A PROPOSITO DEGLI ORGANI UMANI
E DEL LORO VIAGGIARE DA UN CORPO ALL'ALTRO
(9/95)
La questione degli espianti e dei trapianti di organi umani va sempre
piú assumendo dimensioni cosí vaste che non ci si può
esimere dal "prendere partito".
In effetti, non si dovrebbe mai trattare di "prendere partito", soprattutto
riguardo a questioni cosí delicate e complesse da comportare, come
questa, grossi problemi di coscienza, di rispetto della Fede e di obbedienza
alle leggi di Dio. Eppure, come accade ormai in quasi tutti i campi del
vivere sociale (e anche religioso), ogni qual volta ci si accinge ad affrontare
una problematica un po' complessa, ecco che due o piú schieramenti
si contrappongono e si scontrano in modo acerrimo. A ben considerare, si
tratta di un processo inevitabile: in un mondo come il nostro, che non
riconosce piú "princípi" in base ai quali misurare i diversi
"punti di vista", come si fa a confrontare le altrui opinioni con le proprie
se non assumendole come dati fissi e certi, come "princípi" appunto?
Un esempio clamoroso di questo stato di fatto lo si può ritrovare
in alcune delle considerazioni generali che si usa fare sul problema degli
espianti (considerazioni che sono cosí generali che le si ritrova
in relazione agli argomenti piú diversi e anche in contraddizione
fra loro). Ci riferiamo ai commenti sulle rilevazioni statistiche: pare
che in Europa ci siano disponibili circa 20 pezzi umani da trapiantare
per ogni 1000 abitanti; in Italia, invece, pare che i pezzi in circolazione
siano circa 8, e in particolare 12 nel settentrione, 8 nel centro e 4 nel
meridione (che mediamente fa 8). La campagna di promozione per l'espianto
e il trapianto di organi umani, sulla base di questi dati, ama sottolineare:
che l'Italia e "il solito fanalino di coda" dell'Europa e che il meridione
e "come al solito il piú disinformato e il piú retrogrado".
Fermiamoci qui. Certo, l'argomento e talmente complesso che non sembra
giusto affrontarlo con leggerezza, ma ci teniamo ad assicurare che non
di leggerezza si tratta, bensí di una profonda amarezza che preferiamo
però esprimere con un po' di ironia, in barba a tutti i "seriosi"
alla moda per i quali nutriamo, lo confessiamo, un profondo disprezzo.
Dunque, l'Italia è "indietro" e il meridione è "arretrato".
Cosa significano queste affermazioni che vogliono essere lapidarie
e che invece sono solo pregiudizi e luoghi comuni?
Ebbene, sembra che si voglia affermare che si è "proiettati
in avanti" e si è "moderni" solo se si accetta di farsi sezionare,
magari da vivi, per permettere di distribuire i propri pezzi sul mercato
dell'usato dei corpi umani: novello "mercatino delle pulci", esso sí
tutto moderno e tutto progredito!
Siamo alla follia pura!
Nessuno dei soloni moderni, tutti pieni di bontà e di carità
scientifica, si permette di chiedersi qual è il vero motivo perché
l'Italia
dimostri di essere cosi "arretrata".
Non è che, sotto sotto, ci siano motivi legati alla sensibilità
degli Italiani?
Non è che, gratta gratta, si finisca con lo scoprire che gli
Italiani conservano ancora un senso della vita legato a fattori non solo
"contingenti" e "materiali" , ma anche "religiosi" e "spirituali"?
Non è che la "civiltà" degli Italiani, alla fin fine,
risenta ancora di una formazione legata agli insegnamenti che derivano
dalla Rivelazione divina? Non è che gli Italiani, in questo loro
essere "arretrati", dimostrino di sentire ancora come veri e importanti
i problemi esistenziali legati al rapporto fra corpo e anima, al destino
dell'anima nel post-mortem, alla condotta di vita finalizzata alla Salvezza,
all'essere uomini in ossequio e in coerenza con il divino e le sue leggi?
Certo, ci rendiamo conto che si tratta di tutta una serie di interrogativi
che pongono non pochi problemi, ma i soloni del modernismo a tutti i costi,
che si piccano di essere "uomini liberi", "menti pensanti", "spiriti illuminati",
com'è che non usano porsi tali interrogativi? Hanno forse paura
di non farcela ad affrontarli? O pensano forse che, affrontandoli, rischierebbero
di demolire i propri superficiali convincimenti? Oppure, ritengono che
sia troppo difficile vivere con in testa dubbi cosí fatti? Ci permettiamo
di suggerire, da "retrogradi" quali sappiamo di essere, e quindi con tutti
i limiti che questo comporta, e chiedendo scusa della nostra presunzione,
che "forse" proprio di tutto questo si tratta.
Quanto è piú facile ripetere a pappagallo i soliti luoghi
comuni dell'esaltazione del "moderno", del "progredito", del "nuovo", e
della denigrazione dell'"antico'', del "retrogado", del "vecchio"! Tanto
piœ che è ormai "scientificamente accertato" che i "progressisti"
sono buoni, mentre i "reazionari" sono cattivi: lo sanno anche i bambini!
