Videomessaggio ai manifestanti contro il “green pass”
a Piazza del Popolo, Roma
9 ottobre 2021


di Mons. Carlo Maria Viganò


In occasione della manifestazione contro il “green pass”, svoltasi a Roma, in Piazza del Popolo, il 9 ottobre 2021, Mons. Carlo Maria Viganò ha indirizzato ai manifestanti un videomessaggio; visionabile sul canale Youtube al'indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=q-zIGt8btng

Ne presentiamo qui la trascrizione







Cari amici,

vi siete riuniti in questo giorno qui in Piazza del Popolo e in molte altre piazze d’Italia, come centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo manifestano la propria opposizione all’instaurazione ad una tirannide globale.
Milioni di cittadini di ogni nazione, nel silenzio assordante dei media, da mesi gridano il proprio no, no alla follia pandemica, no ai lockdown, al coprifuoco, all’imposizione delle vaccinazioni, no ai passaporti sanitari, ai ricatti di un potere totalitario asservito alle elite.

Sono trascorsi quasi due anni dall’inizio di questo incubo planetario, siamo entrati in un labirinto, passo dopo passo. All’inizio erano le mascherine al chiuso, poi arrivarono i lockdown con le autocertificazioni, poi il coprifuoco. Ricordate?
Ogni volta, dinanzi ad un abuso che poteva sembrare giustificato dall’emergenza, abbiamo accettato di farci sottrarre un pezzo di libertà, passo dopo passo.

Ci hanno impedito di andare in chiesa, di uscire di casa, di lavorare, di andare a scuola, di visitare i nostri cari e addirittura i parenti moribondi in ospedale. Passo dopo passo.
A una certa ora della sera, nelle nostre strade si vedevano solo i naider per le consegne di Amazon e … , nuove vittime del “gran reset”, nuovi schiavi del sistema, assieme a tanti piccoli imprenditori, a proprietari di negozi, bar e ristoranti, costretti al fallimento da Nord a Sud, illegittimi e controproducenti.
Senza parlare del tracollo psicologico che ha colpito molti di noi, dai più piccoli ai più anziani: gli uni privati di ogni contatto sociale, gli altri reclusi nelle RSA senza cure, condannati a morire da un protocollo ministeriale.

Passo dopo passo, ci siamo abituati all’idea che un comitato tecnico scientifico potesse decidere, così almeno ci hanno raccontato, che il virus circolava solo dopo le diciotto o  che colpiva nei bar gli avventori in piedi e non quelli seduti, che contagiava nelle chiese o nei musei, ma non sui treni dei pendolari o sugli autobus pieni di studenti.

Passo dopo passo, ci hanno fatto credere che un’influenza stagionale, come qualsiasi altro coronavirus, potesse uccidere migliaia di persone, senza però dirci che ai medici di base, nei reparti ospedalieri, era stato vietato di somministrare cure, aspettando che la malattia si aggravasse.
Non ci hanno detto che il Covid, su indicazione dell’autorità sanitaria, doveva essere curato come una malattia polmonare, mentre era in origine circolatoria.
Non ci hanno detto che erano state proibite le autopsie e che i cadaveri venivano cremati, per impedire di scoprire le cause della malattia e capire come curarla.
Ma intanto, ci mostravano i camion militari del generale Figliuolo carichi di cadaveri, e si guardavano bene dallo spiegare che quei camion contenevano poche bare, accumulate a Bergamo dopo un periodo in cui alle pompe funebri era stato impedito di ritirare le salme e di organizzare i funerali.
Ma quale impatto sull’intera popolazione! confinata in casa davanti al televisore, ipnotizzata dal terrorismo mediatico, scientificamente pianificato secondo i princípi della propaganda.

Pensate agli anziani, lontani dai loro cari, privati di ogni conforto anche spirituale: era vietato l’accesso anche ai preti per amministrare l’Estrema Unzione. Anziani costretti a subire questo martellamento quotidiano, a veder morire il proprio vicino di letto, ad assistere alla disperazione di persone ancora più sole di loro.

Oggi scopriamo che la somministrazione del “propofol”, un anestetico che serve per indurre il coma farmacologico, non era solo praticata dal primario di Montichiari, arrestato per omicidio volontario, ma era prassi comune a tutti gli ospedali; come ha confermato in un’intervista il presidente dei primari, e come ha segnalato il dottor Scoglio.
In pratica, ci stanno dicendo, con la massima tranquillità, che lo scorso anno i malati gravi di Covid, prima di essere intubati, venivano sedati con il “propofol”, nella consapevolezza che questo ne avrebbe causato la morte.
E ce lo dicono in modo così scontato perché evidentemente sono persuasi che nessuno di noi avrà nulla da obiettare, che nessun magistrato aprirà un fascicolo, che nessun giornalista denuncerà questo ennesimo scandalo, che nessun politico oserà criticare il Primo Ministro o il Ministro della Salute.

