UN NUOVO COMMENTO ALLE XXIV TESI
DEL TOMISMO

ERRATA CORRIGE




Curzio Nitoglia, Commento alle XXIV tesi del tomismo. Per aiutare i giovani a diventare veri Uomini, Edizioni EFFEDIEFFE, 2015, pp. 238, € 15,00.

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“P. P.” ERRATA CORRIGE

Spiegazione della nota “P. P. errata corrige”

Il sito www.chiesaepostconcilio  (assieme a www.intermultiplicesunavox e a www.effedieffe)  ha pubblicato una presentazione di un mio libretto fatta da un mio amico, che si chiama Palmiro Porcu e si firma “P. P.”. Purtroppo la sigla “P. P.” ha suscitato una tempesta di proteste rivolte solo al sito www.chiesaepostconcilio poiché “P. P.” è stato scambiato - da alcuni lettori del sito - per certe note personalità. Chi dice si tratti di Patty Pravo, chi Pierpaolo Pasolini e chi Paolo Pasqualucci, che però si firma da sempre “PP”(senza i punti) e quindi non è confondibile con “P. P.”, nel caso nostro Palmiro Porcu, ed ha - giustamente e prontamente – smentito, cosa di cui lo ringrazio vivamente. Quindi ho inviato la Direttore del sito www.chiesaepostconcilio (come pure agli altri sopra menzionati) la seguente nota per correggere l’equivoco e per evitare ogni fraintendimento.

*

Egregio Direttore,
mi scuso con lei per il disagio arrecatole involontariamente da un caro amico, che ha avuto la disavventura di aver fatto una presentazione di un mio piccolo libretto su S. Tommaso d’Aquino.

Il fatto increscioso è che il mio amico (un maestro elementare in pensione di origine sarda) si chiama  Porcu di cognome e Palmiro di nome. Sicché la sigla del Porcu Palmiro è “P. P.” ed anche se si inverte il nome col cognome e viceversa viene sempre “P. P.”

Ora ho appreso che molte alte personalità hanno - giustamente - protestato presso il suo sito web poiché chiamandosi di nome e cognome “P. P.” , forse, si son sentite abbassate nella loro dignità e trascinate a far da recensori ad un piccolo libretto di un povero prete “vagante, non incardinato, delirante, nazi/cattolico…” come ha scritto su di me un altro esimio personaggio. Mi scuso con loro e con lei.

Qualcuno, scrivendo al suo sito web, riguardo alle eccellenze sentitesi offese da me e da Palmiro Porcu, ha fatto il nome di Patty Pravo (“P. P.”), qualcun altro addirittura quello di Pierpaolo Pasolini (“P. P.”). Niente di cotanta altezza. Il mio amico si chiama Palmiro Porcu o Porcu Palmiro e quindi “P. P.”. Non è colpa sua, né mia, né di lei, caro Direttore (caso mai dei genitori, che essendo comunisti lo hanno chiamato Palmiro di nome in onore di Togliatti, mentre il cognome non ce lo possiamo scegliere).

Tuttavia avrei potuto evitarle l’incidente per il “ P. P.” (“galeotto fu il “P. P.” e chi lo scrisse”, direbbe Dante), ma ci ho pensato solo adesso. Ecco l’idea geniale che mi è venuta. Eureka! Siccome le vocali sono cinque (a, e, i, o, u) avrei potuto scrivere non “P. P.”, ma “Po – Pa” o “Pa – Po” . Avrei, quindi, tratto dall’imbarazzo le altezze offese di Patty Pravo (Pa – Pr), Pierpaolo Pasolini (Pi - Pa) et coetera nel sentirsi trascinate alla bassezza della presentazione del mio libretto e nello stesso tempo avrei salvato la riservatezza di Palmiro Porcu.

Le prometto, egregio Direttore, che la prossima volta (se ci sarà…) il mio amico Palmiro Porcu si firmerà “Po – Pa” o “Pa – Po” oppure più palesemente Palmiro Porcu…; ma mi consigli lei, non vorrei che gli eccellentissimi e i famosissimi “P. P.” si sentano di nuovo offesi dall’essere “vicini … di sigla” con un povero maestro elementare a riposo di nome Porcu (Palmiro), che per di più presenta i libretti di un “chierico vago” ed anche “delirante nazi/cattolico”.

Mi permetto di citare San Tommaso Moro, che ha scritto una bella preghiera, la quale può aiutare tutti noi: «Signore, donami il buon umore necessario a mantenere la salute del corpo. Donami un’anima che non conosca i brontolamenti, i lamenti e non permettere che mi crucci eccessivamente per quella cosa ingombrante che si chiana  “IO”. Dammi, Signore, il senso dell’umorismo. Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo per scoprire il lato gioioso della vita e farne parte pure agli altri. Amen!» (Preghiera del Buonumore).

Per concludere, preghiamo assieme Dio onnipotente che dia a tutti noi il senso dell’umorismo, la grazia di non prenderci troppo sul serio e così tante tempeste si sederanno, tanti risentimenti si placheranno, tante cime si appianeranno, tante altezze si abbasseranno. Lo spero vivamente poiché come insegna Gesù “chi si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato”.

Pace e Bene a tutti!

don Curzio Nitoglia & Palmiro Porcu







settembre 2015