INVITO ALLA LETTURA

MONS. LÉON MEURIN
La Massoneria Sinagoga di Satana

di Don Curzio Nitoglia

Introduzione

L’editore Effedieffe (Proceno di Viterbo) ristampa finalmente, dopo circa 120 anni dalla I edizione italiana, il volume magnifico in sé (anche se controverso in una sua determinata parte storica rifacentesi alle “rivelazioni” dell’agente depistatore e mistificatore Léo Taxil) di Monsignor LÉON MEURIN, La Frammassoneria Sinagoga di Satana (Siena, Ufficio della biblioteca del clero, 1895).

Léo Taxil e Léon Meurin

Perché magnifico in sé e controverso in una determinata parte storico/taxiliana? Poiché Monsignor Meurin nel suo libro, purtroppo, dette credito alle rivelazioni di Léo Taxil (Marsiglia, 20 marzo 1854 – Sceaux, 30 marzo 1907), il cui vero nome era Gabriel Jogand-Pagès, nato in una famiglia cattolica e monarchica, educato dai Gesuiti (1864-1865), ma che sin da giovane si smarrì e divenne un rivoluzionario radicale, libero pensatore e ammiratore della Massoneria (1868). Quindi si iscrisse al “Club dei Pugnali” di Marsiglia, il cui motto era: “Morte a Dio, ai preti e ai re”.
Collaborò a diversi giornali di estrema sinistra ed entrò in contatto con Giuseppe Garibaldi. Nello stesso tempo faceva il doppio gioco come agente segreto del Ministero degli Interni francese, sotto la direzione del generale d’Espivent de la Villeboisnet.
Nel 1875 partì per la Svizzera, ma nel 1878 ne fu espulso e tornò in Francia stabilendosi a Parigi. Nel 1879 fondò la Rivista “L’Anticlericale” e la collezione libraria intitolata “Biblioteca anticlericale”. Nel 1881 scrisse un libro denigratorio contro Pio IX (“Les Amours de Pie IX”), ma – denunciato dal nipote di papa Mastai - fu condannato ad una multa di 600 mila franchi dal Tribunale di Montpellier.
Nel 1884 pubblicò un libro blasfemo contro Gesù Cristo (“Vie de Jésus”). Il 21 febbraio del 1881 fu iniziato alla Massoneria nella Loggia parigina “Il Tempio degli amici dell’onore francese”, facente parte del Grande Oriente di Francia.
Nel 1885 si presentò come convertito al Cattolicesimo e iniziò una violenta (troppo violenta) campagna antimassonica sotto lo pseudonimo di Léo Taxil, molto sospetta, poiché piena di verità miste ad enormi ed evidenti menzogne, che servivano a screditare le vere accuse fatte dalla Chiesa contro la Massoneria (papa Leone XIII nel 1884 aveva pubblicato la sua famosissima Enciclica “Humanum Genus” contro la setta massonica, in cui – dopo avere spiegato mirabilmente e scientificamente la natura dottrinale della Massoneria – invitava gli studiosi a toglierle la maschera filantropica per far apparire il suo vero volto  di “contro-chiesa” satanista e luciferiana).
Taxil Pubblicò vari libri antimassonici (“I Fratelli tre punti”, “Il Culto del Grande Architetto”). Il 26 settembre del 1896 partecipò al Congresso Antimassonico di Trento, in cui i Gesuiti della “Civiltà Cattolica” e di Germania manifestarono le loro ampie riserve sulle affermazioni gratuite ed inverosimili di Taxil. Egli addirittura inventò l’esistenza di Diana Vaughan, sacerdotessa della Massoneria, sposa al demonio Asmodeo e figlia del demonio Bitru e di Sofia Walter, antenata dell’Anticristo.
Nel 1892 Taxil costruì e portò a termine la sua impostura, iniziata nel 1885, composta di alcune verità, ma accompagnate da enormi frottole inverosimili e fiabesche sulla Massoneria, esagerazioni esasperate da una immoralità morbosa. Egli sosteneva – da una parte e giustamente – che il diavolo dirigeva la setta massonica (come aveva scritto Leone XIII), ma nello stesso tempo descriveva fiabescamente – nei minimi dettagli, in maniera grottesca, inventata ed inverosimile – le apparizioni del demonio nelle Logge massoniche e le sue azioni più turpi e rivoltanti. Pubblicò quindi due libri, che divennero un best seller soprattutto presso spiriti ingenui e creduloni: “Il Diavolo nel XX secolo” e le “Memorie di una ex Palladista”, la famigerata e inventata Diana Vaughan, tanto pubblicizzata dalla “Rivista antimassonica” a partire dal 1893.
Purtroppo alcuni antimassoni (tra cu Mons. Meurin) per eccessivo candore presero per buone le sue “rivelazioni”, mentre altri misero in guardia da certi eccessi che erano evidentemente inverosimili ciarlatanerie, mischiate appositamente alle vere notizie sulla natura della setta segreta per screditarla.
L’Enciclica “Humanum Genus” aveva colpito quasi a morte la Massoneria, che reagì depistando e inquinando le prove addotte da Leone XIII, servendosi dell’agente provocatore Léo Taxil, il quale dopo 5 anni, il Lunedì di Pasqua 19 aprile del 1897, rivelò in una pubblica adunanza in Parigi di essersi inventato “tutto”, non solo il personaggio della Vaughan, ma anche la reale direzione demoniaca della Massoneria, descritta da lui volutamente in maniera pittoresca, fantasiosa, immorale e non credibile per togliere credibilità a ciò che di vero e di reale vi era nelle affermazioni del Magistero e dei massonologi sull’influsso dell’occultismo e del luciferismo sulla setta segreta (cfr. ERIC SAUNIER diretta da, Encyclopédie de la Franc-Maçonnerie, pagg. 848 – 850, voce “Taxil Léo”, a cura di JACQUELINE LALOUETTE; Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, 1953, vol. X, coll. 1804-1805, voce “Taxil Léo”, a cura di CELESTINO TESTORE; H. GRÜBER, Léo Taxil’s Palladismus-Roman, 3 voll., Berlino, 1937-1938).

La parte dottrinale e imperitura del libro di Meurin

Tuttavia, astrazione fatta dalle notizie che si basano sulle rivelazioni taxiliane, il libro del Meurin mantiene tutto il suo valore scientifico e teoretico riguardo alle origini cabalistiche della Massoneria, al suo sviluppo nei secoli e ai suoi rapporti con le filosofie orientali, molto ben conosciute da Monsignor Léon Meurin, esperto conoscitore dell’ebraico, aramaico e sanscrito. Quindi il lettore lasci da parte le favole taxiliane e studi seriamente la parte dottrinale del libro sulla natura della Massoneria e della Cabala