Passo dopo passo siamo arrivati a vederci costretti, per non perdere il lavoro e per poter svolgere le normali attività, a presentare un documento, il “green pass”, che certifica lo stato di salute dei vaccinati, contagiosi e contagiabili, ed i negativi ai tamponi, sostanzialmente inaffidabili, perché, come sapete, il vaccino non protegge dal contagio e i tamponi non garantiscono che il risultato corrisponde alla realtà.
E per cosa? Per un’influenza che si poteva curare e che in molti casi è stata curata con successo documentato… dove lo hanno lasciato fare … ma che doveva essere incurabile, per poter legittimare la sperimentazione dei vaccini, in deroga alle norme ordinarie.

Sempre in questi giorni, giorni in cui la verità sembra venire sempre più alla luce, apprendiamo dalle dichiarazioni di alcuni medici, che i tamponi, sulla base dei quali ci hanno confinati in casa o costretti a ridicole ed estenuanti quarantene, i tamponi che ci hanno imposto per rilevare i dati positivi da usare per le famose statistiche degli esperti, sono inaffidabili. E ce lo dicono oggi, impunemente, dopo aver mandato in rovina l’economia, il tessuto sociale, l’equilibrio psico-fisico di un’intera nazione.
Ma se questi tamponi non servono oggi, non servivano nemmeno ieri, e lo dicevano, non solo i complottisti, ma i loro stessi inventori, affermando che non avevano uso diagnostico; ma siccome oggi occorre delegittimare i tamponi, perché costituiscono l’unica alternativa, anche se costosa, all’inoculazione del siero genico sperimentale, ecco che magicamente non sono più attendibili, mentre prima lo erano per legge, un po’ come il Covid dopo le diciotto.

Ho accennato poco fa al labirinto, nel quale ci siamo inoltrati, più precisamente, un labirinto nel quale ci siamo ritrovati seguendo coloro che ci promettevano di uscirne, sapendo benissimo che non ha uscita. Ad ogni passo che abbiamo compiuto, addentrandoci nei meandri di questo labirinto, ci siamo allontanati e smarriti, perché questo è il labirinto: un groviglio di affermazioni pseudoscientifiche, di contraddizioni logiche, di proclami apodittici, di dogmi proclamati dai nuovi sacerdoti del Covid, dal sinedrio pandemico; non vi è nulla di consequenziale o di razionale in quello che ci viene detto, ed è proprio nel credere che quanto ci raccontano abbia senso, che noi entriamo sempre più nel labirinto: vacciniamoci per salvare i fragili e gli anziani che non si possono vaccinare … ci dicevano … mentre vaccinavano i fragili e gli anziani; vacciniamoci per poter togliere la mascherina e ricominciare a vivere, e poco dopo scoprivamo che, non solo avremmo dovuto portare la mascherina, ma che una dose di siero non era più sufficiente, nemmeno due e forse nemmeno tre.
Intanto, i fragili e gli anziani muoiono di Covid, anche dopo la doppia dose, e se sopravvivono è perché negli ospedali … smentitemi se ci riuscite … da qualche tempo ai malati di Covid si somministra l’“azitromicina”, facendola figurare come cura contro i parassiti intestinali, ma sapendo benissimo che serve proprio contro il virus,  … per non intaccare la credibilità dei vaccini … non certo per la salute dei pazienti.

Dobbiamo uscire da questo labirinto, cari amici, ma non possiamo uscire limitandoci a protestare contro il “green pass”, che è solo il più recente strumento di repressione, e certamente non l’ultimo.
Certo, il “green pass” è un’aberrazione giuridica, un odioso ricatto, una prova della pretestuosità dell’allarme pandemico: ma se anche revocassero il “green pass”, rimarrebbe l’assurdità di considerare immortale un virus, curabile, che non ha fatto più morti di quelli degli scorsi anni; l’assurdità di portare mascherine che, non solo non servono a nulla – per stessa ammissione degli esperti! – ma che, al contrario, provocano malattie polmonari gravi e patologie cerebrali; l’assurdità di considerare vaccino un farmaco che non serve a dare immunità e che dimostra di avere effetti collaterali così gravi da superare nei soli pochi mesi di somministrazione gli effetti di tutti i vaccini degli ultimi dieci anni; l’assurdità di lasciarsi inoculare un farmaco sperimentale che agisce sul nostro DNA, rendendoci organismi geneticamente modificati; l’assurdità di seguire indicazioni e protocolli che paiono scritti da stregoni e non da medici coscienziosi … vista la serie di contrordini ormai giunta al patetico …; l’assurdità di confutare seriamente e pacatamente affermazioni così scandalose e false da non meritare risposta.

