NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESA
 
 

Papa Francesco

Meglio un'offesa a Cristo che uno sgarbo a Morales



La notizia si è diffusa in un battibaleno, tanto era ghiotta!
Papa Bergoglio riceve in dono un Crocifisso a forma di falce e martello.


Doveva succedere, una volta o l'altra, perché questo Papa moderno, singolare, mondano e rivoluzionario, ha fatto di tutto per meritarsi schiaffoni come questo.

I giornali che hanno riportato la notizia, raccontano che “Papa Francesco è apparso  imbarazzato”, ma ha accettato il dono per educazione nei confronti del Presidente della Bolivia Evo Morales, che gliel'ha offerto. Si racconta anche che Morales abbia messo al collo di Bergoglio un'onorificenza la cui placca riportava lo stesso Crocifisso e che il Papa se la sia tolta quasi subito.

Ora, la cosa singolare è che questo Presidente della Bolivia abbia potuto permettersi di pensare, e quindi di attuare, una cosa così blasfema e offensiva per Nostro Signore, proprio per rendere omaggio al Vicario di Cristo.
Morales è impazzito?
Crediamo proprio di no. Piuttosto si deve ricordare che è stato papa Bergoglio a convocare a Roma e a ricevere in Vaticano il fior fiore dei guerriglieri comunisti sudamericani, spregiatori di Nostro Signore e della Sua Chiesa. Tutto il suo pontificato si è sviluppato sulla scia del pauperismo rivoluzionario, incoraggiando gli atei e i blasfemi a considerare Cristo come una scusa per i loro fini anti-umani, anti-religiosi e anticristici.

In tanti si sono chiesti se in questa occasione avesse potuto e dovuto rifiutare un dono così chiaramente offensivo, e hanno fatto notare che Bergoglio si è trovato a dover scegliere tra l'accettare un'offesa a Cristo e il consumare uno sgarbo a Morales: evidentemente egli ha scelto  l'offesa a Cristo piuttosto che lo sgarbo a Morales. E lo ha fatto in piena consapevolezza, perché è ridicolo pensare che non sapesse prima, lui e il suo seguito, del dono così singolare e così inaccettabile. Senza contare che Bergoglio avrà tenuto presente la buona fede del Morales che, fatto tesoro dei discorsi e dei gesti dello stesso Bergoglio, si sarà convinto che Cristo sia morto sulla Croce per sostenere le lotte partigiane dei tupamaros sudamericani.

Un tempo, un Papa che fosse un Papa non si sarebbe neanche trovato in una situazione simile, e avrebbe anteposto ad ogni altra considerazione l'onore di Nostro Signore, nonché il rispetto per tutti i veri credenti in Cristo. Ma i tempi - e i Papi - sono cambiati, ed oggi permettono che si possa inchiodare Cristo sulla falce e martello, esprimendo in un unico simbolo sia l'aspetto storico del materialismo ateo persecutore della Chiesa sia l'aspetto volontaristico della indefessa volontà di inchiodare Cristo su questa terra in nome e per conto del demonio che non aspetta altro per scatenarsi.

Tutto questo finché Dio lo permetterà, finchè Dio permetterà che questi moderni uomini di Chiesa deturpino il volto della Sua Sposa, nell'attesa che si compiano i tempi e il castigo divino piombi come un fulmine su tanta miscredenza e blasfemia. E allora sarà l'annientamento di questi figli del demonio, che insieme al loro padrone verranno cacciati per sempre nelle viscere dell'Inferno.

Oh Dio, vieni presto in nostro aiuto!



Al Sommario I frutti del Concilio
Al Pontificato di Papa Francesco