INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO
Periodico cattolico culturale, religioso e civile, fondato nel 1972, via Vittorio Cadel, 12, 33100 Udine


Nel numero di settembre-dicembre 1996 di INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO
Cornelio Bertagna tratta della polemica che si sta muovendo intorno alla cosiddetta “nuova esegesi biblica”, che qui viene giustamente chiamata esegesi razionalista. L'elemento principale che ha contribuito a scatenare tale polemica è il continuo rinnovarsi di “prove scientifiche” circa la datazione dei Vangeli. 

Forse è il caso di ricordare che i primi passi verso la “nuova esegesi”, che pretende di negare la storicità e la veridicità dei Vangeli, furono mossi da certi cosiddetti “teologi” tedeschi protestanti, per i quali la redazione dei Vangeli era da attribuire alle fantasie religiose e ai bisogni psicologici dei primi Cristiani. La cosa inspiegabile, fino ad un certo punto, è che i “teologi” cattolici abbiano finito per sposare entusiasticamente queste teorie. Potenza del modernismo! Ma soprattutto potenza della vanità e del successo: diversamente il prelato Carlo Maria Martini, per esempio, non sarebbe diventato mai Cardinale. Una porpora val bene la negazione della verità storico-spirituale della Resurrezione!

Nello stesso numero si dà notizia del convegno annuale degli “Amici di Instaurare”, tenutosi nell'agosto dello stesso anno, a Pordenone, con interventi del prof. Francesco Gentile, del prof. Pietro Giuseppe Grasso e del prof. Danilo Castellano, sul tema della concezione moderna dei rapporti fra la Religione e lo Stato; tutti arricchiti da un ampio dibattito a cui hanno partecipato, tra gli altri, il dott. Riccio Cobucci, don Cossio, il prof. Zucchi, il prof. Giurovich, il dott. Stocker, il prof. Baldo e il dott. Truzzi.

Interessante l'articolo di Enrique T. Blanco Lazaro su LA CRISTOCRACIA, che purtroppo viene riprodotto in lingua spagnola. Lo scritto si pone in linea con l'ottica della rivista che intende, appunto, Instaurare omnia in Christo. 
In esso l'Autore precisa che per Cristocrazia intende il governo di Gesú Cristo, e cioè tutto l'opposto di ciò che intende perseguire la falsa democrazia, che «non corrisponde affatto ad una qualche realtà, né divina, né naturale, posto che l'essere umano non fu creato da Dio per vivere indipendentemente dalla Volontà Divina, ma per adorare, servire, rispettare e, soprattutto, amare sopra ogni cosa il Creatore, Dio Nostro Signore.» «Questo mondo falso, falsificatore, traditore di Dio e del suo decalogo; questo mondo ipocrita e fariseo; questo mondo che si crede capace di fare e disfare, che non impedisce di contraddire e contravvenire alla Legge di Dio: non può essere il modello e l'esempio per l'inizio del terzo millennio della cristianità».
 

(3/98) 

Ritorna al:  SOMMARIO  SEGNALAZIONI