Quella di Draghi: “chi si vaccina si salva, chi non si vaccina muore”, è una menzogna; quello che Draghi afferma: “i vaccinati non muoiono di Covid”, è totalmente falso, come è falso affermare che il Covid sia una malattia mortale, dal momento che diventa tale solo se non la si cura, ed è falso che non ci sono cure, perché quelle cure tanto screditate sono oggi utilizzate proprio dalle autorità europee a scopo preventivo sui popoli afgani, che abbiamo accolto qualche settimana fa.
E’ tutto falso: falsi i dati sui deceduti per Covid; falsa l’attendibilità dei tamponi; falsa l’efficacia e la non pericolosità dei vaccini; falsi i ricoveri nelle terapie intensive; falsa la non correlazione dei malori improvvisi che colpiscono i vaccinati; falsi gli allarmi dei telegiornali; falsi i servizi dei programmi di intrattenimento in cui intervengono i soliti “esperti” e viro…; false le previsioni degli esperti di statistica.

Usciamo dal labirinto, rifiutiamo la narrazione mediatica, magari decidendoci a spegnere il televisore, che oggi si è trasformato in un tabernacolo infernale. Rompiamo il cortocircuito logico di chi pretende il nostro assenso anche quando mente spudoratamente.
E per uscire dal labirinto, cari amici, occorre guardare le cose con uno sguardo che non si  limiti ai singoli fatti, ma li veda tutti in un quadro più ampio, in cui la pandemia è uno strumento di ingegneria sociale provocato ad arte, con lo scopo di portarci proprio al “green pass”, al controllo totale, alla limitazione delle libertà naturali e costituzionali, in nome di un “gran reset”che nessuno di noi vuole. che nessuno ci ha mai chiesto di votare, che consenta al potere e alla ricchezza nelle mani di una elite, quella dei “filantropo-capitalisti” come Gates e Soros, che considera il resto dell’umanità come un serbatoio di schiavi e clienti, ai quali dare quel minimo di denaro – creato dal nulla – che grava come debito proprio su di loro, che serve a permettere loro di comprare i beni che questa elite produce. Beni prodotti con manodopera a basso costo, beninteso, costretta a tutto pur di sopravvivere. Mentre si prepara a venderci anche l’aria, l’acqua e la luce del sole, magari col pretesto dell’emergenza green e sotto la spinta di ridicoli “flidersi for future” …

Usciamo dal labirinto, riconoscendo che vi è un problema di autorità: autorità civile, che non persegue il bene comune dei cittadini, e autorità religiosa, che non solo ha smesso di occuparsi della salvezza eterna dei fedeli, ma li consegna nelle fauci di un drago infernale.
Usciamo dal labirinto, imparando ad usare il giudizio critico, a non farci ingannare da chi ha un curriculum di tali abusi, menzogne e crimini, da non lasciar supporre che si comporterà diversamente con noi.
Usciamo dal labirinto, comprendendo che è in atto una guerra mondiale, combattuta non con armi reali, ma con armi non convenzionali, come la censura delle informazioni, l’asservimento dei medici, la complicità di politici, magistrati e forze dell’ordine. Una guerra che lascia sul suo cammino vittime innocenti, che distrugge la società, che colpisce le persone nell’anima, prima ancora che nel corpo; che è stata dichiarata contro tutto quello che richiama la nostra civiltà, la nostra cultura, la nostra fede, i nostri valori. Una guerra tra luce e tenebre, tra bene e male.

A costoro non importa nulla della nostra salute, come non importa di preservare l’ambiente o di promuovere la pace. Secondo alcuni, come il sinistro … il ministro Cingolani, più della metà di noi esseri umani dovrebbe scomparire, perché siamo dei parassiti per il pianeta; ed è proprio chi teorizza il depopolamento del pianeta, ricorrendo ai nuovi vaccini, all’aborto, all’eutanasia, alla sterilizzazione di massa, - che guarda caso si propone come beneficio filantropo e distribuisce dei vaccini efficaci proprio per questo scopo -,  e tutti coloro che avranno titoli e si sono venduti a questi “filantropi” ci chiedono di credere nella scienza, oggi per il Covid, domani per il surriscaldamento globale, rinunciando alla ragione in nome di un assenso fideistico che sconfina nel suicidio.

