciclo». Un monociclo è un ciclo con una suola ruota, una bicicletta ne ha due, un triciclo tre. «Ciclo» significa «ruota» o «cerchio». Una enciclica è una lettera circolare, che fa il giro di tutti i vescovi della terra. Esse sono scritte da vescovi e sono quindi di un buon livello.
Mons. Lefebvre le apprezzava perché esse sono la risposta al liberalismo, che è l’enorme problema del mondo moderno. Se il protestantesimo è all’origine dei problemi del mondo moderno, è evidente che il liberalismo li ha amplificati. Apparentemente esso è meno odioso col cattolicesimo, ma più sornione. Almeno i protestanti si ergevano e dicevano: «noi vi odiamo e vogliamo distruggervi»; era una battaglia a viso aperto. Il liberalismo dice: «noi vi amiamo, ma amiamo anche i protestanti. Noi amiamo tutti, noi siamo d’accordo con tutti». Il che, in apparenza, è amabile, ma in realtà è mortale. In un certo senso è più mortale del protestantesimo. Il protestantesimo si sbaglia, ma almeno il suo spirito rimane fermo. Lutero diceva: «Ecco la mia posizione. Non posso fare altrimenti». Egli prendeva posizione; non era viscido, insipido, mentre il liberale lo è. A partire da questi principi egli è inconsistente, perché dice: «Le idee importano poco; accettiamo le differenze; non v’è problema; non dobbiamo avere problemi di dottrina, di idee. Viviamo insieme, viviamo felici insieme, coesistiamo e ognuno conservi le proprie convinzioni in privato». Il liberalismo appare più simpatico del protestantesimo, ma è più mortale… e il mondo moderno è completamente liberale.

I protestanti si sono mutati in liberali. Oggi vi sono pochi protestanti convinti, esistono ancora, ma lo stato generale degli spiriti è liberale.
In filosofia abbiamo Kant, il terrificante Emmanuel Kant, filosofo tedesco; egli ha sistematizzato il concetto che le idee sono inutili; ha creato un sistema centrato sulla proposizione che noi non possiamo conoscere la realtà, che lo spirito non può conoscere la realtà. In questo modo, lo spirito è veramente perduto. Il liberale Kant, che separa lo spirito dalla realtà oggettiva, è il nodo del problema del modernismo, il cuore del modernismo. E’ per questo che se ci sono cento persone si hanno cento verità.
Questo è Kant e il suo sistema. Andate oggi nelle facoltà di filosofia di qualunque Università e constaterete subito che tutto gira attorno a Kant, mai attorno a San Tommaso d’Aquino.
Tutto questo fa parte del Sillabo. Il postulato automatico è: se volete fare della filosofia, cominciate da Kant. Questo è il liberalismo.

I Papi del XIX secolo si levarono contro il liberalismo, e la Chiesa si sviluppò di nuovo. Si ebbe allora un grande sforzo missionario: per esempio si aprì l’Africa. Molti dei missionari francesi andarono in Africa, dove il contatto con gli Europei si era limitato alle coste. Gli Europei non si erano mai addentrati abbastanza all’interno. Con le missioni del XIX secolo, i cattolici guadagnano l’interno, e l’Africa si apre. Lo stesso vale per l’Asia e l’Oceania. La Chiesa cattolica si riprende ed ecco che si espande. E’ sempre lo stesso schema: riunione, espansione, corruzione, declino.

Il modernismo è apparso verso la fine del 1800, ed era più sottile del liberalismo, che a sua volta era più sottile e più velenoso del protestantesimo. Il modernismo è più sornione e più tossico del liberalismo e del protestantesimo. Col passare del tempo l’eresia diventa sempre più raffinata.
Verso la fine del XIX secolo, un pugno di cattolici è stregato dal meraviglioso mondo moderno, creato dai liberali e dai protestanti, e considerano: «Ebbene, che c’è di cattivo nel mondo moderno? Esso va bene. Guadate i progressi scientifici e guardate i progressi dappertutto nel mondo. Guardate lo sviluppo delle nazioni. Considerate la nostra libertà politica, vedete come oggi ci intendiamo bene?». Così, a suo modo, il mondo moderno è attraente. Ma se lo si osserva attentamente, esso si rivela meno fascinoso che al primo sguardo, eppure è così che appare: se non lo si guarda da più vicino, sembra molto attraente: le persone rasano i prati, i treni arrivano in orario. Si può prendere un treno a Londra e in due ore essere a Bristol, mentre invece ai tempi di Jane Austen occorreva un viaggio in diligenza di tre o quattro giorni. E oggi, con l’aereo basta un’ora. I treni sono veloci, ma gli aerei lo sono ancora di più. Vedete il progresso. Il meraviglioso progresso tecnico. L’africa e l’Asia si sono aperte e vi è stato anche un grande progresso materiale.