Ma cosa accade, veramente, a questo mondo impazzito, schizofrenico e
delirante?
Semplice, accade che non rifletta piú, non pensi piú,
non viva piú col proprio cervello e col proprio cuore, ma che si
lasci felicemente e disastrosamente andare alle piú diverse ed incontrollate
sollecitazioni istintuali: godimento, piacere, stordimento, vanità,
narcisismo, volontà di potenza, incoscienza e visceralismo; ecco
i nuovi princípi!
Quest'uomo moderno, cosí convinto della bontà della sua
condotta di vita, non si preoccupa piú di mangiare per vivere, di
vivere bene per morire dignitosamente, di morire in "grazia di Dio" per
continuare a vivere la vita dello spirito, di pensare alla sua anima per
essere sempre piú realmente e dignitosamente "uomo". No! Egli si
compiace di vivere per mangiare e per godere, per assecondare le esigenze
materiali del proprio corpo, dimentico che dovrà morire e rendere
conto a sé stesso (oltre che a Dio) della propria condotta terrena,
per pensare che è fatto solo di nervi, muscoli, aspetto esteriore,
impulsi del basso ventre. Che bella vita! Che goduria! Ma quali inferni,
quali purgatori! Quali scempiaggini dell'altro mondo! È qui il paradiso!
Cosa c'è di meglio di una buona bottiglia di whisky (possibilmente
dal sapore "chiaro"!?), di una brillante settimana bianca, di una salutare
crociera in Africa, di una cenetta "intima" con un "partner" disinibito,
di un "responsabile" aborto in un moderno consultorio laico, di un buon
"lifting" a 40 anni, di un ben riuscito trapianto di organi sessuali,
in attesa magari di potersi far trapiantare, nel luminoso futuro, un bel
cervello fresco?
Certo, sappiamo bene di discorrere per paradossi, ma lo facciamo a
ragion veduta: sia perché certi paradossi di ieri sono diventati
il pane quotidiano dei nostri giorni, sia perché è solo col
paradosso che oggi si riesce a scuotere la mente intorpidita di molti di
noi.
Nessuno può mettere in dubbio che sostituire ad un povero malato
terminale il fegato o il cuore possa permettere di alleviare le sue sofferenze
e di prolungare la sua vita (magari rischiando di abbreviare la vita del
"donatore"?!); nessuno pensa neanche che la pietà debba essere bandita
dal vivere civile; nessuno dimostra indifferenza e menefreghismo per i
dolori altrui. Ma... (e ce ne sono tanti di "ma"!) sono veramente queste
le motivazioni che ci hanno condotto finora alle cosiddette "conquiste
della scienza"? Il punto è proprio questo. Vero è che queste
motivazioni rientrano a pieno titolo nella spinta che porta gli scienziati
a ritrovare mezzi sempre nuovi per alleviare le sofferenze umane, ma è
altrettanto vero e, per meglio dire, soprattutto vero che "il cammino della
scienza non può essere interrotto", concetto questo ormai accettato
da chiunque come "verità", nonostante non di verità si tratti,
bensí di un semplice "fatto"; il che cambia completamente la questione,
anzi la ribalta, ma a questo nessuno fa caso.
Vogliamo dire che il tabú della "scienza", come un bacillo,
ci è stato inoculato talmente bene che oggigiorno si arriva a ragionare
in modo tale che tutto è lecito in fatto di scienza e se poi questa
finisce col condurre alla violazione delle leggi divine e alla perdizione
dell' anima... beh!... tanto peggio per Dio e per l'anima! (Anche se fin
adesso solo qualcuno osa parlare, apertamente, in questi termini).
E a proposito di come si parla di questa storia degli espianti e dei
trapianti di organi umani, sarà bene ricordare una fra le tante
chicche che ci offre la compunta e seriosa discettazione cosiddetta scientifica.
"Ma se anche la Chiesa accetta…" È una delle osservazioni che si
sentono spesso fare a sostegno delle tesi che propugnano il libero mercato
degli organi umani. Salvo poi, magari nello stesso discorso che si sta
facendo, accusare la Chiesa di "oscurantismo", "arretratezza", "antimodernismo",
e altre facezie del genere, quando questa condanna certe cose. Come dire:
che la Chiesa va bene come alibi, per convincere i gonzi, e la si cita
quasi a riconoscerle chissà quale autorità, ma in effetti
la si usa e la si coarta, a seconda se fa comodo o meno, perché,
in definitiva, a nessuno dei "moderni" importa un fico secco della Chiesa,
dei suoi insegnamenti, dei suoi Vescovi, dei suoi Papi e perfino dei suoi
novelli "volontari": tutti sono buoni quando servono alla causa scientifica
e umano-laica, tutti sono cattivi quando non si adeguano subito alla causa
stessa.
