NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA 

Un esempio della devastazione cattolica
in Brasile

I Gesuiti in testa ai preparatori dell’avvento dell’Anticristo

di Belvecchio




In Brasile, a Belo Horizonte, esiste una delle Università di filosofia più quotate del Brasile. Retta dai Gesuiti, essa svolge diverse attività di ricerca e di preparazione al dottorato. Per non volersi far mancare il meglio, in essa è presente una nutrita schiera di fautori della “Teologia della liberazione”, cosa che in Sudamerica è più che ordinaria, basta pensare alla formazione culturale e alle amicizie coltivate da papa Bergoglio.

Questa Università (FAJE)  ha organizzato, per il 16 novembre, un incontro sul tema: “Teologia e diversità affettivo-sessuale”, che si terrà nel campus della stessa Università e che si avvarrà degli interventi di Berenice Bento (dottoressa e sociologa della UNB [Università di Brasilia]) una delle maggiori autorità della materia – ricorda la presentazione -, e del teologo André Musskopf (EST, Scuola Superiore di Teologia), ricercatore di Studi Femministi, Teorie del Genere, Teoria Queer e Diversità Sessuale.

Non v’è dubbio che una iniziativa del genere ricorda i sabba delle streghe di medievale memoria e che lascia stupefatti per la leggerezza con cui i seguaci di Sant’Ignazio, ormai in stato di avanzata degenerazione, si fanno promotori delle nefandezze suggerite, manipolate, sorrette, diffuse e sostenute dalle potenze delle tenebre che ormai incominciano ad impazzare indisturbate in ogni parte del mondo e perfino nella neochiesa abortita dal Vaticano II.

Affinché i lettori si rendano conto che non esageriamo affatto, proponiamo il testo diffuso dalla stessa Università a mo’ di presentazione dell’evento.
Il testo è firmato dal gesuita Élio Estanislau Gasda, [sito dell'Università] coordinatore aggiunto della FAJE, dottore in teologia, professore e ricercatore alla stessa FAJE e autore di: Lavoro e capitalismo globale: Attualità della dottrina sociale della Chiesa (Paoline 2001); e Cristianesimo e economia (Paoline 2016);

Si noterà che la struttura del testo, il linguaggio usato, i giudizi espressi e i suggerimenti presentati sono così distanti dal più elementare insegnamento cattolico da confermare che questi gesuiti moderni, giunti ormai ai vertici della gerarchia cattolica, non solo sono contro Cristo e la Sua Chiesa, ma si adoperano per l’affermazione di tutto ciò che può danneggiare entrambi, almeno fino a quando il Signore lo permetterà.

Certo che verrà il giorno in cui tutti costoro saranno retribuiti come meritano, ma intanto il loro nefasto lavoro continua a condurre sempre più anime all’inferno.




In calce al testo abbiamo approntato una breve nota che sottolinea e commenta i passi più disastrosi del testo stesso.




Di Elio Gasda

Diversità! Nessuno nasce rosa, nessuno nasce azzurro! Tuttavia, le differenze biologico-sessuali sono classificate in strutture sociali che privilegiano il maschile  a scapito del femminile. Su cosa si baserebbe la superiorità maschile? Perché l’uomo ha più diritti rispetto alle donne?

È molto odio. Ogni 4 minuti una donna entra nel SUS [Sistema Único de Saúde = servizio sanitario] come vittima di violenza. Oltre agli omicidi, sono stati segnalati quasi 50.000 casi di stupro. La violenza domestica è diventata il tema delle tele-novelle trasmesse in prima serata. Prima, molti brasiliani sono stati sensibilizzati con il dramma del personaggio trans-mascolino Ivan / Ivana. C’è stata gente che l’ha odiato. La Rede Globo è stata demonizzata per aver presentato la realtà delle persone trans. Ma questo dibattito non è nuovo in Brasile. L’Associazione Nazionale dei Travestiti e Transessuali (ANTRA) è stata creata negli anni ‘90 e ha quasi 200 strutture diffuse in tutto il paese. La lotta è sempre stata, come adesso, per la visibilità,  La forza della volontà concessa.

Alcuni hanno appreso che i travestiti e le donne transessuali hanno un’identità di genere femminile, e gli uomini transessuali hanno un’identità di genere maschile. Che i travestiti vivrebbero la loro voglia di travestirsi in maniera pubblica, durante tutto il giorno e non si travestono solo la notte per interpretare il femminile. La gente apprende anche che un trans esteriorizza la transessualità praticando la transizione di genere attraverso gli ormoni e gli interventi chirurgici, o no. Soltanto cambiando gli indumenti e le caratteristiche attribuite al genere a cui egli intende appartenere, si imporrebbe. Perché non costruire una società in cui le persone siano rispettate nella loro identità affettivo-sessuale?

