Sul ritorno della S. Messa tradizionale
Dobbiamo sottoporci tutti a
un corso accelerato di latino?
Domanda
Stimatissimi,
vi scrivo
per porvi un problema: da 9 anni sono
catechista di bambini di scuola elementare. Ho seguito bambini dalla prima
elementare fino alla quinta, quindi li ho preparati anche ai sacramenti
della confessione e della comunione.
Col tempo mi sono accorta che i bambini di tutte le
età hanno una cosa in comune: non riescono a seguire la Messa perchè
si annoiano e trovano sempre un modo per distrarsi. Alcune volte è
addirittura impossibile tenerli fermi sul posto. Ora,se si torna a celebrare
la Santa Messa in latino, vorrei tanto sapere da voi, come si tengono i
bambini fermi? Come fanno a partecipare dato che non ci capiremo niente
noi adulti e, quindi figuratevi cosa capiranno loro? Dobbiamo sottoporci
tutti a un corso accelerato di latino?
Dio mi perdoni, ma Lui sà quello che noi catechiste
passiamo durante la Messa per fare stare i bambini seduti e attenti ,e
quindi renderli partecipi. Se si tornasse alla Messa in latino, a mio avviso,
sarebbe un grave errore. Andremo a Messa non per pregare ma per scaldare
la sedia!
Spero che sarà una scelta facoltativa, perchè
altrimenti vedremo le nostre comunità svuotarsi, e per motivi validi.
Desidero una vostra risposta.
Cordiali saluti
Risposta
Gentile Signora,
la sua richiesta ci giunge particolarmente gradita, poiché
è indice del fatto che il problema della S. Messa tridentina, lungi
dall'essere di poco significato per i fedeli, come si è preteso
di farci credere fino ad oggi, è di quelli a cui i fedeli cattolici
sono particolarmente attenti. Almeno i più vicini alla vita ecclesiale,
i cosiddetti praticanti.
Per prima cosa teniamo a rassicurarla, anche se la cosa
non ci fa certo piacere: nessuno verrà obbligato a sentire la S.
Messa tridentina: purtroppo!
Lei parte dalla considerazione della tenuta dei bambini
nel corso della celebrazione della S. Messa, ma in realtà questa
sembra essere una scusa per giungere subito alla manifestazione del suo
dissenso nei confronti dell'uso del Messale tridentino o tradizionale o
di san Pio V, ma comunque del Messale in uso nella Santa Chiesa, in maniera
quasi ininterrotta, da Papa Gregorio Magno a Papa Giovanni XXIII: circa
15 secoli
veda Lei ! E questo suo dissenso pare si fondi sul fatto che
Lei non capirebbe niente di questa vecchia Messa che ritorna, a causa dell'uso
del latino. Cioè a causa dell'uso di una lingua che Lei non conosce.
Si chiede infatti se non sarà il caso di frequentare un "corso accelerato
di latino".
Insomma, sembrerebbe che una volta celebrata la S. Messa
in latino, Lei, e tutti i fedeli incappati lì disgraziatamente,
vi sentireste come degli alienati, senza capire nulla di ciò che
accade in quella chiesa, su quell'altare
Le confessiamo, gentile signora, che abbiamo difficoltà
a seguirla in questo ragionamento.
Ci permettiamo allora di procedere un passo la volta.
E Le chiediamo: ma Lei, che da anni segue la S. Messa
domenicale nella sua versione moderna, e che quindi si presume "partecipi"
pure a questa moderna celebrazione, e quindi si presume ancora che sappia
ormai a memoria, o quasi, tutta la Messa
Lei, cosa ha capito di questa
Messa in lingua volgare ?
Intendiamo dire: che cosa ha capito del significato della
S. Messa, del valore della S. Messa, del Mistero della S. Messa; che cosa
ha capito della volontà di Dio che ha predisposto questa S. Messa
e che per bocca del Suo Figlio ha comandato che fosse celebrata fino alla
Parusia ?