Usciamo dal labirinto. Non possiamo vincere una partita quando le regole possono in qualsiasi momento essere stravolte dal nostro avversario.
Cari amici, dobbiamo riconoscere che se siamo giunti a questo punto, lo dobbiamo in gran parte alla nostra infedeltà, ad aver lasciato che altri decidessero al posto di Dio che cosa è giusto e che cosa non lo è, ad aver consentito che in nome della tolleranza si permettesse la violazione della legge naturale, la degenerazione della morale cristiana, l’omicidio dei bambini nel ventre materno, l’uccisione dei malati e degli anziani, la corruzione dei bambini e dei giovani.
Quanto avviene oggi è il frutto avvelenato di decenni di dissoluzione, di ribellione alla legge del Signore, di peccati e vizi che gridano vendetta al cospetto di Dio.
La Provvidenza ci mostra come può diventare il mondo quando abbandona la signoria di Gesù Cristo e si pone sotto la schiavitù di Satana.
Le mie non sono parole apocalittiche, come qualcuno sostiene, ma un severo monito, come pastore, a tornare a Dio, a riconoscere che dove non regnano Cristo Re e Maria Regina, impera la crudele e spietata tirannide del demonio, che promette fratellanza universale, mentre vuole solo la vostra distruzione in terra e la vostra dannazione eterna.
Gesù Cristo è Re e Signore della storia, nelle Sue mani sono le sorti e i destini di ciascuno di noi, degli Stati e della Santa Chiesa. Egli non permetterà che soccombiamo dinanzi all’assalto del nemico del genere umano.
Ritornate, ritorniamo tutti a Lui con la fiducia del figliuol prodigo che chiede umilmente al padre di perdonarlo e di riaccoglierlo nella sua casa; e torniamo ad essere cristiani, fieri della nostra fede e della civiltà che la religione ha edificato nel corso di duemila anni di storia.
Ritorniamo a difendere nell’impegno civile e politico quei valori non negoziabili che oggi vediamo negati e conculcati.
Ma soprattutto, - vi prego, vi scongiuro -, ritorniamo a vivere nella grazia di Dio, a frequentare i sacramenti, a praticare le virtù, ad essere cristiani coerenti con le promesse del Battesimo, autentici testimoni di Cristo.

Per uscire dal labirinto occorre ripercorrere a ritroso il cammino intrapreso. Il nostro filo di Arianna è la difesa della famiglia, del tessuto sociale e religioso della nostra cara Italia, della nostra cultura, che è ineludibilmente cristiana, cattolica e romana.

Noi italiani non siamo razzisti, in nome della carità, che nel corso dei secoli ha rappresentato uno dei vanti dell’Europa cristiana, possiamo accogliere chi è perseguitato e proscritto nel proprio paese, ma non possiamo renderci responsabili dello sfruttamento di milioni di migranti sotto il pretesto dell’accoglienza.
Sappiamo che la loro immigrazione in Europa è stata pianificata dalle elite per distruggere la nostra identità civile, culturale e religiosa; serve alle elite per creare caos sociale, per rimettere manodopera sotto pagata, per fomentare guerre tra poveri, per privare dei loro giovani i paesi dai quali provengono.

Per uscire dal labirinto dobbiamo resistere con coraggio e fermezza, come seppero opporsi alle dittature del secolo scorso i nostri padri.
Disobbedienza civile, coordinamento delle azioni di protesta, contatti con i movimenti di altri Stati, unione di un’alleanza antiglobalista che assicuri aiuto e supporto contro le autorità asservite al sistema.
Una resistenza serena, nutrita dalla consapevolezza che il mondo prospettato dal “gran reset” non è il nostro mondo, perché è fondato su un’ideologia di morte, su un pensiero antiumano e anticristico, che si regge solo sulla forza delle armi o sul ricatto verso chi non può ribellarsi.
Dimenticano questi sciagurati servi del nuovo ordine che la loro è un’utopia, anzi, una distopia infernale, che impone a tutti noi proprio perché non considera che non siamo fatti di circuiti elettro-magnetici, ma di carne e sangue, di passioni, di affetti, di gesti di eroismo e di generosità; perché siamo umani, fatti a immagine e somiglianza di Dio, dotati di intelligenza e libera volontà. Ma questo i demoni non possono comprenderlo, per questo falliranno miseramente.

Cari fratelli e sorelle, perché questo giorno in cui manifestate pubblicamente e con coraggio la vostra opposizione all’incombente tirannide, non rimanga sterile e privo di luce soprannaturale, vi invito tutti a recitare con me le parole che il Signore ci ha insegnato. Facciamolo con fervore, con slancio di carità, invocando la protezione di Nostro Signore e della Sua Santissima Madre su noi tutti, sulle nostre famiglie, sulla nostra Patria e sul mondo intero.

Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
In nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.


                                                                                  


ottobre 2021
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