La vita di Léon Meurin

Per emettere un giudizio equo sul libro ora riproposto dall’Editore Effedieffe, occorre conoscere la figura eccelsa di Monsignor Meurin, nato Jean-Gabriel-Léon Meurin, il 23 giugno 1825 a Berlino, figlio di Ferdinand, un ufficiale francese dell’Esercito di Napoleone, trasferito in Germania, che sposò una ragazza berlinese. Il Nostro fu educato in Renania, fece i suoi studi di filosofia e teologia al Seminario di Colonia, ove fu ordinato sacerdote nel 1848. Divenne – date le sue doti intellettuali, morali e apostoliche – il segretario del Cardinale-Arcivescovo di Colonia Geissel, ma nell’aprile del 1853 entrò nella Compagnia di Gesù. Nell’autunno del medesimo anno abbandonò la carriera ecclesiastica iniziata a soli 28 anni a Colonia. Nel 1858 partì come missionario in India, a Bombay. Lì fu Rettore del Seminario Maggiore; nel marzo del 1867 Pio IX, dato il suo valore e le sue spiccate qualità lo nominò Vicario Apostolico di Bombay con il titolo di Vescovo in partibus d’Ascalona in Palestina.
Fine conoscitore dell’ebraico e dell’aramaico, apprese anche il sanscrito. Scrisse, quindi, due interessanti libri intitolati Dio e Brama e successivamente Zoroastro e Cristo. Partecipò come teologo al Concilio Vaticano I (1869-1870). Nel 1886 fu richiamato a Roma. Leone XIII lo nominò Arcivescovo titolare di Nisibi (la moderna Nusaybin), nella Turchia sud-orientale, e successivamente Vescovo residenziale di Port-Louis capitale dello Stato di Maurizio, oggi conosciuto come Isola Mauritius, nell’Oceano Indiano. Nel 1887 ritornò in India all’isola Maurizio. Nel 1890 pubblicò il libro contro le superstizioni antiche e moderne, lo spiritismo e l’occultismo, intitolato La lotta dell’inferno contro il cielo. S’impegnò frontalmente nella lotta contro la Massoneria e specialmente contro la Loggia La Triplice Speranza, che era diventata il centro della vita sociale di Port-Louis.
Infine lavorò al suo capolavoro “La Franc-Maçonnerie, Synagogue de Satan” pubblicato nel 1893, due anni prima di morire il 1° giugno del 1895 a Port-Louis. Quest’opera ricevette un certo nocumento nel 1897 dalla questione di Léo Taxil. In questa questione occorre non dimenticare che il Meurin pubblicò il suo libro nel 1893, morì solo 2 anni dopo nel 1895 quando l’affare Taxil (1897) non era ancora scoppiato. Quindi non poté difendersi né correggere alcune citazioni delle “rivelazioni” favolose e fantasiose del Taxil e della sedicente Vaughan.
Tuttavia il libro mantiene, ancor oggi, tutto il suo valore scientifico e teoretico riguardo alle origini cabalistiche della Massoneria, al complotto giudaico/massonico, alla direzione infernale della setta segreta, al suo sviluppo nei secoli e ai suoi rapporti con le filosofie orientali (cfr. MARIE-FRANCE JAMES, Esoterisme, Occultisme, Franc-Maçonnerie et Christianisme aux XIXme et XXme siècles, Parigi, Nouvelles Editions Latines, 1981, pagg. 195-196, voce “Meurin Léon (1825-1895)”; MONS. J. MAMET, Diocèse de Port-Louis, Port-Louis, 1964). 

La questione della “contro-chiesa”

Nel suo libro, oltre le ingenue citazioni di Taxil/Vaughan, Mons. Meurin, spiega magistralmente – da vero filosofo e teologo – cosa dicono la Tradizione, la S. Scrittura ed il Magistero riguardo al complotto della “contro-Chiesa” o “Sinagoga di Satana” – come la chiama l’Apostolo S. Giovanni (Apocalisse, II, 9; III, 9) – contro Gesù e il suo Corpo Mistico, che è la Chiesa di Cristo.

Egli si pone anche il problema, se il complotto della “Massoneria o Sinagoga di Satana” contro la Chiesa di Dio sia attestato nelle Fonti della Rivelazione solo come un fatto storico contingente e ristretto in certe circostanze particolari della vita di Gesù, oppure se sia un’entità malvagia, che comincia dall’inizio del mondo e termina con la sua fine.

In questo secondo caso (quello seguìto dal Meurin e che rende prezioso e intramontabile il suo libro) il complotto sarebbe non solo un semplice fatto storico, relativo a certe situazioni particolari, attestato dalla S. Scrittura, ma una verità contenuta nel Depositum Fidei, che rivela l’esistenza di  una forza maligna, la quale agisce nel corso di tutta la Storia umana da Adamo sino alla fine del mondo, contro Dio e la sua Chiesa; “forza” che viene presentata dalla Rivelazione come una Dottrina riguardo a una contro-Chiesa, una specie di “Corpo Mistico” del Maligno con il quale tutti gli Angeli e tutti gli uomini di tutte le ere debbono fare i conti, da Lucifero (Isaia, XIV, 12) ad Adamo nel Paradiso terrestre (Genesi, III, 15) sino all’Anticristo finale e alla fine del mondo (Apocalisse, cap. XX-XXII).

Il Giudaismo è il padre della Massoneria

Qualche tempo fa il gran maestro della Massoneria italiana, Giuliano Di Bernardo, dichiarava a La Stampa di Torino: “Si comincia coi massoni e si finisce cogli ebrei” (3 novembre 1992). E l’ex gran maestro, Armando Corona, aggiungeva: “Le persecuzioni dei massoni e degli ebrei vanno sempre appaiate”. Anche nella recensione al libro “Israele e l’umanità” comparsa sulla rivista del Grand’Oriente di Italia “Hiram” (novembre 1992) si può leggere la seguente frase del rabbino cabalista Elia Benamozegh: “Quel che è certo è che la teologia massonica corrisponde abbastanza bene a quella della Càbala” (E. BENAMOZEGH, Israele e l’umanità, Torino, Marietti, 1990, p. 49).

