S. Maria Maggiore 24 maggio 2003

Articolo di Michael Davies pubblicato sul periodico The Latin Mass


Posso ben immaginarmi che qualche lettore si chiederà se abbiamo bisogno di una altra videocassetta della Messa Tradizionale. La risposta obbligata è che questa è una registrazione di cui nessun cattolico tradizionale dovrebbe essere sprovvisto. È unica sotto molti punti di vista. Per quanto so è l’unica registrazione di una messa pontificale solenne secondo il rito romano, in questo caso celebrata dal cardinale Darío Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero. È anche la prima messa di questo genere celebrata in una Basilica maggiore patriarcale romana da quando fu imposta la nuova messa, nel 1969. 

Mentre guardavo passare le immagini di questo magnifico evento dovevo quasi pizzicarmi ogni tanto per convincermi che non fosse una illusione. 
L’imposizione della Nuova Messa aveva messo la Latin Mass Society di fronte al più grande dilemma della sua storia. Avrebbe dovuto dedicare i suoi sforzi per ottenere un uso il più possibile esteso della lingua latina e del canto gregoriano nella nuova Messa oppure avrebbe dovuto dedicarsi alla preservazione e alla continuazione della celebrazione della Messa di San Pio V? Guidata, ne sono sicuro, dalla Divina Provvidenza scelse la seconda alternativa, ma, mi chiedo, con quanta speranza? Pochi, o nessuno, di coloro che presero parte a quella storica riunione avrebbero immaginato possibile ciò che è avvenuto il 24 maggio del 2003. Io non lo avrei creduto possibile nemmeno tre o quattro anni fa.

La Messa è stata ideata dal sig. Calogero Cammarata, Presidente dell’Associazione Inter Multiplices Una Vox di Torino. È riuscito ad ottenere il consenso del Cardinale Castrillón Hoyos per la celebrazione del Pontificale in una delle Basiliche maggiori. Difficilmente si sarebbe potuto trovare un luogo più adatto di quello che ospita la tomba di San Pio V, un fatto che il Cardinale ha sottolineato nella sua omelia: “Una provvidenziale coinci-denza ci permette oggi di rendere culto a Dio celebrando il divino Sacrificio secondo il rito romano che prese forma nel Messale detto di San Pio V, le cui spoglie mortali riposano proprio in questa Basilica.”

La registrazione comincia con la recita del Rosario, guidata dal Cardinale Castrillón Hoyos, seguita dalle Litanie e dal Regina Coeli. Il medesimo Cardinale poi è passato in processione lungo la basilica, benedicendo l’affollata congregazione di fedeli e la Messa è cominciata - la Messa di Nostra Signora del giorno di sabato : Salve Sancta Parens. Il regista delle riprese merita le più alte lodi. La sua squadra di operatori di ripresa alternano primi piani dei celebranti con numerose inquadrature di differenti parti della bellissima basilica, compreso il celebre soffitto - che nessuna chiesa di Roma supera in magnificenza. I cassettoni del soffitto sono decorati con il primo oro proveniente dal Perù, dono del papa Alessandro VI, ed in esso vi è lo stemma dei Borgia. Ci sono anche inquadrature dei due cori che hanno provveduto a musiche all’altezza della occasione - principalmente canto gregoriano, in accordo con lo specifico comando del Concilio Vaticano II. 

È confortante vedere così tanti giovani, preti e suore. 
Dopo che Padre Josef Bisig, noto a molti dei soci della LMS, ha cantato il Vangelo, il Cardinale Castrillón Hoyos ha pronunciata un’omelia che certamente merita di essere indicata come storica e come una totale giustificazione della decisione presa più di trenta anni fa dalla LMS a favore del mantenimento della Messa di San Pio V come rito legittimo della Chiesa Romana.
Il Cardinale ha assicurato i fedeli presenti che il Rito di San Pio V - la Messa Latina Tradizionale - non può essere considerato abrogato: “Il rito cosiddetto di San Pio V non si può considerare come estinto”. Il Cardinale ha citato l’articolo 4 della Costituzione sulla Sacra Liturgia: “…la santa madre Chiesa considera con uguale diritto e onore tutti i riti legittimamente riconosciuti, e vuole che in avvenire essi siano conservati e in ogni modo incrementati… ”. Con loro grande soddisfazione ha rassicurato i numerosi fedeli che: “L’antico rito romano conserva, quindi, nella Chiesa il suo diritto di cittadinanza nella multiformità dei riti cattolici, sia latini che orientali.” 
Queste dichiarazioni appaiono essere una chiara ammissione, al più alto livello, della verità della conclusione della Commissione di Cardinali del 1986 secondo cui ogni sacerdote di Rito Romano ha il diritto, quando celebra in latino, di scegliere fra il Messale del 1962 e quello del 1970. 

Lasciatemi ripetere che questa è una registrazione di cui nessun fedele tradizionale dovrebbe essere sprovvisto e faremmo un grande servizio alla causa della Tradizione se persuadessimo i nostri preti a guardarla. 
Abbiamo un gran debito con il sig. Cammarata non solo perché ha organizzato questa celebrazione ma anche perché ha provveduto alla sua registrazione per quelli di noi che non hanno avuto il privilegio di essere presenti. 
Uno dei miei ultimi atti come Presidente della Federazione Internazionale Una Voce è stato quello di dare il benvenuto al sig. Cammarata e a Inter Multiplices Una Vox nella Federazione, che trarrà gran beneficio dal loro impegno e dal loro dinamismo. 
 
 
si veda anche il nostro resoconto


(aprile 2004)


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