ALESSANDRO GNOCCHI, Fuori moda - Rimettiamoci la fede i tempi stanno per cambiare - Edizioni Fede & Cultura, Verona, 2016, pp. 208, € 18,00.
Prefazione di Paolo Deotto, Direttore di Riscossa Cristiana

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Presentazione di Riscossa Cristiana

Martedì 3 giugno 2014: nasce la rubrica “FUORI MODA – la posta di Alessandro Gnocchi”. Da allora, ogni settimana l’Autore ha risposto alle lettere che arrivavano in redazione, affrontando, senza mezze parole e con grande chiarezza, i temi che travagliano la vita della Chiesa e del mondo. Nelle risposte di Alessandro Gnocchi ai lettori, il richiamo alla Fede, nella pienezza della Dottrina immutabile, è costante e puntuale.

L’editrice Fede & Cultura ci propone ora questo bel volume: un’antologia dei primi due anni della rubrica “Fuori moda”: due anni di vita della Chiesa e della società. Un dialogo intenso con i lettori, nello stile diretto di un giornalista che parla in modo esplicito, che chiama le cose con il loro nome, che non ha timori nell’analisi del disastro, perché è comunque sorretto dalla speranza che solo la Fede può dare.

In questi giorni si incomincia a pensare ai regali di Natale: ecco un’ottima occasione per un bel regalo, intelligente e cattolico e per far conoscere la posta di Alessandro Gnocchi ai nostri amici e conoscenti.





Prefazione di Paolo Deotto, Direttore di Riscossa Cristiana
(pubblicata per gentile concessione dell'Editore)


Sono molto contento di dover scrivere questa prefazione, perché mi dà l’occasione di fermarmi un attimo e riflettere sul lavoro che faccio e soprattutto sui rapporti che sono nati da questo lavoro. È un esercizio molto utile, perché troppo spesso capita (almeno a me) di perdere di vista anche le cose belle e grandi, perché entrano nella quotidianità e diventano routine. Così si rischia di scordarsi dei doni che tanto spesso la Provvidenza ci fa.

“Fuori Moda” è nata poco più di due anni fa e mi sembra che esista da sempre, perché è diventata uno dei punti fissi e solidi della mia vita. Non solo del mio lavoro come direttore di Riscossa Cristiana: ho detto “della mia vita”. Perché la rubrica di posta di Alessandro Gnocchi ha portato con sé tante altre cose. Anzitutto, l’amicizia con Alessandro, che si è consolidata ed è cresciuta nell’unico modo con cui può crescere una vera amicizia, nella condivisione della Fede in Nostro Signore Gesù Cristo. Sicché, se alle volte mi capita, scrivendogli una mail, di iniziare con “Caro fratello”, non lo faccio per vezzo, ma perché mi viene naturale.

E poi il rapporto che è nato con tanti lettori, e non parlo solo di quelli che hanno scritto per avere una risposta. Parlo anche di quelli che, seguendo la rivista e seguendo la rubrica di Alessandro, sono diventati amici. Con alcuni di essi non ci si è limitati agli scambi epistolari, ma ci si è anche conosciuti di persona, e ci si risente e ci si rivede.

“Fuori Moda”, dicevo prima, ha poco più di due anni di vita. Già prima che nascesse la rubrica avevo avuto occasione di pubblicare articoli di Alessandro Gnocchi; molti di questi scritti a quattro mani con l’indimenticabile Mario Palmaro. Alcuni ripresi dal “Foglio”, altri scritti specificamente per Riscossa Cristiana.

E qui vorrei raccontarvi come nacque la collaborazione costante di Alessandro con la rubrica settimanale di Posta coi lettori.

Non sto qui a descrivere la miseranda condizione della Chiesa, perché non voglio annoiare i lettori. Sono cose che conosciamo fin troppo bene, anche perché sono ormai fin troppo palesi. La condizione di disastro non è certo di oggi, ha radici antiche. Ebbene, patendo, come tanti, questo disastro quotidiano, non potevo non restare colpito da chi, senza giri di parole e inutili morbidezze di linguaggio, sapeva andare direttamente all’oggetto del discorso, sapeva spiegare ai lettori la realtà e lo faceva argomentando con competenza.

