Qualcuno dovrà pur
dirlo
di G. L. G.
SULL'EDUCAZIONE SESSUALE
A margine della squallida vicenda dei ventilati corsi scolastici sull'uso
del preservativo in funzione anti AIDS, qualcuno dovrà pur dire
ad alta voce quelle verità che troppi fingono di non aver mai conosciute.
* * *
Tanto per cominciare è scandaloso che in questa materia i genitori
permettano che lo stato si appropri di responsabilità educatrici
di cui dovrebbero essere gelosissimi.
Accettarlo significa che, per debolezza e per plagio, si è già
diventati spiritualmente servi dello stato, quello stato che dovrebbe essere
al servizio dei cittadini, e non viceversa.
Accettarlo significa consegnare i figli come schiavi allo stato, che
li renderà tali dando loro, a suo arbitrio, i valori, morali e immorali,
veri o falsi, in base ai quali agiranno.
Accettarlo significa (fingere di) aver dimenticato la propria adolescenza
quando insegnamenti di questo genere, per di piú dati collettivamente
e promiscuamente, generano turbamenti, scherzi osceni e istigazione ad
applicare subito nella pratica quanto appreso nella teoria.
Accettare tutto ciò vuol dire accettare una società in
cui corruzione e conformismo sono diventati obbligatori; e uno stato cosí
è totalitario, piú di quello che mette in catene i corpi
ma non gli spiriti.
* * *
Passando al peggio, questa proposta, indegna di un ministro cattolico,
("educatore" di boyscout dei quali è stato il presidente nazionale
per molti anni), è censurata da un teologo cattolico, sull'organo
della Santa Sede, con richiami agli orientamenti in materia nientepopodimeno
che dell'Unione Europea, e con inviti a limitarsi ad informare "chiaramente"
i ragazzi sulle "vie" per cui si contrae l'infezione nonché sul
fatto che «i rapporti sessuali liberi, soprattutto con persone
dedite alla prostituzione, contengono un grave rischio che si deve decisamente
evitare, per la propria dignità (sic!) e per la salute degli
altri (sic!)».
* * *
Nessuno ha sentito parlare dell'unico vero Dio e dei suoi comandamenti?
Nessuno ha sentito parlare di inferno e paradiso? di Sodoma e Gomorra?
Nessuno ha sentito dire che abbiamo un'anima (anche fosse quella di
un laico) da salvare ad ogni costo?
Nessuno ricorda che Dio ha diritto al primo posto non solo nel privato
ma anche nel pubblico?
Nessuno ha sentito parlare della sorte riservata da Dio a chi scandalizza
i piccoli, e a chi si vergogna di Lui davanti agli uomini?
* * *
La verità tragica è che la epidemia mortale non è
quella dell'AIDS del corpo ma quella dell'AIDS dello spirito.
Come l'AIDS del corpo lo porta alla morte indirettamente, rendendolo
"tollerante" degli organismi estranei che lo invadono, cosí l'AIDS
dello spirito lo uccide indirettamente rendendolo "tollerante" verso ogni
vizio ed ogni eresia che gli faranno perdere la Fede, e con essa la vita
eterna.
Il corpo colpito dall'AIDS non può difendersi; lo spirito colpito
dall'AIDS si sente colpevole se si difende; sensibile al preteso diritto
del peccatore di praticare e pubblicizzare il suo vizio, è sordo
ai sacrosanti diritti dell'innocente a non essere scandalizzato e corrotto:
mette la sordina alla unica verità rivelata per non infastidire…
il demonio.
Il microscopio elettronico ci svela che aspetto ha il virus dell'AIDS
del corpo. L'aspetto dell'AIDS dello spirito ce lo svelano giorno per giorno
le cronache: è quello del modernismo, è quello dell'"aggiornamento",
è quello dello "spirito del concilio", è quello della falsa
tolleranza, è quello del falso ecumenismo.
Se manca la cura per l'AIDS del corpo, non manca però quella
per l'AIDS dello spirito: essa è quella del ritorno a Dio, ai suoi
diritti, ai nostri doveri, alla lotta senza quartiere al peccato, alla
preghiera e penitenza per la conversione dei peccatori e la perseveranza
dei giusti.
Torniamo indietro e faremo progressi.
(5/95)
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