In realtà, il protestantesimo e il liberalismo hanno rese incerte le cose spirituali: sembra che non ci sia più una verità chiara, com’era al tempo del Medio Evo… La religione è diventata una questione puramente personale, e quindi, di conseguenza, non è più così importante, poiché la verità è inconoscibile: noi non conosciamo la verità, quindi la verità non è così importante.
A questo punto, dove va a finire il meglio dell’intelligenza umana? Se non ci si applica più alle cose spirituali, ci si applicherà alle cose materiali. E proprio perché lo spirituale è screditato ecco che emerge il materiale. E visto che degli uomini di talento dedicano il meglio della loro intelligenza alle cose materiali, il materialismo fiorisce, e questo spiega in gran parte perché il mondo moderno è così incantatore. E’ a causa del materialismo: treni, automobili, aerei, elettronica, ecc. Da allora, il progresso materiale non si è fermato, ed esso è essenzialmente figlio del protestantesimo e del liberalismo.
I cattolici non sono così interessati alle cose materiali. Interessarsene non è di per sé peccaminoso, ma non è così importante, né essenziale. Quello che importa ai cattolici è andare in Cielo, e vi è del pericolo nel denaro e nel materialismo, e i cattolici non si interessano del materialismo. Sono il protestantesimo e il liberalismo che sviluppano il materialismo. Essi sviluppano un mondo moderno molto prospero e incantatore, al punto che una buona parte dei popoli europei hanno abbandonato la fede.

Con il liberalismo e il protestantesimo, la fede è compromessa, specialmente col liberalismo. Ed è per questo che i Papi l’hanno combattuto. E mentre lo combattevano, la Chiesa ha proseguito nella sua espansione nel XIX secolo. Ma alla fine di questo secolo, vi sono stati dei cattolici che hanno detto: «Vedete, il mondo moderno trionfa, è riuscito: va bene, è meraviglioso. Dunque noi ci dobbiamo sviluppare e cercare un nuovo modo di apparire come cattolici, anche se non lo siamo. Dobbiamo seguire il progresso materiale, la scienza moderna, il materialismo, il liberalismo, ma conservando le apparenze cattoliche… e questo fu il modernismo. Esso conserva le apparenze, ma annienta la sostanza del cattolicesimo…  Facciamo l’esempio di un farmacista. Un pomeriggio voi andate in farmacia, là tutte le pillole sono nei loro rispettivi flaconi con le etichette appropriate. Ma ecco che nel bel mezzo della notte qualcuno si introduce nella farmacia, vuota tutti i flaconi, fa un bel mucchio di pillole sul pavimento e poi rimette indistintamente le pillole nei flaconi. L’etichetta è la stessa, i flaconi sono gli stessi, ma il loro contenuto è del tutto diverso.
Ecco cos’è il modernismo.

Esempio classico e molto semplice: la Resurrezione.
Il dogma originario della Resurrezione è che il reale corpo fisico di Nostro Signore Gesù Cristo, quello che era stato crocifisso, venne riunito alla Sua anima, da Nostro Signore stesso, la Domenica mattina, e ritornò in vita. Era lo stesso corpo, ma misteriosamente differente. E Nostro Signore uscì dalla tomba. E’ questo che credono i cattolici. Ed è questa la realtà, è questo il vero contenuto del flacone. Certo, è difficile da credere, perché abitualmente nessuno ritorna dai morti. Normalmente, nessuno esce dalla tomba, né passa attraverso i muri, né parla e mangia del pesce, ecc.
E allora, che si escogita? Ebbene, i modernisti dicono: «Quello che significa veramente la Resurrezione è che quando due o tre o quattro o cinque persone si riuniscono e pensano tutte a Gesù Cristo e insieme amano Gesù Cristo, Gesù Cristo ritorna in vita fra loro… ed è la Resurrezione». Questo non richiede alcuna fede, è cosa del tutto naturale; perché si tratta di persone che stanno bene insieme perché pensano tutte a Gesù.
E quindi, il contenuto è interamente differente, benché siano state conservate le stesse parole. E’ questo il modernismo. Si conservano tutte le parole, si conservano tutte le apparenze, ma il contenuto è cambiato completamente.
La conseguenza è che le caratteristiche della Fede sono minacciate.

