LA  SPADA  DI  FUOCO  dell'Arcistratega
 

Ogni sana unità postula una diversità. Reciprocamente, ogni sana diversità si fonda su una unità. L'unità del corpo umano si concepisce in funzione della diversità dei suoi organi, e gli organi sono diversi unicamente perché il corpo umano è uno.
In un organismo malato, l'unità degenera in centralizzazione e la pluralità in anarchia. La centralizzazione e l'anarchia si richiamano a vicenda: non possono essere concepite l'una senza l'altra. Questa morbosa connessione è stata piú volte denunciata sul piano sociale e politico, ma la si ritrova in tutti i campi dell'attività umana. Nell'ordine strettamente psicologico, per esempio, osserviamo una curiosa mescolanza, negli stessi esseri, di anarchia e di centralizzazione affettive. Non potendo unire si centralizza. Vediamo ogni giorno gli uomini piú inconseguenti, i piú dispersi nelle loro occupazioni e nei loro sentimenti, ricondurre la moltitudine delle proprie reazioni discordanti a due o tre idee - stavo per dire a due o tre riflessi - altrettanto superficiali quanto fisse. Si pensi anche a quegli innamorati anarchici che cambiano l'amante come cambiano mantello: la loro passione - e in questo consiste la sua principale «varietà» - si indirizza ad oggetti diversi, ma è stranamente impoverita e centralizzata nella sua natura e nelle sue manifestazioni: sono sempre gli stessi sentimenti, le stesse parole e gli stessi gesti, lo stesso miscuglio di sciocca fantasticheria e di erotismo banale. L'amore uno della piú umile delle coppie fedeli è infinitamente piú ricco, in varietà e in profondità…
Un'osservazione di sfuggita: quella pseudo-unità che è la centralizzazione, si compie generalmente attorno all'elemento piú corrotto. Un corpo malato è asservito alle esigenze del meno sano dei suoi organi; una nazione malata è governata dalla feccia dei suoi abitanti. 

(Da: GUSTAVE THIBON, Diagnosi. Saggio di filosofia sociale, trad. di I. De Giorgi, Roma, Volpe, 1973, pp. 81-82).

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