Il mistero della Sinagoga bendata. 
Questo il titolo del libro scritto dal dott. Radaelli sulla sempre attuale e oggi controversa questione del giudaismo e dei suoi rapporti con la Fede e la Chiesa. 
Per tanti secoli è stata sempre cosa risaputa che il Popolo Eletto non è mai venuto meno, ma ha mantenuto la sua continuità e la sua attualità da Abramo a Mosè, da Mosè a Cristo e da Cristo alla Chiesa, tuttavia negli ultimi tempi si è insinuata e poi affermata la strana idea che esso conviva contemporaneamente nella Chiesa e nella superstizione giudaica. Si è affermata cioè la contraddizione che costituiscano il Popolo Eletto sia la Chiesa sia coloro che negano la Chiesa.
Vero è che oggi pratichiamo bellamente qualsivoglia contraddizione, senza minimamente preoccuparci dell’assurdità di tale stato di cose, ma non per questo ci si può semplicemente arrendere facendo violenza all’intelligenza umana e alla Verità.
Questo libro del dott. Radaelli costituisce un valente contributo al mantenimento dei diritti della Verità.

Basandosi sulle dichiarazioni ufficiali e sulle affermazioni autorevoli venienti dall’interno della Chiesa attuale, l’Autore ne mette in luce la contraddittorietà e la mancanza di rispondenza con la Tradizione della Chiesa. Egli esamina il problema della discendenza di Abramo ricordando opportunamente che si è sempre trattato di discendenza “spirituale”: «Ma la forza del sangue deriva da una forza maggiore ancora, dalla solidità fortissima dello spirito, della parola… Per cui Gesú Cristo, vero Verbum divino, con quella sua parola che dai Giudei è sentita e riconosciuta autorevole, rompe i legami che li congiunge al padre Abramo e, attraverso di lui e alla sua fede, alla Paternità divina; li mette davanti alle cattive azioni, ai loro disegni pervertiti e annientanti; mostra loro come da se stessi recidessero il legame di figliolanza tenuto con una fede pervertita.…» (p. 8).
Peraltro, si continua a dare per scontata la permanenza del Giudaismo attenendosi semplicemente ad una superficiale accettazione di uno stato di fatto molto piú nominale che sostanziale. E fa bene l’Autore a dedicare un intero lungo capitolo alla questione: “Se la religione ebraica oggi sussista”.
Quanto poi alla continua revisione dei testi scritturali volta a stravolgere il tradizionale insegnamento della Chiesa in materia, l’Autore fa notare che «Il dogma da confermare invece è questo: che la Chiesa sostituisce sulla via dello spirito un popolo che a questa via divina ha preferito quella carnale; a un Re virtuoso nel soffocamento del proprio Io ha preferito Cesare, cioè un re con un Io che lo fece padrone di tutta la Terra. È cosí che anche san Tommaso illustra la dottrina, tanto da affermare, in lezioni oggi facilmente dimenticate, che i seguaci di Cristo possono ben dirsi più ebrei degli stessi ebrei (cfr. Expositio super Joannem, cap. XIX, lectio III).» (pag. 105).

Oggi questa questione continua a sollevare, da parte dei modernisti, una miriade di polemiche infondate: è possibile sostenere che per duemila anni la Chiesa abbia sempre sbagliato nel considerare gli Ebrei come il popolo che ha rigettato Dio? 
Ed è possibile accettare la incredibile opinione moderna per la quale chi segue l’insegnamento del Cristo sia il fratello minore di chi invece ha ritenuto di crocifiggere il Cristo e ancora ritiene che il Cristo non sia il Messia?

Per noi è chiaro che si tratta solo di un falso problema sorto in seguito al trattamento subito dagli Ebrei in Europa tra le due guerre: senza questo precedente non ci sarebbero stati né il vittimismo ebraico né la moderna ipocrisia cattolica. 
La pietà e l’aiuto per gli Ebrei perseguitati che la Chiesa e i cattolici hanno sempre praticato da secoli, oggi si pretende trasformarli in enunciati dottrinali,  stravolgendo il millenario insegnamento dei Padri. E gli Ebrei ne hanno talmente approfittato da far pensare, come dice l’Autore, che «… l’assillo con cui gli ebrei oggi in tutti i modi cercano di accaparrarsi il concetto di shoah, di olocausto, sia dovuto al perseguimento di un fine ben determinato: togliere al Cristo di Nazareth la sua specificità di unica grande Vittima, addossandola a sé. Dimostrerebbero così, potentemente, la propria messianicità di “Popolo unto”». (pag. 58).

È incredibile come la Chiesa postconciliare possa confondere l’insegnamento di Nostro Signore con la propaganda politica del XX secolo.
Il libro “è frutto della raccolta di alcuni articoli dovuti alla collaborazione dell’Autore con periodici solitamente antimodernisti, poi rielaborati e completati in vista di una valutazione più esauriente, intorno alla centralissima e ineludibile relazione tra Cristo e gli Ebrei e poi tra costoro e la Chiesa.” (Dalla quarta di copertina). 
Questi articoli sono stati ricomposti per costituire i seguenti capitoli: 
1) Giudichiamo insieme: empio è il Cristo o il Sinedrio?
2) Monoteismo e trinitarietà
3) Se la religione ebraica oggi sussista
4) Se la “dottrina della sostituzione” della nazione ebraica con la Chiesa cattolica possa essere sostituita.

ENRICO MARIA RADAELLI, Il mistero della sinagoga bendata, Milano, settembre 2000, presso l’Autore (enricomaria.radaelli@tin.it), pp. 130, £ . 25.000

(4/2002)


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