CHIESE  POSTCONCILIARI

LA NUOVA CATTEDRALE DI CRETIEL
IN FRANCIA


Il prossimo 20 settembre, il cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi, andrà a consacrare, per espresso mandato di Papa Bergoglio, la nuova cattedrale di Cretiel, nel dipartimento della Val de Marne, a 11 km da Parigi.

Perché ci interessiamo a questa notizia?
Per il motivo espresso con forte eloquenza dalle seguenti immagini.


Non si tratta di una sceneggiatura per un film di fantascienza, ma della vista esterna di questa supposta cattedrale cattolica che potremmo chiamare, con molta deferenza, il “pallone gonfiato” di Mons. Michel Santier, Vescovo di Cretiel.




Che non vi sia bubbio che si tratti di una chiesa cattolica lo si evince dalla croce che si vede qui sopra (l'immagine è relativa ad una fase costruttiva), ma che si tratti di una chiesa eterodossa è cosa altrettanto indubbia, perché in questi esterni chiunque può scorgervi più una volgare discoteca che una chiesa dedicata al culto di Dio.




Se si guarda poi questo interno (progetto) che, come si usa modernamente, ricorda più un circo equestre che un presbiterio, ci si rende conto che ormai i preti moderni, come quelli che hanno commissionato ed usato la nuova chiesa di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, non hanno più la minima nozione del cattolicesimo, né del cristianesimo, né tampoco della religione.

Tolta la croce che sta sullo “sfondo”, tutto parla della centralità dell'uomo, che in questo caso sarebbero i presbiteri e il Vescovo in particolare che è il “padrone” di questo circo equestre.





Le versione finale, poi, non è meglio del progetto, poiché le sedie da cinematografo, con in mezzo la “cattedra” del Vescovo, allineate e “ripiegate”, recitano della pochezza di questi preti estremamenti “clericalizzati” eppure ostentatamente cultori della “semplicità”, oggi sull'esempio di Papa Bergoglio; come se si trattasse di casa loro e non della “casa del Signore”.

Ci scusiamo con i lettori per l'uso testardo di questa terminologia, ma noi siamo fermi all'idea che una chiesa dovrebbe essere eretta per rendere culto e lode a Dio, secondo i comandi del Signore Gesù e l'insegnamento della Tradizione apostolica.




Quest'“altare”, invece, e questo “ambone”, ci raccontano del totale disfacimento delle menti e degli spiriti dei nuovi preti abortiti dal Vaticano II, che a furia di  “ammodernare” tutto, hanno tutto ammorbato; fino a ridurre la casa del Signore in una sorta di moderna “bottega del design”, dove chiunque può sbizzarrirsi con le più ripetitive scempiaggini architettoniche.

Non è casuale che anche in questo caso si usi, “a sproposito”, il triangolo rovesciato,  noto simbolo massonico, ma soprattutto chiara espressione che il “vertice” di queste piramidi rovesciate non svetta verso il cielo, retto da Dio e luogo di destinazione ultima, ma verso il sottosuolo, retto da Satana e luogo dove vengono relegate le anime che si perdono per l'eternità.

E dire che è su questi diabolici tetraedri che si celebra la Messa moderna, quasi a conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che a partire dal Vaticano II non esiste più il Santo Sacrificio della Messa.





Che dire poi di questo “battesimale” che, con rispetto parlando, è più un catino che un luogo per amministrare il Battesimo?

E la finiamo qui, sia per non annoiare ulteriormente i lettori, che hanno ben capito di trovarsi al cospetto di un nuovo esempio che dimostra come il Vaticano II continui ancora a fare scempio delle cose di Dio, sia per non infierire ulteriormente sulle azioni sconsiderate di questi preti moderni, che  sembrano confermare il vecchio detto: Quem Deus vult perdere, dementat prius!; che non è poi così difficile da capire, tanto che si potrebbe liberamente tradurre, per assonanza: colui che Dio vuol perdere, prima lo rende demente!





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