Le chiediamo insomma: cosa c'è da capire nel corso
della celebrazione della S. Messa ? La quale è qualcosa che viene
direttamente da Dio e di cui non avevano capito subito un granché
neanche gli stessi Apostoli, che erano vissuti per tre anni insieme al
Signore ad ascoltare i suoi insegnamenti !
Prima di celebrare questi Santi Misteri, chiediamo
perdono a Dio per i nostri peccati !
Ecco, se questa è una delle formule moderne con
cui il celebrante dà inizio alla Messa, ci chiediamo: davvero è
cosa seria e possibile sostenere che si possano capire "questi Santi Misteri"
?
Questa infatti è una delle leggende truffaldine
portate avanti dalla nuova liturgia e dalla nuova catechesi. Si pretende
di sostenere che il "popolo di Dio" adesso capisce che cosa accade nel
corso della Messa, che cosa accade sull'altare.
Adesso, basta aver usato il volgare al posto dell'incomprensibile
latino, ed ecco che i fedeli capiscono perfettamente che cos'è,
come si manifesta, come agisce la transustanziazione, e cioè la
trasformazione delle specie del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue
di nostro Signore Gesù Cristo, che in tal modo si rende realmente
presente su tutti gli altari di tutti i celebranti in Corpo, Anima e Divinità.
Davvero lei vorrebbe sostenere che le cose stanno così
?
Ma se non si tratta di questo, che cosa significa allora
capire la Santa Messa ?
Se invece si tratta di questo, se invece è vero
che col volgare si capisce tutto, si capisce, per esempio, che dopo la
consacrazione Nostro Signore è, nientemeno, lì sull'altare,
tra le mani del celebrante, quand'egli Lo mostra, alto: Ecco l'Agnello
di Dio ! E tutti, che hanno capito, attòniti, senza
parole, piombano a terra, in ginocchio, senza nemmeno osare alzare lo sguardo
verso l'incredibile Presenza Reale di Dio, annichiliti ogni volta da questo
terribile Mistero.
Le chiediamo: è questo che accade a Lei ogni volta
nel corso della celebrazione della Messa ?
È questo che accade a tutti gli altri fedeli che
frequentano la sua chiesa ? È questo che vi ha insegnato il vostro
parroco?
Ma facciamo un altro passo.
Ci sembra di capire che Lei abbia un qualche grado di
istruzione, tanto da poter fare la catechista, sia pure ai bambini.
Ma in questo grado di istruzione non rientrerebbe la
conoscenza del latino.
Le chiediamo: Lei sa quanti fedeli che frequentano la
S. Messa tradizionale non conoscono il latino al pari di Lei ? Si stupirà,
ma si tratta della maggioranza, soprattutto se si tiene conto del fatto
che fra loro vi è un'alta percentuale di giovani, di trentenni,
di quarantenni, di persone che non hanno avuto la possibilità tecnica
di assistere alla Messa tradizionale quand'era in vigore, semplicemente
perché non erano nati o quasi. Persone che in maggioranza non hanno
neanche studiato il latino a scuola, perché non lo si insegnava
neanche.
Ma c'è di più. Lei che ha un certo grado
di istruzione, saprà certamente che il latino non si parla più
in Europa da almeno mille anni, mentre non si è mai parlato il latino
fuori dall'Europa. Si è mai chiesta come abbiano fatto per tanti
secoli i fedeli cattolici a seguire la S. Messa, sempre celebrata in latino,
senza conoscere una parola di latino ?
Si è mai chiesta se è possibile sostenere,
con un minimo di onestà e di serietà, che per secoli e secoli
i cattolici non hanno mai capito niente delle S. Messa, delle Litanie,
dei Vespri, del Santo Rosario, delle Funzioni Pasquali, delle Novene, delle
preghiere che recitavano, ecc. ecc. ?
E se se lo è chiesto, davvero ha ritenuto che
i suoi nonni non capissero niente della Religione e dessero solo ad intendere
di capire per non fare cattiva figura o per non essere sgridati dal parroco
?