Era mercoledì 9 ottobre 2013 quando uscì sul “Foglio” il famoso articolo intitolato “Questo Papa non ci piace”, a firma di Gnocchi-Palmaro. Posso testimoniare che questo articolo non uscì “all’improvviso”, come un colpo di testa di due esuberanti giornalisti. Da non poco tempo i due amici, Alessandro e Mario, avevano ragionato sull’opportunità di un intervento di quel tipo. Ebbene, quell’articolo fu per me (e certamente non solo per me) una boccata di sana aria fresca, perché in mezzo al tripudio per un Papa che aveva inventato un nuovo ruolo da star, si alzava, finalmente, una voce cattolica che rompeva la cappa di conformismo e non lo faceva per darsi a inutili arzigogoli su Sede Vacante et similia, ma per ricordare le più elementari verità della Fede cattolica. Lo stesso giorno lo zelantissimo Padre Livio Fanzaga chiudeva la collaborazione con Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, i quali da anni avevano due rubriche fisse a Radio Maria. E poiché è giusto ricordare tutti i particolari, ci tengo a sottolineare che la loro opera era del tutto gratuita e che le loro trasmissioni erano tra le più seguite. Il giorno successivo Alessandro e Mario pubblicavano un breve comunicato su Riscossa Cristiana. Lo riporto per intero, perché è un raro esempio di correttezza e di chiarezza. Eccolo:

Dopo l’articolo “Questo Papa non ci piace”, firmato mercoledì 9 ottobre sul “Foglio”, siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria, “Incontri con la bioetica” (Palmaro) e “Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo” (Gnocchi). Ci è stato comunicato con una garbatissima telefonata del direttore padre Livio Fanzaga, nei confronti del quale non muta la nostra amicizia. Ma questo non cambia la sostanza dei fatti. Padre Livio ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa.

Pur non condividendo questa linea editoriale, ne prendiamo atto rimarcando comunque che le nostre critiche a Papa Francesco non contengono una sola riga che non si attenga alla dottrina cattolica e non sono state espresse dai microfoni della Radio. L’atto compiuto nei nostri confronti risulta dunque abbastanza raro nell’uso giornalistico sia nella sostanza sia nel metodo colpendo delle opinioni, discutibili certo ma legittime, espresse su un’altra testata. Con questo non possiamo però tacere che, per dieci anni, abbiamo avuto la possibilità di trattare a Radio Maria in assoluta libertà temi molto scottanti per merito del suo direttore. Ed è proprio ciò che rende più amaro questo epilogo, di cui vogliamo dare così notizia anche agli ascoltatori delle nostre trasmissioni.

Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro

Posso dire che la rubrica di Alessandro Gnocchi iniziò a nascere quel giorno. Ci sarebbero voluti dei mesi, né possiamo scordarci che in quei mesi (domenica 9 marzo 2014) Mario Palmaro, da tempo gravemente malato, ci lasciò. Ma da quel giorno mi era venuto un pensiero costante: quello di una collaborazione con una voce cattolica che parlasse chiaro, con quella chiarezza che può avere solo chi parla per vero amore a Nostro Signore e alla Sua Chiesa.

La fulminea azione di Padre Fanzaga mi aveva colpito. In una Chiesa in cui si lasciava allegramente agire un clero già abbondantemente alla deriva (un esempio per tutti: chi non ricorda il genovese Don Gallo, la sua stralunata pastorale, i suoi scandalosi funerali?), si colpivano all’immediato e senza possibilità alcuna di replica due laici che non avevano commesso sacrilegi, non avevano negato Verità di Fede. Niente di tutto questo: avevano, e questa colpa era ed è imperdonabile, criticato il “potere”.

Io pensavo a una collaborazione, genericamente. L’idea dello “spazio di posta” con i lettori fu di Alessandro. Un’ottima idea, anche perché già da qualche tempo arrivavano lettere da quei lettori che trovavano in Riscossa Cristiana una voce fuori dal coro, e chiedevano qualcosa di più, chiedevano delle risposte, delle letture corrette a tanti fatti scandalosi e a tanti discorsi folli di cui la vita della Chiesa era sempre più piena. Chiedevano una parola per non sentirsi più soli, come troppo spesso è tristemente, in questa Chiesa, chi vuole ancora seguire la Dottrina di sempre e salvare la sua anima.

E martedì 3 giugno 2014 finalmente su Riscossa Cristiana si pubblicò per la prima volta la rubrica “Fuori Moda – la posta di Alessandro Gnocchi”.

Da allora sono passati più di due anni o una vita? Vanno bene tutte e due le risposte, perché in questi ultimi anni gli avvenimenti si sono susseguiti con un ritmo sempre più frenetico, con una Chiesa sempre più nella confusione e una società che, né poteva essere altrimenti, sembra ansiosa solo si trovare di continuo nuove strade per il suicidio.

In questi ultimi due – tre anni stanno accadendo cose che in altri tempi si sarebbero svolte in decenni o in secoli, o, più verosimilmente, non si sarebbero mai viste.

Leggendo le pagine di questo libro, ripercorrerete tanti avvenimenti, a partire dal giugno 2014. Un pezzo di Storia della Chiesa e inevitabilmente un pezzo di Storia d’Italia, perché, piaccia o meno, l’Italia esiste come paese cattolico e se perde la sua anima cattolica, svanisce. È ciò che sta accadendo.