All’epoca a cui ci riferiamo, i modernisti erano solo un pugno di uomini compreso un certo numero di preti. Essi costituivano una minaccia troppo seria, poiché se li si fosse lasciati tranquilli avrebbero completamente svuotato la religione cattolica e la Chiesa di ogni sostanza. Chi li ha combattuti è stato Pio X, e fu questa la ragione per cui Mons. Lefebvre scelse il nome di San Pio X per la Fraternità, poiché Mons. Lefebvre sapeva che il problema di oggi è il modernismo. E’ per questo che il santo Patrono della Fraternità è l’uomo che inflisse un duro colpo al modernismo, con la sua grande enciclica Pascendi del 1907, e col decreto Lamentabili, che è un elenco degli errori moderni, al pari del Sillabo… San Pio X mise i modernisti fuori combattimento; se si prende il manuale di un seminario cattolico degli anni tra il 1930 e il 1940, si può leggere: «il modernismo era un piccolo problema sollevato da dei preti francesi amanti della discussione» … «ma è finito, noi lo abbiamo eliminato. Il modernismo non esiste più, è morto. Il problema è stato trattato da Pio X e oggi noi siamo dei gran cattolici».

Ancora una volta, la Chiesa riprese la sua espansione. Nel XX secolo vi è stato un lavoro missionario enorme. Ai primi del XX secolo, sotto Pio X, la Chiesa ha conosciuto una grande fioritura. Per esempio, in Inghilterra ci fu la generazione di Benson, Chesterton e Belloc, prima della prima Guerra Mondiale e anche dopo. Fu un buon periodo per la Chiesa. Lo stesso fu per la Francia, nella stessa epoca. Ma il diavolo non dorme e quando sembrava che Pio X l’avesse vinto, la malattia di voler adattare la Chiesa al mondo moderno, il modernismo, continuava a diffondersi. E’ per questo che si chiama modernismo, perché vuole cambiare la sostanza del cattolicesimo per adattarlo al mondo moderno. Il mondo moderno è intrinsecamente anti-cattolico ed è molto sconfortante vivere come cattolico nel mondo moderno, perché questo, profondamente, sottilmente, insidiosamente e intelligentemente fa pressione contro quello che è cattolico.
«Sono combattuto, preso tra due fuochi e non mi piace … E allora cercherò di svuotare il cattolicesimo della sua sostanza, cercherò di cambiarlo, in maniera che si adatti al mondo moderno». Ecco cos’è il modernismo.
Vi sono sempre più cattolici che sono contaminati dall’idea che bisogna adattare il buon vecchio cattolicesimo, questa Chiesa medievale, questa Chiesa costantiniana, questa Chiesa tridentina… essa è troppo vecchia e troppo fuori moda.

La contraccezione: «Una coppia sposata, come può vivere in una città moderna e avere tutti i figli che verrebbero se non potesse usare la contraccezione?»
Ecco un esempio reale della pressione esercitata dal mondo moderno sulla morale cattolica. Certo, i metodi artificiali di controllo delle nascite sono cattivi, intrinsecamente cattivi e lo saranno sempre, «ma ciò è severo, è difficile». «Ah! La Chiesa deve adattarsi. E’ impossibile ai giorni nostri non usare questi metodi artificiali. E’ impossibile! La Chiesa è fuori gioco».
Io sono certo che avrete sentito questo genere di considerazioni.

Noi abbiamo vissuto due Guerre Mondiali che hanno scosso l’intera civiltà, che hanno rimesso tutto in discussione e promosso il liberalismo, poiché quando i nazisti, per esempio, che avevano idee chiaramente espresse, si ritiene che abbiano gasato sei milioni di Ebrei, ecco che si è prodotto il discredito generale delle idee, il che comporta una nuova grande avanzata del liberalismo.
Il modernismo, evidentemente, è in linea col liberalismo e il protestantesimo. Ed è il liberalismo, e il protestantesimo ancora più sottilmente e più profondamente, che vengono introdotti all’interno della Chiesa. L’attacco è sempre diretto contro la Chiesa.
E’ evidente che il protestantesimo è contro la Chiesa cattolica; e il liberalismo è contro la Chiesa ancora più sottilmente, intende minare la Chiesa; e il modernismo mina l’intera dottrina della Chiesa.
La Chiesa dev’essere aggiornata: «bisogna aggiornare l’Ave Maria, le stazioni della Via Crucis. Se niente si aggiorna, niente è più vivente, più reale, più autentico. Per essere autentico, tutto dev’essere cambiato».
E’ il principio del modernismo.

