VIA CRUCIS MEDITATA
Prof. Luciano Pranzetti,
Via Crucis meditata, edizione in proprio, 2025,
pp. 60, presso l'Autore: lucianopranzetti@gmail.com
Echeggia da molto tempo, nell'ambiente cattolico, un modulo,
coniato da Papa Francesco, che a un dipresso, così dice: “la Chiesa deve rispondere alle sfide del
mondo”.
Noi, invece, affermiamo cosa contraria, perché è la
Chiesa che deve lanciare le sfide al mondo, che si possono, alla fin
fine, riassumere in una sola, quella che Gesù presentò
quale manifesto della Sua Passione, che così comanda: “Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt.
16, 24).
E', come ben si legge, un espresso invito a camminare sulla strada che
Egli percorse, carico della Croce; è la sfida che Gesù
propone a chi desidera far parte del suo cenacolo, sfida che, se
raccolta e condotta a compimento sino al Golgota, darà diritto a
spartire con Lui la gloria del Tabor.
[…]
E' forse questa l'epoca diuna rinnovata Passione di
Gesù, qualle che EGLI annunciò - durante un colloquio con
San Padre Pio - essere diretta dagli stessi suoi ministri?
Sando a quanto Gesù stesso rivela, pare di sì, secondo la
testimonianza del seguente episodio.
«Una mattina Padre Pio è
ancora a letto quando gli apparve “Gesù tutto malconcio e
sfigurato”.
Egli mi mostrò una
grande moltitudine di sacerdoti, regolari e secolari, fra i quali
diversi dignitari ecclesiastici, di questi, chi stava celebrando, chi
si stava parando e chi si stava svestendo delle sacre vesti.
[…] e rivolto a me disse: Figlio
mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io
sarò, per cagione delle anime da Me più beneficate, in
agonia fino alla fine del mondo.
Durante il tempo della mia
agonia, figlio mio, non bisogna dormire.
L'anima mia va in cerca di
qualche goccia di pietà umana… Ahimè, come corrispondono
male al mio amore. Ciò che più Mi affligge è che
costoro, al loro indifferentismo aggiungono il disprezzo,
l'incredulità”».
[…]
QUINTA STAZIONE
Mentre i soldati allontanano la Madre, Gesù da segni di
non potercela fare, perché la salita non è un “viaggio”.
[…]
Più che le insidie di una strada sterrata e impervia, sono i
peccati del mondo che opprimono il Figlio di Dio.
[…] [Simone di Cirene] Avrà, certamente, incontrato lo
sguardo riconoscente di Gesù ma non sappiamo se, in quello
sguardo, egli abbia provato un'emozione tale da
trasformargli l'aspro risentimento in una dolce condivisione della
divina sofferenza. Non sappiamo ma siamo sicuri che Gesù
avrà operato un nuovo miracolo aprendogli il cuore alla
pietà.
Preghiera: o
Gesù, quanto nuovo dolore si aggiunse a quello già
innervato nelle Tue carni, e nel Tuo spirito, quando leggesti, negli
occhi del cireneo l'ieeitazione e il malanimo per essere stato
obbligato ad aiutarTi. E', un po', il simbolo di noi che,
spesso, chiamati a confortare il fratello che soffre, girano lo sguardo
dicendoci, a mo' di giustificazione, che qualche buona e brava persona
ci sarà, senza pensare che il fratello da noi trascurato eri Tu
e semmai, obbligati a soccorrerlo, rispondiamo, sttovoce imprecando.
Signore, converti la nostra durezza in tenera, sollecita e cristiana
disponibilità
luglio 2025
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