L’origine della Massoneria

Bernard Lazare, noto scrittore ebreo, afferma: «È certo [...] che vi furono degli ebrei alla culla della Massoneria, degli ebrei cabalisti, come lo provano alcuni riti conservati...» (B. LAZARE, L’antisemitisme, Documents et Témoignages, Vienne, 1969, p. 167, tr. it, L’Antisemitismo, Verrua Savoia – Torino, CLS, 1998). L’ebreo convertito, Joseph Lémann, scrive: «Che vi sia nel Giudaismo una predisposizione alla Massoneria è incontestabile. Questa predisposizione gli viene dal suo odio contro Cristo [...]. È [...] noto storicamente che [...] l’antagonismo ebraico, in cerca di una rivincita, lungi dal respingere il concorso delle società segrete, le ha sempre utilizzate secondo i propri interessi contro Gesù Cristo e la sua Chiesa». (J. LÉMANN, L’entrée des Israelites dans la société française, Avallon, Paris, 1886, rist. 1987, p. 234).
Henri Charles Puech, il grande storico (massone) delle religioni, scrive: «Spesso antisemitismo ed odio antimassonico sono andati assieme [...] la maggior parte dei nomi sacri e delle parole d’ordine dei diversi gradi massonici sono ebraici. Da sottolineare l’esoterismo cabalistico delle due Colonne, dei tre Pilastri, della stessa disposizione degli Ufficiali nel Tempio. [...] Occorre mostrare come le diverse forme della Tradizione occidentale esoterica (... Càbala giudaica, ermetismo cristico dei Templari ...) siano integrati, avviluppati nella piramide massonica» (H. C. PUECH, Storia delle religioni. Esoterismo, spiritismo, massoneria, Bari, Laterza, 1981, pagg. 160, 163, 178).
Il gran rabbino di Francia Joseph Sitruk ha recentemente affermato: “Il Giudaismo impregna tutto il mondo moderno, specialmente con la Rivoluzione francese e la dichiarazione dei diritti dell’uomo” (France-Inter, 21 dicembre 1988). Il giornale israelitico The Jewish Tribune ha scritto: “La Massoneria è basata sul Giudaismo” (New York, 28 ottobre 1927).
Mac Gowan: “La Massoneria è fondata sull’antica Legge d’Israele” (Freemason, 2 aprile 1930), che è quella talmudica e non mosaica.
Rudolf Klein: “Il nostro rituale è ebreo, dall’inizio alla fine” (La loggia, n. 7-8 del 1928). Anche l’autorevole rivista dei Gesuiti “La Civiltà Cattolica” riprendeva tale tesi scrivendo: “Il Giudaismo non tardò [...] ad intromettersi [nella Massoneria] e [...] ad informarla col suo spirito, ad indirizzarla ai suoi intendimenti, ad incorporarsela [...]. Per tentare l’abbattimento della Religione cristiana [...] occorreva agli ebrei lavorare sott’acqua, e dissimulatamente mandare avanti altri, e dietro loro nascondersi: insomma bisognava dare l’assalto con soldatesche non proprie [...]. Ed a questa impresa han posto mano, mettendosi a capo del mondo occulto, per mezzo della Massoneria che si son assoggettata. [...] Si tiene per certo che tutta intera la compagine della Massoneria è regolata da un sinedrio ebraico [...]. Nell’atto pratico, Giudaismo e Massoneria si confondono e s’immedesimano, come il ferro colla mano dell’assassino che lo vibra [...]. Il fine ultimo al quale il Giudaismo mira per mezzo del Massonismo è il dominio universale, l’impero del mondo” (La Civiltà Cattolica, serie XIV, vol. 8, 1890 citata in R. PIPERNO, L’antisemitismo moderno, Rocca San Casciano, Universale Cappelli, 1964, pagg. 124 - 129).

La questione giudaico-massonica

Gli autori finora citati – cristiani, ebrei o massoni – dicono chiaramente che tra Massoneria e Giudaismo vi è un rapporto assai stretto, ma qual è la natura di questo rapporto? Nella seconda edizione delle Costituzioni di Anderson-Desaguliers (Londra 1738) troviamo questo passaggio: il Massone è tenuto “ad osservare la legge morale come vero noachide” (1). Cosa significa ciò? «Dal punto di vista del Giudaismo, il noachismo è la sola religione ancora in vigore per l’umanità non ebrea, i Giudei esercitando la funzione di sacerdoti dell’umanità essendo sottomessi alla legge di Mosè» (U. FIDELE, Le décalogue de Satan, ciclostilato in proprio, sine loco et data, p. 36).
Ancor meglio spiega il rabbino di Livorno Benamozegh: «L’Ebraismo ammette un duplice culto: [il culto laico, noachide, dell’umanità ed il culto, sacerdotale, di Israele, ndr] [...]. Il legame che nell’ebraismo, riuniva i due culti è l’organizzazione del genere umano in sacerdoti [gli Israeliti, ndr] e laici [i non-Israeliti, ndr]. Il compimento della legge noachide [è] quel minimo di religione e di moralità a cui nessuna società al mondo può rinunciare se non vuole estinguersi irrimediabilmente. [Il noachide è uno straniero, ndr] non sottomesso alla religione mosaica. Si tratta dei “Proseliti della porta” [non del tutto convertiti all’ebraismo, ndr], i quali sono concittadini senza essere correligionari; si differenziano dai “Proseliti di giustizia”, del tutto convertiti all’ebraismo. [...] Il noachide (o Proselito della porta) non era sottomesso alla circoncisione: è il gentile che ha accettato i sette precetti di Noè e non si è né circonciso né battezzato» (E. BENAMOZEGH, op. cit., pagg. 198-213). Il massone, dovendo sottomettersi alla legge noachide, non è perciò nient’altro che il fedele laico del prete ebreo che è sottomesso alla legge mosaica o meglio ancora talmudica. Infatti è noto che il massone vuol ricostruire il Tempio di Salomone. Ma qual è il senso vero e nascosto di tale asserto? «Quando Salomone procedette al censimento degli stranieri o noachidi (i massoni di oggi, ndr) [...] [essi] vennero scelti per lavorare all’edificazione del Tempio» (op. cit., pagg. 213 - 214). Dunque il massone, odierno noachide, per sua libera scelta, deve costruire il Tempio d’Israele, sotto le dipendenze del giudeo, suo sacerdote e maestro.
Ma cosa significa esattamente ricostruire il Tempio? Ecco cosa risponde Benamozegh: «La casa di Dio (il Tempio, ndr) era un’immagine e come un riassunto dell’intero universo. L’attento esame della sua architettura rivela il suo carattere eminentemente simbolico. [...] In tal modo era simboleggiata la separazione esistente tra il genere umano ed il popolo sacerdotale. [...] Così il luogo santo, ossia il recinto di mezzo, non rappresentava l’uomo in generale, ma in special modo l’Israelita; il sagrato tutto il resto della famiglia di Adamo, e l’insieme dell’edificio, tutto il nostro universo. [...] I rabbini posteriori al Talmud [...] confermarono tutti la concezione di religione universale che si rivela... nella forma del Tempio. [...] Vediamo ora che parte abbiano avuto i gentili nell’edificazione del santuario. È Hiram, che su richiesta di Salomone, fornisce i materiali e gli artisti necessari alla costruzione del Tempio. [...] Hiram, che la Scrittura ha cura d’indicare come figlio di madre ebrea e di padre originario di Tiro, come se nella sua persona Israele e la Gentilità si associassero per l’opera divina» (E. BENAMOZEGH, op. cit., pagg. 263-268).
Costruire il Tempio significa dunque fondare la religione universale in cui il giudeo è il sacerdote ed il massone il semplice fedele. Infatti: “Quali sono le condizioni proclamate essenziali perché la preghiera dei Gentili sia ascoltata da Dio? La loro adorazione deve essere in primo luogo conforme a quella degli israeliti [...]. Devono poi riconoscere la missione sacerdotale degli Ebrei” (ibidem, pagg. 269-270). Pertanto, commenta U. FIDELE, «un buon massone non sarebbe nient’altro che un “laico” d’Israele. In altre parole: la Massoneria era, fin dalle sue origini, un’organizzazione destinata a giudaizzare i ‘gojim’ (i non ebrei)» (op. cit., p. 36).
Benamozegh conferma a sua volta: “La religione universale, non consiste in una pura e semplice conversione dei Gentili al mosaismo, ma nel dovuto riconoscimento da parte dell’umanità della verità della dottrina d’Israele” (E. BENAMOZEGH, op. cit., p. 271). In breve il massone deve aiutare, da buon laico fedele, il suo maestro e sacerdote ebreo a convincere tutti i pagani che l’unica vera religione è quella talmudica, della quale i pagani entreranno a far parte non a titolo pieno, ma come noachidi.
«L’edizione del 1738 [delle Costituzioni di Anderson] va oltre, travalica i limiti del Cristianesimo – scrive il professor Giovanni Vannoni – in quanto dichiara che la religione su cui tutti gli uomini convengono è rappresentata dai princìpi del noachismo. Cristo è superato in una regressione temporale fino al patriarca antidiluviano Noè, ‘Noah’ in ebraico. [...]. Occorre notare... che il Vecchio Testamento narra di Noè, ma non fa parola dei princìpi noachici, per i quali si deve ricorrere al Talmud. Dunque con la seconda edizione delle costituzioni di Anderson la massoneria compie un passo più lungo andando ad attingere nel Talmud i propri fondamenti ideologici ufficiali» (G. VANNONI, Le Società segrete, Firenze, Sansoni, 1985, pagg. 45-46).
È lecito perciò concludere che la Massoneria è una società d’origine talmudica!
La “Verité Israélite”, una rivista ebraica di Parigi, nel 1861, riassumeva molto bene i rapporti che esistono tra Giudaismo e Massoneria: “Questi rapporti sono più intimi di quanto non si pensi. Il Giudaismo deve mantenere per la Massoneria in genere una viva e profonda simpatia (...). [lo spirito della Massoneria, ndr] è lo spirito del Giudaismo nei suoi dogmi fondamentali, è il suo ideale, è il suo linguaggio, è quasi la sua organizzazione [...]. Il Tempio che bisogna costruire, da quando il santuario di Gerusalemme è stato distrutto è il santuario morale, il divino asilo in cui si riuniranno un giorno tutti gli uomini riconciliati” (“Vérité Israélite”, 80 rue Taitbout, tome 5, 1861, p. 74).
L’unità del genere umano alla quale ebrei e massoni lavorano – commenta Léon de Poncins – è l’unificazione del mondo sotto la legge ebrea” (L. DE PONCINS, Christianisme et franc-maçonnerie, Chiré-en-Montreuil, DPF, 1975, p. 112).
Alcuni autori pensano che il Giudaismo sia l’origine e la causa della Massoneria, per esempio Mons. Ernest Jouin: “I Massoni sono tra le mani dei Giudei che imprimono una direzione unica alle logge sparse e moltiplicate da essi in tutto l’universo. Queste logge massoniche, d’altronde, saranno soppresse coll’avvento del Super-governo d’Israele (il Nuovo Ordine Mondiale, ndr). [...] I Massoni sono, con i Giudei, i fedeli della Contro-Chiesa: subiscono l’unica direzione d’un anti-papismo mondiale i Massoni compongono il terz’ordine mendicante degli Ebrei. Al contrario, a sentire certi Massoni, non esiste né parentela né fraternità tra loggia e ghetto. [...] In Ungheria, invece, in cui la dissoluzione delle Logge (1920) ha dato luogo alla divulgazione di più documenti si ha la prova che vi è una questione ebraica ed una questione massonica, e che l’una e l’altra sono indissolubilmente connesse. [...] La questione massonica dipende da quella ebraica: bisogna dunque affermare che la Massoneria è figlia del Giudaismo? Non sarebbe un errore, ma si mancherebbe di precisione: il Giudaismo è il nonno della Massoneria che ha come padre il Rinascimento, l’Illuminismo e la Riforma protestante. Ma le influenze del Giudaismo sono assai forti nell’Umanesimo, nell’Illuminismo e nel Protestantesimo” (E. JOUIN, Le péril judéomaçonnique, II tome, “Revue Internazionale des Societés Secrètes”, Paris 1921, pagg. 1-7).
Un altro autorevole autore, Edouard Drumont scrive: «La lotta contro la Fede [dei Cristiani] è la persecuzione di tre religioni che vogliono opprimerne un’altra. Se gli Ebrei, assieme ai Massoni, si sono distinti per un odio speciale contro Colui che hanno crocifisso, se furono il capo del movimento [rivoluzionario] (...) essi furono poi aiutati dai Protestanti [che odiavano la Chiesa ed il Vicario di Cristo]. La Massoneria è un ordine religioso in rivolta [...]. L’origine giudaica della Massoneria è manifesta, aprite qualsiasi rituale e tutto vi parla del Giudaismo. Kadosch, 30° grado, vuol dire Santo in ebraico simpatia e tenerezza per Gerusalemme ed i suoi rappresentanti; odio per Cristo ed i cristiani: tutta la Massoneria è qui. [...] La Massoneria fu una sorta di Giudaismo aperto [ai Pagani] un ufficio di pubblicità in cui gli Ebrei fraternizzavano con degli uomini che non avrebbero potuto incontrare a casa loro. Nascosto e riparato dietro questa macchina di guerra che lo nascondeva, l’ebreo poté compiere il male, senza esserne il responsabile ...» (E. DRUMONT, La France Juive, Paris 1885, Marpon et Flammarion ed., pagg. 310-329) (2).


