LA  SPADA  DI  FUOCO  dell'Arcistratega
 

Chi finanziò per tre anni di séguito, in un paese devastato dalla guerra, il piú rovinato di tutte le Americhe, e poi fino al 1941, ogni volta che fu necessario, le colonne infernali della Rivoluzione bolscevica contro il popolo messicano? - Washington, e solo Washington. 
La risposta appare oggi sorprendente. Non era sorprendente, nel settembre 1927, per il rappresentante negli USA della Lega Nazionale [messicana] in Difesa della Libertà Religiosa, il quale era piú d'ogni altro nella condizione di valutare il vigore del sentimento anticattolico che agitava in quel tempo gli yankees. 
«Gli Stati Uniti non ammettono né ammetteranno mai che il movimento contro il regime attuale sia di carattere cattolico: a tal punto che né i prelati americani, né i cattolici, né le potenze bancarie o petroliere daranno ad esso il minimo soccorso. Qualunque sia il sentimento degli uomini che occupano la Casa Bianca, essi dovranno sottomettersi ai riflessi anticattolici dell'enorme maggioranza dei cittadini americani. […]». 
Gli Stati Uniti d'America non hanno soltanto abbandonato il Messico cristiano allo scatenarsi della persecuzione rivoluzionaria. […] [Scriveva] nell'aprile 1926 Mons. Curley, arcivescovo-primate di Baltimora: 
«Carranza e Obregón hanno regnato sul Messico grazie all'appoggio di Washington. Le mitragliatrici che hanno aperto il fuoco, qualche settimana fa, contro il clero e i fedeli di San Luís Potosí, erano americane. I fucili utilizzati contro le donne a Messico, per profanare la chiesa della Sacra Famiglia, provenivano dal nostro paese. Siamo noi, per il tramite del nostro governo, che armiamo gli assassini professionisti di Calles, noi che li sosteniamo, in quest'abominevole piano ch'egli ha intrapreso di distruggere persino l'idea di Dio nel cuore di milioni di bambini messicani. […]». 
Yankee, è per causa tua che muoio, potevano gridare con piena giustizia i soldati di Cristo Re. Prima di scoprire un tradimento ancora peggiore di quello dei «campioni della libertà», l'abominevole e irrimediabile tradimento dei vescovi messicani. 

(HUGUES KÉRALY, Les Cristeros, Ed. Dominique Martin Morin, Bouère, 1986, pp. 166-169).

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