NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA

Genova

Il canto del Gallo 
 


Il Gallo cantante, col drappo rosso in mano e la sciarpa rossa al collo

(chi volesse deliziarsi col filmato, vada a questo indirizzo
http://www.youtube.com/watch?v=_5koRYLKUbk)
 

È l'8 dicembre 2012, a Genova, nella cappella della Comunità di San Benedetto al Porto, dove si ricorda il 42° anniversario della fondazione, il tristemente noto Andrea Gallo, di professione prete moderno, ha appena finito di celebrare la Messa, se ancora in questo caso si può chiamare così, che subito intona il canto… no!… non di un'antifona della Madonna …no!, ma di canto che, si dice, dovrebbe rappresentare i partigiani del 1945: Bella ciao!

Cosa c'entri una canzonetta politica molto di parte con la celebrazione della Messa, è davvero uno di quei misteri irrisolti e irrisolvibili della neo-Chiesa conciliare, quella sorta, per intenderci, col pluriosannato concilio Vaticano II. Ma, tant'è… questo insieme a tutto il resto.

Il suddetto Gallo Andrea, tanto perché non sorgessero equivoci, nel bel mezzo del canto, coralmente accompagnato dai signori presenti nel luogo, tira fuori un drappo rosso e incomincia a sventolarlo… come se non si fosse capito che si trattava di una manifestazione comunista inscenata con la scusa della Messa… che poi, col Gallo, sono ormai un tutt'uno.



Il Gallo della pace

Intendiamoci, non che questo Gallo sia importante più di tanto: è stranota la militanza rossa, sua e di altri preti moderni come lui; né meraviglia che certi preti moderni facciano un'incredibile confusione fra sacro e profano, fra le cose di Dio e le cose loro, fra ordine e sovversione,  fra salvezza dell'anima e goduria del corpo.… Ciò che invece è importante è il fatto che in questa Arcidiocesi di Genova continuino a prosperare e a imperversare certi preti che avrebbero dovuto essere buttati fuori dalla Chiesa da anni.

Ma cos'ha fatto di tanto male questo Gallo, che non possa essere giustificato dalla comunanza con quanto fanno perfino le gerarchie ecclesiastiche?
In effetti, se questo signore fa dell'aperta militanza politica in chiave rosso fuoco, il suo Arcivescovo non è da meno, quando si getta a capofitto nella corrente campagna elettorale e, più o meno velatamente, invita a sostenere la candidatura di un uomo che è notoriamente legato all'alta finanza mondiale, da cui, si dice, avrebbe ricevuto il compito di asservire l'italia agli interessi planetari del nuovo “Ordine mondiale”.
C'è modo e modo di fare politica: il Gallo la fa cantando in chiave rosso fuoco, i prelati moderni la fanno lisciando il pelo ai potenti.



Il Gallo dai mille colori

E non esageriamo, poiché è noto a tutti che in questi mesi sono stati diversi gli interventi dei giornali della CEI e del Vaticano che hanno lasciato intendere che la cosa migliore, per gli Italiani, è votare il drappello di cattolici “impegnati” che hanno deciso di “salire” in politica per servire al disegno del governo mondiale. Per chi non l'avesse notato, citiamo solo l'ultimo articolo di Avvenire: Cattolici in lista, determinati a incidere, che a molti è sembrato un surrogato di volantino elettorale.
D'altronde, è già da un anno che la gerarchia avalla apertamente l'ascesa al potere di certe forze mondialiste, con la presenza, addirittura al governo, di noti, e anche tristemente noti, personaggi dei “movimenti ecclesiali”… quasi una sorta di imprimatur. È logico che in questa ottica, tutti sono funzionali al sistema, perfino un Gallo qualunque… ed è per questo che i prelati della neo-Chiesa conciliare non li cacciano dal corpo ecclesiale, fregandosene allegramente, non solo della morale e dell'insegnamento cattolici, ma perfino del nuovo, conciliare Codice di Diritto Canonico.



Il Gallo arringante

Qualcuno potrebbe pensare, con qualche ragione, che il nostro sia un linguaggio e un orientamente mentale che hanno poco di cattolico… beh! si sbaglierebbe, poiché questo linguaggio da internazionale socialista, da epigoni del mondialismo, non è nostro, ma del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. ( Nota del 24 ottobre 2011: Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un’autorità pubblica a competenza universale)

La costituzione di un’Autorità politica mondiale dovrebbe essere preceduta da una fase preliminare di concertazione, dalla quale emergerà una istituzione legittimata, in grado di offrire una guida efficace…

[…] Sullo sfondo si delinea, in prospettiva, l’esigenza di un organismo che svolga le funzioni di una sorta di «Banca centrale mondiale» che regoli il flusso e il sistema degli scambi monetari, alla stregua delle Banche centrali nazionali.

[…] I tempi per concepire istituzioni con competenza universale arrivano quando sono in gioco beni vitali e condivisi dall’intera famiglia umana, che i singoli Stati non sono in grado di promuovere e proteggere da soli.

[…] Esistono, quindi, le condizioni per il definitivo superamento di un ordine internazionale «westphaliano», nel quale gli Stati sentono l’esigenza della cooperazione, ma non colgono l’opportunità di un’integrazione delle rispettive sovranità per il bene comune dei popoli.

[…] questa trasformazione si farà al prezzo di un trasferimento graduale ed equilibrato di una parte delle attribuzioni nazionali ad un’Autorità mondiale e alle Autorità regionali, ma questo è necessario in un momento in cui il dinamismo della società umana e dell’economia e il progresso della tecnologia trascendono le frontiere, che nel mondo globalizzato sono di fatto già erose.

[…] La concezione di una nuova società, la costruzione di nuove istituzioni dalla vocazione e competenza universali, sono una prerogativa e un dovere per tutti, senza distinzione alcuna. È in gioco il bene comune dell’umanità e il futuro stesso.


E noi, poveri stupidi. che pensavamo che il passo ultimo per preparare l'avvento dell'Anticristo sarebbe necessariamente la costituzione di un governo mondiale!
Sciocchi! Non può essere così… perché allora sarebbe come dire che in Vaticano stanno lavorando per preparare l'avvento dell'Anticristo!

Altro che quel poveretto del Gallo che canta… qui siamo ai portabandiera del trionfo della sovversione… e fanno più danno costoro, con i loro “sottili” documenti, che cento galli che gridano accalorati in certi pollai di periferia.



Ma non s'era detto che il rosso è il colore del fuoco dell'Inferno?


Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di noi peccatori!





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