Gli Ebrei nella preparazione della Massoneria

È anche molto interessante la testimonianza del celebre autore ebreo James Darmesteter: “L’ebreo cerca i punti più vulnerabili della Chiesa, ed egli ha al suo servizio – per poterli scoprire – oltre la conoscenza dei Libri santi, la sagacia dell’oppresso. Egli è il dottore dell’incredulo, tutti i rivoltosi spirituali si rivolgono a lui, nell’ombra o in piena luce. Egli lavora nell’immenso laboratorio della bestemmia, è lui che forgia tutto quell’arsenale assassino  di ragionamenti e d’ironia che armerà gli scettici del Rinascimento ed i libertini; e quel certo sarcasmo di Voltaire non è che l’ultima eco d’una parola mormorata, sei secoli prima, nell’ombra del ghetto, o meglio ancora ai tempi di Celso e di Origene, alla culla stessa della religione del Cristo” (J. DARMESTETER, Coup d’oeil sur l’histoire du peuple juif, Paris, 1881).
Da tutte queste correnti anticristiane è infine nata la Massoneria, figlia del Paganesimo rinascimentale, dell’Illuminismo e del Libero Esame protestantico, nipote dell’odio giudaico contro Nostro Signore Gesù Cristo e pronipote di Lucifero. “La Massoneria moderna... si ricollega, non solo alla Massoneria operativa ove si sono infiltrati dei membri onorari che l’hanno trasformata in Massoneria speculativa, ma anche alle sette, alle società segrete, occultiste e cabaliste, che le sono anteriori, e nelle quali si ritrova l’elemento giudaico” (E. JOUIN, op. cit., p. 7. Cfr. anche H. DELASSUS, La Conjuration antichrétienne, Lille 1910, Desclée, Tome II, pagg. 420 - 428; 564 - 577; 613 - 628; 675 - 688).