Io credo che il vero “punto forte” di “Fuori Moda”, il grande merito di Alessandro Gnocchi, sia stato, e sia, quello di riportare i problemi alla loro essenzialità, andare, come suol dirsi, al nocciolo della questione. Non si cura un tumore solo con qualche antidolore: bisogna avere il coraggio di fare anche un po’ di male al paziente, se c’è in ballo la scelta tra la certezza di morire, in tempi più o meno brevi, e la possibilità di vivere.

Qualche citazione spiegherà meglio ciò che penso:

10 dicembre 2015. È ancora freschissimo il ricordo (l’incubo) dello spettacolo “Fiat Lux: illuminiamo la nostra casa comune”, l’angosciante proiezione sulla facciata di San Pietro di immagini di animali, diverse delle quali davvero spaventose. Molti lettori hanno scritto al proposito e Alessandro ha risposto:

Il tempo delle illusioni è finito. Non c’è più una terra di nessuno in cui acquattarsi dentro una buca sperando che le bombe cadano altrove. Non è più possibile illudersi che ci sia ancora qualcosa da salvare nell’osceno magistero di questi pastori di anime morte, di questi chierici del dubbio e del nulla che nominano Dio invano e si accaniscono sul suo Corpo Mistico e profanano il suo Corpo Eucaristico … La neochiesa della misericordia è quella che si intenerisce davanti al destino dei microrganismi e proietta l’immagine di teneri animali sulla facciata di San Pietro e poi manda sotto processo e toglie il lavoro al professore di religione che mostra agli allievi un documentario sull’aborto (si riferisce a un caso avvenuto nella diocesi di Milano – NDR).

30 settembre 2014. A due lettori, un sacerdote e un laico, che hanno scritto due lettere simili, viene risposto:
Caro don Franco, caro Ronconi,
una scritta dalla parte del sacerdote, l’altra scritta dalla parte del fedele, le vostre lettere pongono l’accento sul problema dei problemi, il sacramento dell’Eucaristia. Perché è proprio quello l’obiettivo finale dell’attacco infernale al Corpo Mistico di Cristo: la Presenza reale, viva, palpabile e salvifica di Gesù in mezzo agli uomini.

Ed esattamente un anno dopo, il 30 settembre 2015, Alessandro scriverà:

La barca di Pietro si è avviata dentro un tunnel sempre più buio in cui la sta guidando un nocchiero che, palesemente, vuole sfasciarla per fare chissà cosa del travame che ne ricaverà. Ma non dobbiamo illuderci di vedere tanto presto la luce. Questo Papa piace troppo, davvero troppo, a chi non è cattolico e non intende diventarlo e a chi è cattolico e vuole esserlo sempre meno.

Non sono risposte “tenere”, né possono esserlo, perché non si parla di cosucce da nulla.

Ma un giornalista cattolico che non ha timore di descrivere la crisi della Chiesa usando frasi come “l’obiettivo finale dell’attacco infernale al Corpo Mistico di Cristo” e non ha timore di affermare che il nocchiero della barca di Pietro la vuole palesemente sfasciare, non può avere vita facile.

E così, come al sottoscritto direttore di Riscossa Cristiana arriva una critica surreale (lo si accusa di aver sposato posizioni di “sedevacantismo pratico”…), ad Alessandro Gnocchi arrivano critiche perché il suo linguaggio è sovente molto forte. Addirittura gli capitò una volta di definire Bergoglio come “tizzone d’inferno”.

Le anime belle e delicate si turbano. Mi viene in mente ciò che mi raccontò qualche tempo fa un giovane volontario di una Croce di pubblico soccorso: a un loro capo equipaggio, nell’inevitabile concitazione che spesso caratterizza gli interventi di grave urgenza, era scappata una parolaccia per incitare i suoi sottoposti a caricare il più presto possibile in ambulanza un paziente in imminente pericolo di vita. Ebbene, un parente di quel malato fece reclamo alla direzione della Croce… un reclamo contro quel capo equipaggio che si stava adoperando per salvare una vita, ma lo aveva fatto in modi sgarbati.

Le anime belle sono fatte così. Hanno il cuore sensibile e si scandalizzano facilmente, soprattutto quando le cose vengono chiamate con il loro nome.

E così Alessandro Gnocchi, impareggiabile titolare della Rubrica “Fuori Moda” su Riscossa Cristiana, si trova ancora più solo, perché anche tanti bravi cattolici, “tradizionalisti”, ma che sono tali solo “finché si può senza far arrabbiare troppo chi conta davvero” gli voltano le spalle.

Ancora più solo? No, qui mi sbaglio: in questi anni gli amici di Alessandro si sono moltiplicati. Sono quelle migliaia e migliaia di lettori che lo seguono e che spesso scrivono lettere con frasi del tipo: “Grazie a lei non mi sento più solo”.

Sottoscrivo in pieno. E buona lettura a tutti.



novembre 2016