LA SPADA DI
FUOCO
dell'Arcistratega
[…] I seguaci della giustizia non cercano nelle tenebre
il trionfo della sua santa causa; allo splendore del giorno ne alzano il
grido; il solo segreto testimonio che hanno, è la voce di una coscienza
retta che li rinfranca: non si cospira mai per la giustizia. Ma dall’odio
dei faziosi per quelle colleganze che suppongono esistere a loro ostili,
s’impari che alle sette rivoluzionarie non si deve dar tregua mai.
A tanto fine vuolsi in chi governa quella volontà
efficace, che non lascia speranza di salute a chi tant’oltre prevarica.
Non propongo mezzi crudeli; abborro la tirannide. Se il medio evo ci porge
esempii di estremo rigore, gli uomini erano allora di un’altra tempra;
fiero il loro carattere, forte il coraggio, né facilmente si domavano,
e ciò spiega l’atrocità delle pene. Non le rendono necessarie
i molli costumi della moderna età intenta ai soli piaceri. Gli uomini
d’oggidí possono essere perfidi quanto gli antichi, ma in fermezza
di carattere, in coraggio e nella fede nelle proprie opinioni, sono lontani
assai da coloro che affrontavano ogni pericolo per sostenerle. Adesso non
le sostengono che quando hanno quasi certezza di vincere e di nulla arrischiare;
troppo amore al proprio ben essere, troppo affetto alle cose materiali,
alla stessa vita, impediscono sacrificar cosí cari interessi per
lo zelo di una causa che in tanto amano in quanto a quelli serve. Non fa
d’uopo per reprimerli grande apparato di pene; minori assai spaventano:
e purché quelle dalle leggi imposte sieno severamente applicate,
quantunque sieno miti, incutono timore, sempreché non abbiano speranza
di sottrarvisi.
(CLEMENTE SOLARO DELLA MARGHERITA, Avvedimenti politici, Torino,
Speirani e Tortone, 1853, pp 190-192).
(12/2000)
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