NUOVI PRETI DELLA
NUOVA CHIESA
E IL VERBO SI FECE… CARTA?
L'ostensione perpetua della Parola
Siamo nella parrocchia di San Giacomo Maggiore a
Casaglia (Ferrara)
dove la cosiddetta “liturgia della parola” trova la sua apoteosi
in questo spettacolo avvilente segnalato da un fedele

Cos'è?
Semplice, la riprova che questi nuovi preti della nuova Chiesa
non hanno alcuna vera nozione di Dio,
non sono più cattolici e si sono inventati una nuova religione.
Come ci spiega l'allibito parrocchiano che ci ha segnalato la cosa
E il Verbo si fece... carta?
L'ostensione perpetua
della Parola
Ecco un'altro esempio
di realtà che ha superato la fantasia!
Nel presbiterio di una chiesa vicino a casa mia, oltre alla consueta
mesta “tavola calda” di guareschiana memoria, dove il Celebrante...
pardon, il Presidente dell'Assemblea dice Messa voltando - come
d'abitudine - le spalle al Santissimo Sacramento custodito nell'Altare
Maggiore, un bel libro aperto faceva
bella mostra di sé nel ciborio sovrastante!
Mi è tornato alla mente un passo di un romanzo - tristemente
profetico - di don Giuseppe Pace recentemente ristampato e pubblicato,
dove si “adorava la Parola” esponendo un libro aperto sull'altare,
perché asserivano che il Verbo si è fatto carta!
Come se non bastasse non c'era nessuna traccia del Crocifisso;
né sull'altare né nelle sue immediate vicinanze!
Neppure la Croce astile, portata in processione all'inizio della Messa
è stata posta a
fianco dell'altare (leggi tavolino) su di un piedistallo, come è
invece usanza in altre chiese; il ragazzo, in calzoncini corti, ha
tirato dritto riponendola dietro!
A onor del vero ce n'era uno grande di legno e anche di pregevole
fattura, ma piuttosto distante e affisso al muro fuori dal presbiterio;
improbabile e da “arrampicata sugli specchi” poterlo definire il
Crocifisso dell'altare.
Terminata la Messa, alla quale avevo accompagnato mio padre
preventivando di vedere qualche stramberia, mentre mi avvicino per
immortalare l'ennesima trovata del mio creativo Parroco, una signora
anziana mi si avvicina, e poggiando una mano sulla spalla mi esprime
tutto il suo disappunto (mi aveva letto nel pensiero?); scuoteva la
testa sconsolata dicendo che continuano a cambiare tutto... di rimando
le ho detto che la capivo ed ero solidale con lei.
Il Parroco non c'era, e non me la sono sentita di lamentarmi col prete
che aveva detto Messa; qualcuno di voi giustamente stigmatizzerà
la mia omissione, ma sarebbero state parole al vento... ho preferito
convogliare il mio disappunto nel pregare per i nostri Sacerdoti,
alfieri del neoprotestantesimo e fieri delle loro stravaganze sempre
più ardite, frutto della deriva postconciliare di
“creatività liturgica”, che un tempo sarebbero state criticate,
e che ora passano nella più totale indifferenza.
Davide Carollo
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agosto 2012
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I
frutti del Concilio
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