La ricerca dell’uguaglianza di genere è questione di giustizia, è un altro passo nella lotta per i diritti umani. Il genere, l’orientamento sessuale e la diversità non sono minacce. “Forse il ‘genere’ è una parola che indica la circostanza del cambiamento nelle norme sociali. L’attacco al ‘genere’ probabilmente emerge dalla paura dei cambiamenti nella famiglia, nel ruolo delle donne, nella questione dell’aborto e delle tecnologie di riproduzione, dei diritti LGBT e del matrimonio omosessuale” (Judith Butler).
Il cristianesimo fondamentalista e la destra reazionaria sono mossi da questa paura: neofascismo politico-religioso, scuola non partigiana, cancellazione di mostre d’arte,  preoccupazione gay, proteste contro Dráuzio Varela. E questa settimana, una folla agitata si è scagliata contro la presenza della filosofa Judith Butler in Brasile. “Simposio comunista”, “bruciamo questa strega”, urlavano istericamente all’entrata del SESC Pompéia [Servizio sociale del commercio a San Paolo].
Chi ha insegnato loro ad odiare? La religione? La famiglia? La scuola? I media? La patologia del fondamentalismo è un virus. La “rabbia” ha invaso le reti, le strade, la politica. È diventata la tendenza della militanza virtuale per intimidire i propri nemici ... in nome di Dio! La sessualità è il suo campo di battaglia. “Triste epoca: è più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio” (Albert Einstein).

Il colpo di stato in democrazia ha aperto il Vaso di Pandora e ha rivelato che la cordialità dei brasiliani è una farsa. Com’è sempre stato. Così come la democrazia razziale non è mai esistita. Siamo un paese violento, razzista, conservatore e intollerante. Il problema non è il PT, il comunismo, Lula, Dráuzio Varela, la mostra d’arte o Judith Butler. Il problema sono i poveri, i negri, gli indigeni, le donne, i gay, i travestiti. Gli indesiderati da sempre.

Anche la Chiesa è contaminata dal virus patriarcale, dalla piaga della discriminazione e dell’intolleranza, dal peccato di odio. Per molti secoli la teologia ha costruito un’immagine di un Dio maschile. Ora, “Dio non è a immagine dell’uomo. Egli non è né uomo né donna. Dio è puro spirito, e in lui, perciò, non c’è spazio per le differenze di sesso.” (Catechismo, §370). Se ogni essere umano è creato a immagine divina, perché l’immagine preponderante di Dio è quella di uomo? Finché il cristianesimo insisterà su concetti anacronistici, il suo discorso continuerà ad essere inefficace di fronte alle ingiustizie. E il suo appello all’amore incondizionato sarà una prova di ipocrisia.

Lo scopo della diversità è la comunione. Siamo tutti fratelli e sorelle. “Siamo stati concepiti nel cuore di Dio e quindi ‘ciascuno di noi è il frutto di un pensiero di Dio. Ciascuno di noi è voluto, ciascuno è amato, ciascuno è necessario’” (Laudato, n. 65). L’amore incondizionato di Dio è la base per superare le divisioni, le discriminazioni e i focolai di intolleranza di ogni tipo. Cambiare il corpo non cambia l’essenza, perché essa è divina. La cittadinanza degli LGBT non è una lotta minore. Bisogna fermarsi davanti a qualsiasi tipo di manifestazione di pregiudizio che violi la dignità e i diritti umani di chicchessia.


NOSTRA NOTA

Facciamo notare brevemente alcune delle bestialità più evidenti, lasciando ai lettori i giudizio complessivo, certi che basta poco per destinare al macero simili scritti e al giudizio sommario il suo autore.

« La ricerca dell’uguaglianza di genere è questione di giustizia, è un altro passo nella lotta per i diritti umani. Il genere, l’orientamento sessuale e la diversità non sono minacce. »

No, non è un volantino dei tempi del ’68, è proprio l’espressione di un gesuita che in tutta evidenza non cita Sant’Ignazio, ma gli slogan e i luoghi comuni dei gruppi più scomposti e scombinati che si fanno promotori della distruzione dei giovani, delle famiglie e delle società.
E la cosa terribile è che costui fa “l’insegnate”, e la moderna gerarchia della neochiesa lo sostiene e lo mantiene.

