Sulla rimarchevole figura del piemontese CARDINALE MASSAJA fa
ancora testo il lavoro svolto dai suoi confratelli Cappuccini. Tra loro,
il padre Antonino (Rosso) da Lanzo ha curato la raccolta delle lettere
e degli scritti del cardinale, dopo un venticinquennale lavoro di ricerca
presso gli archivi piú diversi. Sulla base di questa ricerca, EGIDIO
PICUCCI ha pubblicato una snella biografia del cardinale Guglielmo Massaja,
incentrata principalmente sull'opera missionaria da questi condotta in
Etiopia, dove ha trascorso quasi tutta la vita.
Nato a La Braja di Piovà, nell'Astigiano, l'8 giugno 1809, Lorenzo
Antonio Massaja entra nell'Ordine cosiddetto dei Cappuccini, il 6
settembre 1826, col nome di fra' Guglielmo, e viene ordinato sacerdote,
a Vercelli, il 16 giugno 1832. Dopo un breve soggiorno a Torino, come cappellano
dell'Ospedale Mauriziano, dal 1834 al 1836 passa alla corte dei Savoia,
da dove viene chiamato a Roma nel 1846, ove viene ordinato Vescovo di Cassia
il 24 maggio e inviato in Etiopia, come Vicario Apostolico dei Galla. Qui
inizia l'epopea missionaria di colui che gli Etiopi chiamarono Abuna
Messias.
È questo il titolo del libro di Egidio Picucci, che descrive
con stile giornalistico la vita e le vicissitudini di un grande uomo di
Chiesa che fece della missione e della predicazione del Vangelo tutto lo
scopo della sua vita.
(EGIDIO PICUCCI, Abuna Messias, Epopea etiopica del
cardinale Guglielmo Massaja, Centro Studi Massajani, Editrice Alzani
distributrice, Pinerolo)
(9/97)
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