Ma il mondo moderno, esercitando una pressione sempre più forte negli anni Sessanta, fece sì che la gran parte dei cattolici virassero a sinistra: e fu il Vaticano II. Fu il neo-modernismo, fu la ripresa del modernismo… col Vaticano II gli uomini di Chiesa se la intendono col mondo moderno, adattano la totalità della religione cattolica al mondo moderno. Pio X aveva annientato il modernismo e lo aveva ridotto in clandestinità come un serpente, ma gli uomini moderni amano il loro mondo moderno.
Un celebre modernista, Marc Sangnier, era a capo di un movimento chiamato Sillon; Pio X condannò questo movimento, perché era falso e liberale, e Sangnier disse: «Sì, Santo Padre, sono d’accordo. Sì, mi sottometto, mi sottometto, mi sottometto. Sì, Santo Padre».
In realtà, non lo fece, e ancora una volta noi constatiamo l’ipocrisia dei tempi moderni.

L’uomo moderno è difficile da convincere. Si può tentare di persuaderlo, ma gli argomenti non hanno presa su di lui. Egli non si muove argomentando. Egli non pensa. Quante persone conoscete oggi che riflettono realmente? Non molte. Oggi, la gente si comporta in funzione delle proprie sensazioni. Si muovono col sentimento, e questo spiega perché la politica riempie la televisione. Chi ha il più bel sorriso «dentifricio» in televisione? Chi appare bello in televisione? Oggi un politico deve apparire sotto una buona luce in televisione; è assolutamente necessario. La politica va avanti per mezzo della televisione; non va avanti per mezzo dei contenuti; l’uomo moderno non è un uomo di sostanza; non è un uomo di sostanza ed è insoddisfatto.

Oggi è la massa dei cattolici che preme contro la Chiesa, perché a partire dagli anni Sessanta numerosi cattolici vivono nelle grandi città, dappertutto nel mondo, e qui i metodi artificiali per il controllo delle nascite, per esempio, sono considerati come necessari e indispensabili, e c’è una grande pressione da parte di molti, da parte di molti cattolici sui loro preti, suoi loro cardinali. Ora, i cardinali e i preti non pregano abbastanza; e questo è indubbiamente un problema serio: costoro non pregano abbastanza e non hanno la grazia. E’ quello che San Tommaso Moro diceva a proposito del clero inglese, al tempo del protestantesimo.
La televisione, la radio e la stampa distraggono gli uomini di Chiesa. E vi è anche una pressione esercitata in tutti i modi da parte di una buona parte dei laici, sebbene non di tutti. Vi è stata più resistenza al Vaticano II fra i laici che fra il clero; e una delle ragioni che è il demonio lavora più duramente sui preti che sui laici. Infatti, se egli riesce a catturare un prete, può forse catturare cento anime; se invece cattura un laico, cattura solo lui o al massimo la sua famiglia, otto o dieci anime. Così è meglio corrompere un prete che un laico. Il diavolo lavora duro sugli uomini di Chiesa, da secoli con sempre più sottigliezza, con sempre più corruzione diffusa, ed oggi quasi tutta la Chiesa pende a sinistra.
Il neo-modernismo è del tutto in linea col modernismo, col liberalismo, col protestantesimo, e da dopo la Rivoluzione francese si pende sempre più a sinistra.
Quando si comincia a parlare di destra e di sinistra e ci si chiede da dove vengono questi due termini, la risposta è: dalla Rivoluzione francese. Nel corso di una sessione dell’assemblea che dirigeva la Rivoluzione, ad un certo punto i deputati si separarono, chi a destra e chi a sinistra, i moderati a destra e gli arrabbiati a sinistra; se si studia la Rivoluzione francese si vede che pur essendo tutti rivoluzionari, quelli di destra erano più moderatamente rivoluzionari di quelli di sinistra.
Dunque, queste virate a sinistra permettono di parlare di rivoluzione contro la Chiesa cattolica.




gennaio 2019

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