SUL  NOME




Il termine multiplices, nel linguaggio ecclesiastico, è stato molto spesso usato per riferirsi ai riti diversi da quelli approvati dal Concilio di Trento ed anche per indicare chi intendeva esautorare la Chiesa di alcuni suoi diritti, come dimostrano le bolle emesse da papa Alessandro VIII sulla questione delle "libertà gallicane". 
C'è parso non privo di una sua profonda motivazione riprendere, modestamente, questa dizione in un tempo in cui le "alchimie" liturgiche sono purtroppo la regola, mentre l'esperienza quotidiana dimostra, ictu oculi, quali gravi conseguenze questa prassi possa comportare. 
Quell'Una Vox cui fa riferimento il secondo emistichio del nome della nostra Associazione è appunto quella della sola Voce che, nelle forme consegnateci dalla Tradizione per il culto divino, dovrebbe levarsi in tutto il mondo nella lode e nell'adorazione di Colui che era, che è e che sarà nei secoli dei secoli. 
La cattolicità della Chiesa Apostolica Romana, perché non suoni vocabolo vuoto, deve tornare a manifestarsi tangibilmente agli albori del terzo millennio cristiano: la liturgia latino-gregoriana e il tesoro dottrinale e morale della Tradizione, tornino ad essere il quotidiano e mirabile strumento della universalità della Chiesa. 
Questa è la nostra speranza e la nostra ragion d'essere come associazione.
 

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