L’Ebraismo all’origine della Massoneria

“Le Logge martiniste furono mistiche, mentre gli altri ordini della Massoneria erano piuttosto razionalisti; ciò ci permette di affermare che le società segrete rappresentano i due aspetti dello spirito ebreo: il razionalismo pratico ed il panteismo... che sfocia nella magia cabalistica [...]. Gli ebrei sono riusciti ad essere i buoni agenti delle società segrete, poiché le dottrine di queste società s’accordavano con le loro proprie” (B. LAZARE, op. cit., p. 167).
Una rivista massonica degli Stati Uniti scriveva: “L’autore (dell’articolo, ndr) ha spesso notato come un ebreo, educato nell’ortodossia giudaica riceva la luce massonica. [...] Alcuni fratelli ebrei che vengono dall’Europa, ove la razza giudaica è perseguitata, trovano la luce e la libertà massoniche così confortanti, che credono ritrovarvi il Giudaismo più puro [...]. Ma la vera ragione, per la quale l’ebreo istruito nelle Scritture e nel Rituale della sua Religione è famigliare coi dettagli che la più antica Massoneria gli offre, è che le cerimonie ebree riproducono attualmente tutti i segni massonici, la maggior parte dei nostri simboli ed una gran parte della fraseologia dei gradi massonici” (“Square and Compasses”, Nouvelle-Orléans, febbr. 1921, p. 13).
Anche il padre gesuita Giovanni Caprile scrive: “nella Massoneria andarono a confluire una quantità d’idee e di elementi propri di correnti cabalistiche attinti all’ebraismo. [...] L’anno massonico si ottiene aggiungendo 4000 all’anno corrente [...]. Il rito scozzese segue l’anno giudaico computato aggiungendo a quello in corso la cifra 3760 ...” (G. CAPRILE, Massoni e Massoneria, Roma, ed. La Civiltà Cattolica, 1958, pagg. 8-9).
Ed ancora, se il dottor Isaac-M. Wise dice: “la Massoneria è un’istituzione ebrea, la cui storia, i regolamenti, i doveri, le parole d’ordine e le spiegazioni sono ebree dall’inizio alla fine” (“The Israelite”, 3 e 17 agosto 1855),
Mons. Ernest Jouin può concludere: “la Massoneria è un’istituzione marchiata fin dalla sua nascita con un’impronta ebrea, col suo duplice carattere deicida e satanico” (E. JOUIN, op. cit., p. 14).
Notevole interesse riveste l’affermazione a tale proposito dello storico e giornalista israelita Bernard Lazare: “era inevitabile che l’ebreo avesse un ruolo nelle rivoluzioni: e lo ha avuto. [...] I talmudisti furono ad un dato momento dei filosofi razionalisti. [...] Questi razionalisti ... (dal X al XV secolo, fino al Rinascimento) furono gli ausiliari di ciò che potrebbe essere chiamata la rivoluzione generale nell’umanità. Aiutarono l’uomo a sbarazzarsi dei vincoli religiosi. [...] Nel tempo in cui il cattolicesimo e la Fede cristiana erano il fondamento degli Stati, combatterli o fornire delle armi a coloro che li attaccavano, significava fare opera rivoluzionaria [...] gli ebrei appoggiarono il materialismo arabo che scosse così fortemente la Fede cristiana e sparse l’incredulità, a tal punto che si affermò l’esistenza di una società segreta che aveva giurato la distruzione del Cristianesimo. [...] Gli ebrei furono assai numerosi nelle società segrete che formarono l’armata combattente rivoluzionaria, nelle logge massoniche, nei gruppi della Carboneria, nell’Alta Vendita romana, dappertutto, in Francia, in Germania, in Svizzera, in Austria, in Italia. [...] Sono stati tra i fondatori del capitalismo industriale e finanziario ed hanno protestato con veemenza contro il capitale [...]. Furono tra coloro che prepararono la rivoluzione col pensiero e tra coloro che la tradussero in atto. [...] Marx, discendente da una famiglia di rabbini ereditò tutta la forza logica dei suoi avi, fu un talmudista lucido e chiaro che fece della sociologia ed applicò le sue qualità native d’esegeta alla critica dell’economia politica. Fu animato da quel vecchio materialismo ebraico che sognò sempre un paradiso realizzato sulla terra ma non fu solo un logico, fu anche un rivoltato, un agitatore, un aspro polemista e prese questo dono del sarcasmo e dell’invettiva, alle fonti ebraiche” (B. LAZARE, op. cit., pagg. 162 - 170).

Direzione ebraica della Massoneria?

Oggi più che mai, la Massoneria è la padrona del mondo, in quanto è la “mobilizzazione delle forze del male che attaccano la società e la religione” (E. JOUIN, op. cit., pagg. 85 - 87). L’ideale massonico è quindi “la supremazia della ragione sulla Fede, la proclamazione dei diritti dell’uomo [...]. È il libero esame, la morale libera ed indipendente, la libertà di coscienza che sfocia nella laicizzazione della società, in breve è il ritorno al paganesimo”. «L’ideale massonico – ideale rivoluzionario e pagano – è opposto a quello cattolico di qui il vero fine internazionale della Massoneria: la distruzione del Cattolicesimo la parola d’ordine della Massoneria è stata ben riassunta da Tigrotto: “noi cospiriamo solo contro Roma”» (Ibidem).
In Francia, la rivista [massonica] “L’Acacia”, chiama continuamente la Massoneria: “la Contro-Chiesa, la Chiesa dell’eresia, cioè dell’opinione; la Chiesa del libero pensiero e del libero esame” (E. JOUIN, op. cit., pagg. 85 - 90). Proprio in relazione all’ispirazione ebraica della Massoneria e del suo asservimento ai fini di dominio mondiale degli ebrei, riveste particolare interesse l’affermazione del massone Findel: “Un dì sono intervenuto con calore per gli ebrei, poiché mi sembravano degli oppressi. Ora ho capito che sono i nostri oppressori” (J-G. FINDEL, Vermischte Schriften, t. II, p. 92; Leipzig, 1902). Gli ebrei usano i massoni per scatenare la Rivoluzione in tutte le nazioni.

Massoneria e Giudaismo antagonismo di fini e identità di lavoro

«La Repubblica Universale, frutto della rivoluzione sociale, è soltanto il penultimo atto del dramma massonico. Quale sarà l’ultimo? Il Super-governo ebraico. La rovina è compiuta, perciò la Massoneria, che è soltanto opera di distruzione, deve scomparire. (...) [Infatti] l’antagonismo della Massoneria e del Giudaismo è irriducibile. I Massoni vogliono la Repubblica Universale come fine ultimo, la fraternità, l’umanitarismo, il regno del popolo [...]. Gli ebrei vedono nella Repubblica Universale soltanto il trampolino per dominare le nazioni decadute e stabilire il super-governo d’Israele, basato su una dittatura, un’autocrazia, una tirannia sconosciute nel passato. Il lavoro giudaico/massonico è lo stesso; il fine e l’ideale degli Ebrei e dei Massoni è opposto “per diametrum”. Così il vero nemico è l’ebreo [nella Storia] ci si trova davanti due città: quella di Dio e quella di Satana, da venti secoli la città di Dio è la Chiesa cattolica e la città del male è il popolo ebreo, popolo internazionale, sparso su tutta la terra (...). Qui la lotta eterna del bene e del male, di Cristo e di Satana, si gioca tra il popolo cattolico ed il popolo ebreo» (E. JOUIN, op. cit., pagg. 100-116).

