![]() |
![]() |
NUOVI PRETI DELLA
NUOVA CHIESA Ordinazione con corredo di balli
indù Ordinazione di un
prete di origine indù 9 dicembre 2012 chi avesse tempo e voglia può prendere visione dell'ampia galleria fotografica
Non v'è dubbio che si tratta di
uno dei frutti del Vaticano II,
Il clero si reca all'altare, preceduto
da delle danzatrici indù, che saranno anche simpatiche ed
esoticamente attraenti, ma che con la chiesa cattolica francese non
hanno niente a che vedere.
Ed ecco che entrano i consacranti, uno
dei quali è di evidente origine indù, ma anche qui non si
capisce che razza di decorazione sia quella che portano sulla tonaca,
tranne che non si debba pensare che col multicolore si voglia
sottolineare la multiculturalità dei fedeli e degli stessi
chierici presenti.
La chiesa è gremita di fedeli,
anche perché l'occasione è importante, non ci si accinge
a celebrare una Messa, ma ad ordinare un nuovo prete.
I vescovi vengono accolti con esotici
omaggi, come è d'uso da duemila anni nelle chiese cattoliche!?
Ovviamente, tra tanto esotismo, non
poteva mancare un tocco di ritualità indù, con la matrona
che unge il vescovo, quasi a significare che, trattandosi di una
cerimonia per indù, sarà meglio sottolineare che… vabbe'
il cattolicesimo… ma vogliamo buttare a mare i glorosi costumi del
paganesimo shivaita?
Anche la lettura viene fatta in chiave esotica, e ovviamente con dovizia di femminilità, come è d'uso da quarant'anni, perché non si dica che la moderna gerarchia cattolica non sia al passo con i tempi.
Ed ecco finalmente l'ordinazione, col
candidato prostrato ai piedi dell'altare.
Qual è la vera intenzione di questi ministri? Intendono anche loro fare ciò che ha sempre fatto la Chiesa? E il neo prete, sarà davvero un nuovo ministro di Dio? Impudenza?! No… ignoranza! Ignoranza da parte nostra, che non abbiamo studiato anni di filosofia e di teologia nei moderni seminari conciliari, come vorrebbe Mons. Di Noia. Ignoranza che si accompagna alla mancanza di carità moderna, che vorrebe un corale vogliamoci bene anche di fronte alle cose più strampalate. Perché ciò che conta non è la verità, ma l'amore che deve unirci tutti, buoni e cattivi, fedeli e infedeli, tradizionali e modernisti, ordinati e disordinati, veri credenti e falsi credenti. ![]() Ed ecco che le giovani indù si accingono a rendere grazie con le loro profferte e le conseguenti movenze. ![]() Movenze ispirate alla ritualità shivaista che ha origine nella sacra danza di Shiva ![]() Il dio della trimurti indù, che rappresenta la distruzione e il rinnovamento del mondo, da lui realizzati con la danza continua nel cerchio di fuoco dei mondi. ![]() Danza che non si capisce che cosa abbia a che vedere con il cattolicesimo, con il rito della Messa, rinnovamento del sacrificio redentore di Cristo, e con l'ordinazione di un ministro di Cristo. Misteri del Vaticano II. ![]() Che alla fin fine, tanto misteriosi non sono, poiché è evidente che qui si stravolge la sacralità del sacramento dell'Ordine, per accondiscendere al più ridicolo, puerile e scontato piacere dell'esotico… che sarà pure un po' censurabile, ma …vuoi mettere! … fa tanto accattivante e, soprattutto, tanto multiculturale! Qui non si cerca più di piacere a Dio, ma agli uomini! Si può scendere più in basso? Sì! Se il Signore non interverrà a fermare questa marea montante di blasfemia, le gerarchie conciliari, papi in testa, ridurranno la compagine cattolica in una cloca maleodorante, a cui potrà rimediare solo un sacrosanto, infuocato lavacro universale. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di noi peccatori. febbraio 2013 (torna su)
Ritorna a Sommario I frutti del Concilio |