RINO CAMMILLERI, La vera storia dell'Inquisizione
 

LA VERA STORIA DELL’INQUISIZIONE è il titolo di un nuovo volume di RINO CAMMILLERI, in cui si delinea brevemente la storia dell’Inquisizione cattolica al di là dei luoghi comuni e delle leggende che ancora vanno per la maggiore nella pubblicistica moderna. Il libro acquista un valore particolare se si pensa alla moda in voga nella Chiesa postconciliare, in base alla quale tutto ciò che la Chiesa ha fatto nei secoli scorsi dovrebbe essere sottoposto ad  una sorta di “revisionismo” alla rovescia: cosí da giustificare la mania dei “mea culpa” che tanto compiacimento suscitano presso i nemici della Chiesa.

Già nella Prefazione - di Franco Cardini - si può leggere: "Non c’è pertanto da stupirsi se, sul gurgite vasto di questa paccottiglia, nel mare di questo naufragio politico-filosofico-religioso di portata epocale, navigano i grotteschi ma aggressivi vascelli d’un nuovo anticlericalismo, anzi di un nuovo anticattolicesimo che in parecchi casi non ha neppure dismesso i panni  di quello antico. E che crociate, inquisizione, caccia alle streghe e conquistadores siano di nuovo gli obiettivi storici d’una polemica decrepita, l’armamentario della quale non riesce nemmeno a rinnovarsi alla luce delle nuove e più qualificate ricerche."

Questo libro, non fa parte del filone della cosiddetta “ricerca storica”, ma si dimostra utile sia per la sua brevità (158 pagine), sia perché l’Autore si è servito degli stessi testi “storici” per comporlo, come si potrà notare dalla Bibliografia. 
Peraltro, non bisogna dimenticare che i lavori degli “specialisti”, storici compresi, non possono essere considerati come esaustivi, sia perché non esiste e non esisterà mai uno “storico imparziale”, sia perché nè i “fatti” nè i “documenti” saranno mai in grado di parlare a nome degli uomini che in essi vengono descritti. Uno stesso “fatto”, uno stesso “documento” può essere espressione “statica” di complesse realtà molto diverse tra loro.

L’Autore, cattolico praticante, si pone inevitabilmente dal suo punto di vista, quello cattolico, ma è indiscutibile che di “questioni cattoliche” possa trattare seriamente solo un cattolico, e non certo un qualsiasi “storico” che basasse la sua “ricerca” solo sui “documenti”, magari senza sapere un gran che della religione o del cattolicesimo, essendo perfino un anticattolico.
Questo non significa che molti lavori di “ricerca storica” non abbiamo la loro importanza, ma spesso è necessario che vengano riletti e ripresentati da chi ha la vera competenza nella materia trattata. Cosa questa che vale in modo eminente per le “ricerche storiche” che attengono alla religione. 

Ecco qualche passo del libro in questione: "Altra “invenzione”  inquisitoriale fu quel che oggi chiameremmo avviso di garanzia. Il sospettato, cioè, veniva subito informato che si stava indagando su di lui… le sentenze alla fine del procedimento … erano lette pubblicamente … Questa pratica era resa necessaria dai tempi: tutto nel Medioevo era consacrato da un gesto simbolico che si imprimesse nella mente degli astanti … Il diffamato di eresia, se assolto, aveva il diritto di recuperare la sua buona fama davanti a tutti. … L’abbandonato al braccio secolare veniva preso in consegna dalle guardie per l’esecuzione. Tuttavia, se all’ultimo momento si pentiva, veniva teatralmente abbracciato dall’inquisitore e mostrato agli astanti per loro edificazione."
"Il caso Galileo è sempre stato uno dei capisaldi della polemica anticlericale, ma una serena analisi dei fatti dà paradossalmente ragione all’Inquisizione. … Nicola Cabibbo, ex presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare, così si espresse nel 1992: “Se andiamo a rivedere il processo, Galileo è stato condannato non tanto per quello che di scientifico diceva ma perché tentava in qualche modo di fare il teologo. Galileo stesso diceva, sbagliando: poiché è la Terra che gira intorno al Sole, dobbiamo cambiare le Scritture; …”. … Eppure la Chiesa ha riportato dal “caso” una sorta di complesso di colpa, quasi vergognandosi di non aver saputo prevedere quel che nessuno, all’epoca, poteva prevedere, … quel che nemmeno Galileo sospettava era che la sua posizione avrebbe finito per fare della scienza una seconda religione, alternativa al cristianesimo: quel che oggi viene chiamato “scientismo”, cioè la fede, cieca e nuda, nella scienza, la sola che non sbagli mai e che possa risolvere tutti i problemi dell’uomo. Se infatti la Chiesa dovesse di volta in volta correggere le Scritture alla luce delle scoperte scientifiche, ciò vorrebbe dire che è la scienza ad essere infallibile, non la religione né tantomeno il Dio che l’ha rivelata."

RINO CAMMILLERI, La vera storia dell’Inquisizione, Ed. Piemme, Casale Monferrato, 2001, pp. 158, € 12,39.

(4/2004)


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