La “teologia” della Massoneria e quella della Càbala

Il rabbino cabalista di Livorno Elia Benamozegh ammette l’identità tra le due teologie; analizziamo ora più in profondità, in cosa essa consista.
«I dogmi della Massoneria sono quelli della Càbala, ed in particolare quelli del libro Zohar. Questo fatto non è palese in nessun documento massonico. È questo uno dei grandi segreti che gli ebrei hanno saputo serbare per se stessi. [...] L’insegnamento della dottrina massonica è velato sotto tre “decorazioni” ed “emblemi”, che sono derivati dall’invisibile autorità suprema della Massoneria, come i tre Sefiroth superiori e i sette inferiori emanano dall’inscrutabile Ensoph della Càbala. [...] Secondo la Massoneria cabalistica, il triangolo equilatero è un emblema della Trinità infinita di cui l’uomo è un’emanazione finita. I tre punti (.˙.) rappresentano una forma limitata dell’Essere infinito che è rappresentato dal triangolo in linee (Δ). I punti che i massoni aggiungono al loro nome sono una professione di fede, essi esprimono con ciò la loro credenza al dogma fondamentale del loro Ordine, che l’uomo è un’emanazione individuale della Divinità e quindi divino lui stesso: essi si rendono colpevoli di un’audace deificazione dell’uomo» (LÉON MEURIN, La Frammassoneria Sinagoga di Satana, Siena, Ufficio della biblioteca del clero, 1895, pagg. 17-18).
Per i cabalisti l’Ensoph (l’infinito: en = senza; soph = limite) era piuttosto l’indeterminato che l’infinito, la pura potenza o materia prima (la materia matrix, come la chiamerà Teilhard de Chardin) piuttosto che l’Atto puro. Da esso emana necessariamente l’individuo che è così della sua stessa sostanza “divina”.
Come si vede tale concezione è il panteismo che è la negazione della differenza essenziale tra Dio e l’universo, è la deificazione della creatura, è l’antica tentazione demoniaca che ripete all’uomo: “Voi sarete come Dio” (Gen., III, 5). «L’idea di Dio è la pienezza infinita di tutte le perfezioni possibili. L’idea dell’Ensoph cabalistico è il vuoto assoluto uno zero perfetto, il Nulla infinito. Dio è l’Essere supremo; l’Ensoph è un’astrazione puramente mentale, un idolo immaginario, scioccamente adorato dagli ebrei cabalisti e dai massoni come causa prima» (L. MEURIN, op. cit., p. 44).

I diritti dell’uomo sostituiscono quelli di Dio

Il creato è perciò un’emanazione dell’indeterminato; tale dottrina la si può chiamare deificazione o culto dell’uomo, oppure antropomorfismo di Dio. «Mettere i diritti dell’uomo al posto della legge divina, stabilire il regno dell’umanità al posto di quello del Creatore, è questo il fine supremo delle società segrete. Le sette per realizzare questo fine s’accaniscono contro la Chiesa cattolica ciò che vogliono colpire è la Sede Romana, che fa sì che la Chiesa cattolica non s’abbasserà mai a diventare una chiesa nazionale come quella ortodossa o anglicana, ma resterà sempre universale. [...] Corrompere la Chiesa, trasformare il cattolicesimo è il sogno [delle sette] “ciò di cui abbiamo bisogno è di un Papa secondo i nostri pensieri” [scriveva il capo dell’Alta vendita, citato da JACQUES CRÉTINEAU-JOLY, L’Eglise Romaine en face de la Révolution, Tomo II, pagg. 85 - 88, ndr] se un simile disegno potesse realizzarsi [e purtroppo con il Vaticano II si è realizzato, ndr] la Rivoluzione sarebbe veramente padrona del mondo ed il Regno di Satana sostituirebbe quello di Cristo» (NICOLAS DESCHAMPS, Les sociétés secrètes et la société, Avignon, Seguin éd., 1881, tome Ier, pagg. CI-CVII).

Gli Ebrei maestri nella Massoneria

«Hiram, il grande eroe della favola massonica, era nato da un matrimonio misto tra un Cainito ed una Adimita. Suo padre era Tiziano, della stirpe di Cam, di Caino, e quindi secondo la favola... dei massoni un discendente di Eblis, che sotto forma di serpente aveva sedotto Eva. Sua madre era della tribù di Neftali, e quindi discendente di Sem, di Seth e di Adamo [...]. Questo matrimonio misto da cui è venuto l’eroe della Massoneria è il simbolo dell’alleanza tra l’ebreo e Satana, da cui è nata la società segreta. [...] Esaminiamo le dottrine della Massoneria e troveremo dappertutto l’ebreo. Le decorazioni e gli insegnamenti della loggia provano che la Càbala ebrea è la dottrina, l’anima, la base e la forza occulta della Massoneria» (L. MEURIN, op. cit., pagg. 173 - 174).  Sappiamo che i cabalisti hanno trasformato l’Uomo-Dio, il Verbo incarnato, in una emanazione dell’Ensoph ed al contrario hanno fatto dell’ebreo Iddio stesso; quindi aggiungiamo al deicidio il peccato luciferino di farsi “dio”, e comprenderemo la rabbia e l’odio abissale dell’ebreo cabalista contro Nostro Signore Gesù Cristo e la sua Chiesa e di conseguenza l’attività febbrile che egli mette nel distruggere tutto ciò che si oppone alla sua ambizione e nel rifabbricare il Tempio di Salomone, simbolo del suo super-governo mondiale. L’ebreo si serve del massone come di un fedele laico in questa duplice opera di “solvere et coagulare”. Gli ebrei sono l’anima della Massoneria ed i rivoluzionari “cristiani” non sono che dei burattini nelle loro mani. «L’Inferno ha scatenato gli errori funesti del Paganesimo vinto un tempo; ha chiamato sotto il suo vessillo l’odio antico della Sinagoga decaduta e l’audacia esasperata del popolo deicida... ha arruolato nel suo esercito tutte le violente passioni dell’umanità viziata [...]. Tutte queste forze l’Inferno le ha organizzate e le dirige contro la Chiesa di Cristo (...). Il Paganesimo, il Giudaismo, l’apostasia, i vizi e le passioni, sotto la suprema direzione di Lucifero, muovono assieme l’assalto alla Chiesa [...]. La sposa del Salvatore è assuefatta a vincere colla sofferenza. La Massoneria, nuova Sinagoga di Satana, sarà – come l’antica Sinagoga – vinta dalla Croce. [...] Il popolo d’Israele quanto è grande e maestoso finché comunica col Signore, ma quanto è terribile ed orrendo nel suo odio contro il Messia disconosciuto ed ucciso sulla Croce! Se egli volesse solamente elevarsi dal senso materiale dei suoi Libri santi al senso spirituale sarebbe salvo... Ma non lo vuole. Il suo accecamento è volontario... l’orgoglio ne è la spiegazione. [...] L’orgoglio di una grande intelligenza preferisce mille volte soffrire che abbassarsi e riconoscere il proprio errore. Appena si umilia davanti a Dio, l’Ebreo vede “cadere dai suoi occhi delle scaglie” (Atti, IX, 18). Perché dunque gli Ebrei non vedono la verità? Perché – orgogliosamente – la cercano in una Càbala profondamente antirazionale ed apertamente satanica? Non sperate, o Ebrei, di poter fuggire alla sventura che vi minaccia ancora una volta! la vostra nazione deicida è in questo momento arrivata ad uno di quegli apogei di potere che deve finire, come sempre, in una grande sventura nazionale. Il giorno che vi opprimerà sarà la vigilia di un’espansione vitale della Chiesa, vostra vittima, tale che la Storia non ha mai veduta. I vostri profeti lo hanno ad essa promesso!» (L. MEURIN, op. cit., pagg. 414 - 415).