« Il cristianesimo fondamentalista e la destra reazionaria sono mossi da questa paura: neofascismo politico-religioso, scuola non partigiana, cancellazione di mostre d’arte,  preoccupazione gay, proteste contro Dráuzio Varela. »

E qui passiamo perfino alla militanza rigorosamente di sinistra, che mai ha avuto aggettivazione più appropriata per i “sinistri” proponimenti che persegue e per le “sinistre” conseguenze che produce. Evidentemente, in questa Università dei Gesuiti non si insegna il cristianesimo, ma la dottrina marxista-leninista intrisa di odio per Dio e per l’uomo.

« Anche la Chiesa è contaminata dal virus patriarcale, dalla piaga della discriminazione e dell’intolleranza, dal peccato di odio. Per molti secoli la teologia ha costruito un’immagine di un Dio maschile. … Se ogni essere umano è creato a immagine divina, perché l’immagine preponderante di Dio è quella di uomo? Finché il cristianesimo insisterà su concetti anacronistici, il suo discorso continuerà ad essere inefficace di fronte alle ingiustizie. E il suo appello all’amore incondizionato sarà una prova di ipocrisia

Quindi, il nostro gesuita, in tutta evidenza, non ha capito alcunché del Vangelo, ammesso che lo abbia veramente letto. Solo una mente ormai in preda alla definitiva dissociazione e con la materia grigia in fase terminale, può arrivare a non capire che di Dio “al maschile” non sono i teologi che ne parlano, ma la Bibbia fin dai primi versetti, e non solo, ma tutte le tradizioni sapienziali più diverse e più o meno lontane dal nostro tempo e dal tempo della Bibbia.
E dire che i Gesuiti un tempo erano reputati tra i preti più preparati; evidentemente le cose cambiano, come auspica qui il “nostro”, e ormai la competenza, la preparazione, l’onestà intellettuale e l’amore per la verità sarebbero tutti “concetti anacronistici”.

Siamo al ridicolo! Al punto che dobbiamo ritenere che questo gesuita moderno molto probabilmente, vergognandosi della discriminazione insegnata da Gesù, non reciti più il “Padre nostro”, troppo maschilista e discriminatorio, e forse si sia confezionato una sua preghiera del tipo “neutro mio” e “trans mio”. Siamo al ridicolo!
Ma siamo anche alla blasfemia, poiché tutto il discorso del “nostro” non è altro che uno sberleffo e un’offesa a Nostro Signore che ha voluto insegnarci a pregare il “Padre nostro che è nei Cieli”.

Come non pensare che questo moderno gesuita, probabilmente, prega il padre suo che è negli inferi?

E non poteva mancare, per un gesuita moderno, la citazione di prammatica del gesuita seduto a Roma. Con il conseguente scadimento nella miseria intellettuale.

« Lo scopo della diversità è la comunione. Siamo tutti fratelli e sorelle. »
Ecco un’espressione senza alcun significato e priva di un minimo di struttura intelligente. Una battuta da bar dello sport. Ed è inutile richiamarsi all’autorità della Laudato sii – come fa il nostro – poiché anche questa “enciclica” di Francesco è una raccolta di vuoti luoghi comuni e di battute da bar dello sport.

E la prova la fornisce quest’altra battuta:
« Cambiare il corpo non cambia l’essenza, perché essa è divina
Cioè?
Incredibile come basti una battuta come questa per demolire, nelle menti moderne, tutta la struttura della Genesi. Forse che Dio non “li creò maschio e femmina”? Forse che Dio li creò interscambiabili? Forse che Dio non li creò con strutture, con essenze, diverse, perché, per esempio, la femmina fosse la compagna del maschio? Forse che Dio si sia sbagliato perché non conosceva allora, anacronisticamente, la teoria del genere, le rivendicazioni LGBT e i moderni insegnati gesuiti di Belo Horizonte?
E anche qui dal ridicolo scadiamo nel grottesco e nella blasfemia.

E questo gesuita dimostra di essere perfino un incompetente in fisiologia e in filosofia, lui che insegna in una facoltà filosofica. Che significa: “cambiare il corpo non cambia l’essenza”? L’essenza di ogni essere è riflessa nella sua corporeità, non può esserci un essenza “maschile” che si riflette in un corpo femminile e viceversa. Perché questo addebiterebbe l’errore a Dio onnisciente, rendendolo colpevole di menzogna pratica, di inganno e di confusione. Mentre invece il menzognero, l’ingannatore e il confusionario è questo moderno gesuita che propaganda la titanica pretesa umana di potersi scegliere il corpo che si vuole nonostante quello che ci ha assegnato Dio.

Ma forse la realtà più vera e più cruda è che questi personaggi, nonostante vestano l’abito clericale, non credono in Dio onnipotente, ma solo nella presunta onnipotenza dell’uomo. Per di più senza rendersi conto che non è farina del loro sacco, ma suggestione perniciosa che viene loro dal demonio: il padre della menzogna.


novembre 2017





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