È davvero ha pensato che tutti i Santi che affollano
il nostro calendario sono tutti figli dell'ignoranza nei confronti dell'incomprensibile
S. Messa in latino ?
Davvero Lei si sentirebbe di sostenere che per secoli
e secoli i nostri padri hanno solo scaldato le sedie delle nostre chiese
?
Come vede, siamo al paradosso.
Certo, qui c'è qualcosa che non va ! Ma quello
che non va è proprio la nuova Messa, anzi la nuova catechesi, la
nuova dottrina che pretende di essere "aggiornata" e rispondente alla sensibilità
dell'uomo moderno partendo da proposizioni tanto assurde e grottesche quanto
false e malevole, come quelle che abbiamo abbozzato prima.
Di grazia, chiediamo a chi Le ha suggerito che un tempo
i fedeli non capivano la S. Messa perché celebrata in latino,
di grazia
perché allora non la si è semplicemente tradotta
in volgare e la si è celebrata in volgare ? Perché
si è composta una nuova Messa, una Messa corposamente diversa da
quella di prima, da quella che era stata celebrata dalla Chiesa per più
di quindici secoli ?
Perché ?
Qualcuno risponde: il Concilio
Ma quale Concilio
cosa diavolo c'entra il Concilio, è davvero il caso di esclamare
!
Non esiste un solo rigo dei documenti conciliari in cui
sta scritto che il latino dovesse essere abolito, che il Messale vigente
dovesse essere sostituito da uno nuovo, che bisognasse riscrivere ex novo
la S. Messa e tutti i rituali dei Sacramenti e dei sacramentali. Non v'è
un solo rigo!
Chi sostiene il contrario è un mentitore, uno
che mente sapendo di mentire. Tranne che, ovviamente, non sia un inguaribile
ignorante dei testi conciliari che si picca, come tutti gli stupidi e i
presuntuosi, di sapere proprio quello di cui non sa assolutamente niente.
Per quarant'anni nella Chiesa moderna sono circolate queste
voci, senza che nessuno avesse il pudore di confessare l'imbroglio e la
suggestione.
Altro che fedeli partecipi e consapevoli. Per quarant'anni
i fedeli sono stati ingannati, truffati, circuiti, indotti in errore, spinti
a credere il falso, precipitati nell'errore.
Esageriamo ?
Forse!
Ma come si può descrivere diversamente l'azione
incredibile condotta dai vescovi che, come padri conciliari hanno redatto
ed approvato certi testi e poi come ordinari diocesani hanno fatto tutto
il contrario di quello che essi stessi avevano redatto e approvato ?
Le facciamo un piccolo esempio:
Adesso, con la nuova Messa, il celebrante si
prepara alla preghiera eucaristica (il Canone) invocando il Signore con
due preghiere sulle due specie: il pane e il vino (offertorio).
Benedetto sei tu Signore, Dio dell'universo,
Due preghiere quasi del tutto uguali, brevissime, dal tono mieloso e un
po' scontato.
dalle tue mani abbiamo ricevuto questo pane,
frutto della terra e del lavoro dell'uomo,
roba da asilo infantile,
come se il celebrante non si rivolgesse a Dio.
lo presentiamo a
te perché diventi per noi cibo di vita eterna.
A parte che qui non si fa minimamente menzione di Gesù
Cristo nostro Signore che si è immolato per noi, Lui Vittima e Sacerdote,
in remissione dei nostri peccati. Come se la S. Messa non fosse essenzialmente
centrata sull'Agnello che si offre al Padre come vittima a Lui gradita.
Ma si rimane stupiti per la enorme differenza che vi è tra queste
preghiere e quelle che il celebrante recita secondo il Messale di prima
del Concilio.
.
(Il sacerdote, baciato
l'Altare in mezzo e congiunte le mani sul petto, si volge verso i fedeli,
e allargando e congiungendo le mani dice:)
S - Il Signore sia con voi.
M - E con il tuo spirito.
.
(Poi a mani giunte si volge all'Altare,
allarga e congiunge le mani, china il capo alla Croce e dice:)
S - Preghiamo.
.