La Massoneria è il collettore di tutte le forze anticristiane

Nonostante tutte queste forze dissolutrici (Paganesimo umanista e rinascimentale, Riforma protestante, Illuminismo) il Cristianesimo
era ancora una grande potenza pubblica che impediva alla nuova società umanitaria (la Repubblica Universale) di imporsi completamente nella vita civile. Ecco la necessità di ricorrere alle società segrete per combattere la Cristianità non a cielo aperto ma
nell’ombra e nel segreto, mediante l’ipocrisia, la menzogna e la mancanza di franchezza! Tali società segrete, malgrado certe divergenze apparenti ed accidentali, perseguono tutte lo stesso fine: sopprimere Cristo Re delle nazioni, e rimpiazzarlo col culto dell’uomo. «Queste diverse società segrete – continua Joseph Lémann – perdono le loro denominazioni particolari (Manichei, Albigesi, Templari, Sociniani, Martinisti, Illuminati) verso la fine del XVIII secolo, e sono denominate sinteticamente Massoneria. La Massoneria è il vasto abisso che riceve, con i tradimenti del XVIII secolo, i miasmi e le pestilenze dei secoli precedenti [...]. Ma la Massoneria come i volterriani e tutti gli altri traditori [dei quali Giuda è il prototipo, ndr] gioverà agli Ebrei, in quanto essa è il collettore ed il confluente di tutti i tradimenti. Verrà un tempo in cui questo grido d’allarme si farà sentire: “il Giudaismo governa il mondo, e bisogna necessariamente concludere o che la Massoneria s’è fatta ebrea o che il Giudaismo s’è fatto massone” (“Revue des questions historiques”, 62ème livraison, 1er avril, 1882)» (J. LÉMANN, op. cit., pagg. 213-228).
Recentemente Louis Pauwels, massone convertitosi al Cristianesimo, ha dichiarato a Vittorio Messori: “C’è un complotto mondiale di forze anticristiane che mirano ad indebolire (e se possibile a dissolvere in un umanesimo di belle parole, ma impotente) la Fede dei cattolici...” (V. MESSORI, Inchiesta sul Cristianesimo, Torino, SEI, 1987, p. 152).


Lucifero e la Massoneria

Pierre Virion scrive: “Come Cristo, Capo invisibile della Chiesa cattolica, è rappresentato visibilmente quaggiù dal Papa, così satana, capo invisibile dell’esercito del male, comanda ai suoi soldati per mezzo di uomini sempre liberi di sottrarsi ai suoi ordini ed alle sue ispirazioni” (P. VIRION, Bientôt un gouvernement mondial? ed. Téqui, Paris, 1967, p. 217).
Mons. L. Meurin da parte sua scrive: “L’opinione di quasi tutti gli autori che trattarono della magia diabolica, [è] che tutti i rami e le pratiche della stregoneria devono la loro origine alla Càbala ebraica (3). L’adorazione della stella fiammeggiante, del Baphomet e le formule scritte in caratteri geroglifici per l’evocazione dei demoni... sono indizi sufficienti che la Massoneria, in certi gradi delle sue retro-logge, si dà apertamente alle pratiche della magia diabolica. [...] Il complesso della Massoneria cabalistica, soprattutto la sua guerra accanita contro la Rivelazione divina, il Soprannaturale ed il Cristianesimo, sono altrettante prove che la Massoneria è una setta veramente satanica...” (L. MEURIN, op. cit., pagg. 199-200).
Mons. Antonino Romeo precisa a sua volta: «Il Satanismo più profondo e capillare è l’apoteosi dell’uomo, con la riduzione della religione e della morale a cosa libera. [...] Il culto di Satana si concentra nelle “messe nere”, nefande orge miste a profanazioni eucaristiche, presiedute possibilmente da sacerdoti traviati, derivazioni dell’antico “sabato”, con pratiche grottesche che ricordano formule e riti massonici [...] covo segreto del Satanismo è certamente la Massoneria, la quale eredita fede e costumi dallo gnosticismo cainita [...]. La Massoneria, unica nello spirito e nelle leggi fondamentali, è l’anti-Chiesa internazionale. Dal “papato-massonico”, invisibile, ignoto agli stessi iniziati comuni, dipendono i destini dei popoli [...]. Lo spiritismo, l’occultismo e la teosofia [...] sono la religione e la filosofia naturista promossa dalla Massoneria. Il Satanismo massonico si manifesta principalmente nella rituale profanazione di ostie consacrate. A Friburgo in Svizzera (Rue Grand’ Fontaine, 41) chiunque può vedere, in una vasta grotta, oggi cappella d’adorazione riparatrice, gli arnesi che servivano ai satanici riti» (A. ROMEO, Satanismo, in Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, 1953, vol. X, coll. 1954 e 1958-59).
Infine, “La Civiltà cattolica” medesima si esprime così: “Il Satanismo, onde la Massoneria è invasata contro quanto sa di cattolico, da nulla è così scaltramente alimentato, come dalla penna, dai maneggi, dalle suggestioni e dall’oro degli Israeliti” (“La Civiltà Cattolica”, serie XIV, vol. 8, 1890, op. cit., p. 142).

Conclusione

Penso che per concludere non vi sia nulla di meglio che riassumere l’Enciclica di Leone XIII “Humanum genus” (1884) sulla Massoneria. Il Papa ricorda che vi sono due razze, due città, due stendardi: quello di Lucifero e quello di Nostro Signore Gesù Cristo, il mondo e la Chiesa; essi sono sempre in lotta tra loro. “Ma ai tempi nostri i partigiani della città del male, ispirati ed aiutati da quella società che... piglia il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino assieme e tentino le ultime prove. Poiché insorgono contro la sovranità di Dio; lavorano... alla rovina della Santa Chiesa”. È dovere del Papa – quindi – denunciare la setta; la Massoneria è funesta allo Stato ed alla Chiesa dato il suo scopo e la sua natura; nel giro di mezzo secolo la Massoneria s’è propagata in tutto il mondo fino a “sembrar quasi padrona degli Stati”. Le sette sono varie “che sebbene diverse di nome pur sono strettamente legate tra loro per affinità di scopi e convengono in sostanza con la Massoneria”. Sono segreti i loro ultimi e veri intendimenti, i capi supremi più influenti, “il candidato deve promettere di non rivelare agli affiliati le dottrine della setta”. Gli iscritti devono promettere obbedienza cieca ed assoluta ai maestri ed ove manchino devono essere pronti anche a subire la morte. Il fine della Massoneria è: “distruggere da capo a fondo tutto l’ordine religioso e sociale quale fu creato dal Cristianesimo e, pigliando fondamenti e norme dal Naturalismo, rifarlo di sana pianta. Questo che abbiamo detto va inteso della setta massonica in se stessa non già dei singoli massoni, nel numero dei quali possono esservene non pochi che, sebbene colpevoli di essersi impigliati in congreghe di questa sorta, tuttavia non piglino direttamente parte alle male opere di essa e ne ignorino altresì lo scopo finale”. Il principio del Naturalismo è la superiorità della Natura sulla Grazia, della Ragione sulla Rivelazione, e siccome la Chiesa romana è la dispensatrice della Grazia e la depositaria della Rivelazione “somma contro di Lei è la rabbia e l’accanimento dei nemici”. La Massoneria sostiene la separazione tra Chiesa e Stato, di modo che il Magistero e l’autorità della Chiesa non abbiano nessuna influenza sulla società. “Ma contro la Sede Apostolica ed il Romano Pontefice, arde più accesa la guerra”. Prima fu attaccato il suo potere temporale per poter poi togliere di mezzo quello spirituale e distruggere il Papato. “È veramente scopo supremo dei massoni perseguitare con odio implacabile il Cristianesimo ed essi non si daranno mai pace, fino a che non vedano a terra tutte le istituzioni religiose fondate dai Papi. Che se la setta non impone agli affiliati di rinnegare espressamente la Fede cattolica, codesta tolleranza, invece di guastare i disegni massonici, li aiuta. Poiché in primo luogo è questo un modo di ingannare facilmente i semplici e gli incauti [...]. Poi con aprire le porte a persone di qualsiasi religione si ottiene il vantaggio di persuadere col fatto il grande errore moderno dell’indifferentismo religioso e della parità di tutti i culti: via opportunissima per annientare le religioni tutte e soprattutto la religione cattolica che, unica vera, non può senza enorme ingiustizia essere messa in un fascio con le altre. Siccome le anime viziose sono fiacche e servili la setta cerca di “tirare le masse a satollarsi di licenza: così da averle poi come docile strumento ad ogni più audace disegno”. La setta vuole altresì dopo diciotto secoli risuscitare i costumi e le istituzioni del paganesimo “per distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso”.

a)    La “Sinagoga di Satana” contro la Chiesa di Cristo

Mons. Spadafora scrive: “Nella lotta violenta, sanguinosa e senza quartiere che il Giudaismo condurrà contro la Chiesa, non questa soccomberà, ma il primo. La persecuzione accompagnerà sempre la Chiesa, che ne uscirà vincitrice e purificata. San Giovanni parte dal nemico allora attuale (siamo circa nel 90 d. C.). Il vero pericolo non è la violenza dall’esterno, quanto la disunione interna, la flessione della purezza della dottrina e la rilassatezza dei costumi. La Chiesa è stata e sarà sempre perseguitata dalle forze del male, ma è uscita ed uscirà sempre vittoriosa e purificata: sua arma invincibile è la preghiera [e non “l’azione radicale”, come va sproloquiando recentemente qualche “cembalum tinniens” (1 Cor., XIII, 1), ndr], la fedeltà immutata al suo fondatore e alla dottrina evangelica. Il messaggio di Fatima è perfettamente in linea con l’Apocalisse di san Giovanni” (F. SPADAFORA, Fatima e la peste del socialismo, Roma, Giovanni Volpe Editore, 1974, pagg. 15-17).

b)    La Chiesa di Cristo e la “contro-chiesa” di Satana

La “Sinagoga di satana” (Apoc., II, 9) o “contro-chiesa” (4)  ha sempre perseguitato Cristo e la sua Chiesa, ma in questi tristissimi tempi si è scatenata e si è infiltrata nella Chiesa sino a raggiungere il suo vertice, specialmente con il Concilio Vaticano II (1962-1965) e la riforma della Messa (1969), il piano della “setta segreta / foedus clandestinum” modernista,  come la chiama S. Pio X  nel Motu proprio Sacrorum antistitum  (1° settembre 1910), di erodere dal di dentro la Chiesa si è avverato in maniera impressionante e misteriosamente iniqua (5). Il vero pericolo oggi non è il comunismo o l’Isis, che hanno prodotto e producono con la loro persecuzione cruenta i martiri, ma l’americanismo modernista (6), che produce apostati e depravati, con la sua corruzione dottrinale e morale interna all’ambiente cattolico e ecclesiale. 

c)    Fatima 1917-1958

Lo Spadafora, dopo aver riassunto il contenuto delle rivelazioni di Fatima del 1917, aggiunge il messaggio che suor Lucia ricevette il 28 maggio del 1958: “dopo la seconda metà del XX secolo satana regnerà sui posti più alti, egli riuscirà ad introdursi sino alla sommità della Chiesa, in nessuna parte del mondo vi è ordine. Dio castigherà il mondo con maggior severità che non abbia fatto con il Diluvio universale. Anche per la Chiesa verrà il periodo delle sue più grandi prove: cardinali si opporranno a cardinali, vescovi a vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file e a Roma avverranno grandi cambiamenti. La Chiesa sarà offuscata. Una grande guerra si scatenerà dopo la seconda parte del XX secolo. Fuoco e fumo cadranno dal cielo. Iddio molto presto castigherà il mondo. Molte nazioni spariranno dalla faccia della terra. Nazioni senza Dio saranno il flagello scelto dal Signore per castigare l’umanità, il demonio sta attaccando la battaglia decisiva contro la Madonna, operando la caduta delle anime religiose e sacerdotali (Fatima e la peste del socialismo, Roma, Giovanni Volpe Editore, 1974, pagg. 9-12). 

Il libro di Monsignor Meurin spiega in lungo e in largo questi attualissimi argomenti, nonostante le ingenue citazione del Taxil e della Vaughan. Auguro a tutti una buona e approfondita lettura di esso, sapendo discernere la parte dottrinale, teoretica e imperitura da quella storica quando riprende le favole taxiliane.



NOTE

1 - R. ESPOSITO, Le grandi concordanze tra Chiesa e Massoneria, Firenze, Nardini ed., 1987, p. 136; cfr. anche G. VANNONI, Le Società segrete, Firenze, Sansoni, 1985, p. 45.
2 - Cfr. ROGER GOUGENOT DES MOUSSEAUX, Le juif, le judaîsme et la judaîsation des peuples chrétiens; Paris 1869, Plon ed., pagg. 263-272; ARNAUD DE LASSUS, Connaissance élémentaire de la Franc-maçonnerie, Action familiale et scolaire, Paris, 1991.
3 - “La Càbala pratica si occupa di teurgia [operazione magica in cui si stabiliscono contatti con le forze demoniache, ndr] e [...] di magia; è là che si trovano principalmente i misteri ed i segreti della Càbala: procedimenti bizzarri, giuramenti terribili, simboli sinistri, presi in prestito non solo dal Giudaismo infedele, ma dalla Persia, dall’India, dall’Egitto, dalla Caldea. Con somma perfidia, la Càbala pratica ammette anche formule ed operazioni odiose contro la Religione cattolica ed i Cristiani [...] la Cabàla nella sua parte pratica è infernale” (J. LÉMANN, op. cit., p. 235).
4 - Cfr. H. DELASUSS, Il problema dell’ora presente, II voll., III ed. Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2014-2015.
5 - Cfr. M. PINAY, Complotto contro la Chiesa, II ed., Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2016.
6 - Cfr. H. DELASUSS, L’Americanismo e la congiura anticristiana, II ed., Proceno di Viterbo, Effedieffe, 2105.




giugno 2019