(Quindi, a mani giunte, dice l'Antifona
dell'Offertorio:)
S - A Te ho innalzato lànima mia: Dio mio,
in Te confido, che io non abbia ad arrossire, né abbiano a deridermi
i miei nemici: poiché quelli che confidano in Te non saranno confusi.
(abbiamo riportato l'antifona dell'Offertorio della prima Domenica d'Avvento,
inizio dell'anno liturgico)
.
(Detta l'Antifona, il sacerdote
prende la patena con l'ostia e tenendole alzate fino al petto con entrambe
le mani, elevati gli occhi a Dio e subito riabbassandoli, dice:)
S - Accetta, Padre santo, onnipotente eterno Iddio,
questa ostia immacolata, che io, indegno servo tuo, offro a Te Dio mio
vivo e vero, per gli innumerevoli peccati, offese e negligenze mie, e per
tutti i circostanti, come pure per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti,
affinché a me ed a loro torni di salvezza per la vita eterna. Così
sia.
.
(Fatto un segno di croce con la
patena, il sacerdote depone l'ostia sul corporale. Il diacono - o il ministro
- mesce il vino nel calice; il suddiacono - o il ministro - mesce l'acqua;
quindi il sacerdote, li benedice con un segno di croce, e dice:)
S - O Dio, che in modo meraviglioso creasti la
nobile natura dell'uomo, e piú meravigliosamente ancora l'hai riformata,
concedici di diventare, mediante il mistero di quest'acqua e di questo
vino, consorti della divinità di Colui che si degnò farsi
partecipe della nostra umanità, Gesú Cristo tuo Figlio, Nostro
Signore, che è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello
Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Così sia.
.
(Il sacerdote, stando in mezzo
all'Altare, prende il calice, con la destra sul nodo sotto la coppa e con
la sinistra alla base, lo tiene elevato, alza gli occhi a Dio, e lo offre
dicendo:)
S - Ti offriamo, o Signore, questo calice di salvezza,
e scongiuriamo la tua clemenza, affinché esso salga come odore soave
al cospetto della tua divina maestà, per la salvezza nostra e del
mondo intero. Cosí sia.
.
(Quindi, fatto un segno di croce
col calice, lo poggia sul corporale e lo copre con la palla; poi, congiunte
le mani sopra l'Altare, un po' inchinato, dice sottovoce:)
S - Con spirito di umiltà e con animo contrito,
possiamo noi, o Signore, esserti accetti, e il nostro sacrificio si compia
oggi alla tua presenza in modo da piacere a Te, o Signore Dio.
.
(Il sacerdote si erge, eleva gli
occhi al cielo, allarga le mani, le alza, le congiunge sul petto, e un
po' curvato dice:)
S - Vieni, Dio eterno, onnipotente, santificatore,
(benedice con la mano destra l'ostia
e il calice insieme, mentre tiene la sinistra poggiata sull'Altare)
e + benedici questo sacrificio preparato
nel tuo santo nome.
Nel confronto ci siamo limitati solo ad una parte
della preghiera dell'Offertorio, ed abbiamo tralasciato l'incensamento
(che con la nuova Messa spesso si omette), il Lavabo (anche qui preghiere
del tutto diverse e ancora una volta di una enorme disparità quantitativa
e qualitativa) e l'invocazione alla SS. Trinità (che nella nuova
Messa è del tutto sparita, come se non adorassimo più la
SS. Trinità).
Lei potrà trovare il testo completo e bilingue
(latino e italiano) dell'Ordinario della
Messa tridentina nel nostro sito, oppure se vuole ci richieda il libretto
e glielo invieremo.
Come vede si tratta di due Messe completamente diverse
e questo non sta scritto in nessun documento del Concilio e massimamente
nel documento che tratta della liturgia, appunto: Sacrosanctum Concilium.
Un'ultima cosa a proposito del latino.
Si sostiene che i nostri nonni non capissero neanche
niente delle preghiere che recitavano. Povere creature !
Ianua coeli, ora pro nobis (Porta del cielo,
prega per noi).
Si invocava così la Madonna. Mentre il nonno biascicava:
Ianaceli,
ora pronobbis !
A questo proposito, si racconta un aneddoto, che pare
si sia diffuso proprio negli anni della rivoluzione liturgica, sì
proprio nel famoso sessantotto: ironia della sorte!
Un cattolico moderno si avvicina in chiesa ad
una vecchietta che, recitando il Santo Rosario, biascicava proprio tante
frasi ed espressioni latine.
- Nonnina, ma vi rendete conto di quanti errori fate,
questo significa che non capite quello che dite !
E la nonnina, con uno sguardo un po' ironico e un po'
materno: - Che importa, l'importante è che capisca Lui. E alza gli
occhi al cielo.
Veniamo adesso ai bambini.
La cosa che ci lascia stupiti è la sua confessione
circa l'irrequietezza dei bambini in chiesa, nel corso della celebrazione
della S. Messa.
Dobbiamo confessarle che ci viene spontaneo chiederci
che cosa mai insegneranno i moderni catechisti a questi bambini, tanto
da non riuscire a tenerli tranquilli neanche per quei pochi minuti che
dura la Messa moderna (la Messa domenicale tradizionale dura più
di un'ora).
Lei stessa confessa che i bambini si annoiano e trovano
sempre un modo per distrarsi.
Gentile signora, ma non le sembra che, in verità,
Lei abbia finito col parlare sia dei bambini sia degli adulti ?
Se i bambini si sentissero circondati da adulti che non
si annoiano e che non si distraggono, non pensa che sarebbero indotti ad
imitarli ?
Non solo, ma si è mai chiesta se per caso questa
tanto decantata Messa moderna, alla fine non sia davvero così noiosa
da svuotare le nostre chiese ?
Da come Lei parla, sembra essere molto giovane, poiché
diversamente saprebbe che le chiese moderne sono come vuote se paragonate
alle chiese di cinquant'anni fa.
Lei paventa la fuga dei fedeli di fronte al latino. È
possibile. Ma le assicuriamo che la maggior parte del lavoro lo ha già
fatto la Messa in volgare negli ultimi quarant'anni.
Ma torniamo ai bambini.
Siamo certi che se i bambini fossero abilmente interessati
a partecipare a quella cosa così misteriosa e speciale che è
la S. Messa. Se fossero sufficientemente stimolati a prendere atto che
possono trovarsi al cospetto di Dio. Se fossero indotti a considerare che
anche se loro non se ne accorgono Gesù li vede sempre. Se fossero
educati a coltivare il timore di Dio. E via discorrendo
Se così
fosse, i bambini starebbero più tranquilli a Messa. Forse, quello
della Messa sarebbe il momento in cui starebbero più tranquilli
che in tutte le altre occasioni.
Le sembrerà provocatorio, ma Le possiamo assicurare
che i bambini che frequentano le cappelle in cui si celebra la S. Messa
tradizionale riescono a rimanere abbastanza tranquilli per tutta la durata
della S. Messa (più di un'ora). Non come degli automi, ma proprio
come dei bambini, con la curiosità e la irrequietezza dei bambini,
e con i padri e le madri che li controllano continuamente perché
imparino a stare tranquilli, con l'esempio, con lo sguardo, con i gesti,
con qualche scappellotto, se necessario. Oppure con le catechiste che li
portano ai primi banchi, dove imparano che al cospetto di Dio si rimane
fermi e composti, anche qui con
l'esempio, con gli sguardi, con i gesti, con qualche
scappellotto, se necessario.
Se vuole Le diamo l'indirizzo di una di queste cappelle.
Lei ci ha chiesta, perentoriamente seppur educatamente,
una risposta, e noi siamo rimasti simpaticamente sorpresi da questo suo
cipiglio.
Questa è la nostra risposta. Buttata lì
in fretta e in furia, per accontentarla prima possibile.
Ci sarebbe ancora tantissimo da dire, e Lei lo sa benissimo.
E per questo siamo a sua disposizione, sempre e solo alla maggior gloria
di Dio.
Cordiali e fraterni saluti in nomine Domini
IMUV
ottobre 2006
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