Non ce ne vogliano, prelati e fedeli in buona fede, ma, per quanto
possa suonare stonata, è questa la cruda verità dei fatti:
o la Chiesa e i fedeli si accordano con il sentire di questo mondo o non
hanno il diritto di interloquire: che si raccontino allora le loro superstiziose
paure negli anfratti delle sagrestie e lascino libero l'uomo di vivere
la propria vita come meglio crede! E quanti prelati, e quanti fedeli, e
quanti "volontari", in buona fede, intimoriti da una prospettiva del genere,
si mettono a rincorrere le disastrose conseguenze di certa scienza, dimentichi
degli insegnamenti della Chiesa o tutti presi dalla smania di conciliare
questi con quelle! Guai ad abbassare la guardia! Se dai loro un dito, questi
si prendono anche la mano (ed oggi perfino il fegato e il cuore)!
- Trapiantiamo allora?
Sí, ma prima dobbiamo espiantare (che belli questi nuovi termini
con cui si fanno a pezzi gli uomini!)!.
Come si fa a espiantare?
Ecco una di quelle cose tanto scientifiche che non si trova uno che
vada d'accordo con un altro: mille problemi tecnici, mille distinguo, mille
remore, mille diverse opinioni; ma su una cosa sono tutti d'accordo: che
si "deve" espiantare. Non si può mica fermare il progresso!
- Ma espiantiamo dal morto o dal vivo? - Ma dai… non scherzare…, dal
morto, si capisce.
- Espiantiamo un cuore morto?
- Ma no, ma no… il cuore dev'essere vivo, se no che lo espianti a fare,
puoi buttarlo!
- Espiantiamo un cuore vivo da un corpo morto? Com'è 'sto fatto?
- Sei sempre il solito stupido, non capisci niente: il corpo è
morto, ci mancherebbe, ma il cuore è vivo!
Miracoli della scienza! A che punto di grandezza umana siamo arrivati!
I nostri corpi muoiono, ma i nostri cuori sono belli arzilli e pompano,
pompano…! Altro che una volta, quando i nostri nonni morivano e, stupidi,
facevano morire anche i loro cuori!
- Trapiantiamo allora?
Dopo che Nobel inventò la dinamite, quasi si pentí per
aver messo in mano agli uomini un cosí micidiale ordigno di morte,
e nacque quindi la fondazione per premiare le "buone" scoperte. Ma, non
solo gli ordigni di morte si sono moltiplicati, sono proprio gli stessi
scienziati premiati che ne inventano sempre di nuovi.
Oh! come sono cattivi gli uomini che usano per il male i frutti meravigliosi
della scienza che andrebbero usati solo per il bene!
Forse siamo un po' stupidi: ma non sarebbe meglio non produrre certi
frutti? Quando è stata scoperta la fissione dell'atomo e sono stati
inventati i prodotti chimici, c'è da credere che nessuno pensasse
di sterminarci milioni di uomini, eppure non c'è angolo del mondo
in cui non muoiano uomini a causa di queste scoperte.
Non sarebbe stato meglio, da parte degli stessi scienziati, evitare
certe "scoperte"?
Il cammino della scienza non si può fermare! (Chi l'avrà
poi detta una fesseria del genere?!).
Quando è stato trapiantato il primo cuore, il mondo è
rimasto stupefatto di tanta scienza e sapienza… ah! fra qualche tempo vedrai
che riusciremo a non morire piú!
Ora, dopo tanti anni siamo al punto che si rapiscono grandi e piccini
per far commercio dei loro organi: certo non è colpa degli scienziati,
ma è pur sempre un fatto, vergognoso e reale. Non sarebbe stato
meglio che non si fosse mai neanche parlato di trapianti?
Si salva la vita di tanti uomini, si dice! Falso, si prolunga solo,
la vita, non si potrà mai impedire che l'uomo muoia, se non altro
per il semplice fatto che nasce (sia pure in provetta). E allora, per prolungare
la vita di alcuni che sono comunque destinati a morire, è giusto
che si inneschi un processo vergognoso e diabolico come quello del commercio
di organi umani, magari abbreviando la vita altrui? Davvero possiamo permetterci
il lusso di giungere, fra non molto, a considerare il corpo umano come
una vecchia auto dal demolitore? Davvero, in nome dell'inarrestabilità
della scienza, possiamo permetterci il lusso che, fra non molto, si possano
fabbricare in vitro corpi umani ad uso e consumo dei trapiantatori di organi?
Inutili sono gli strilli di coloro che si ribellano ad un ragionare
siffatto: di buone intenzioni sono lastricate le strade dell'inferno!
La realtà è quella che è: da circa tre secoli a
questa parte, ad ogni presunta "conquista" scientifica corrisponde inevitabilmente
la nascita di abitudini, costumi e relative giustificazioni che non hanno
piú niente di "umano", in cui l'uomo è sempre e solo piú
oggetto, merce, pezzo di ricambio, carne da macello, strumento di morte.
Alla faccia della "civiltà'!
Catastrofismo! Dicono. Sfiducia nell'uomo! Accusano. Disfattismo! Gridano.
Sappiamo che si tratta di un discorso difficile, ma, lasciamo stare
per un momento i cosiddetti laici e progressisti, e rivolgiamoci ai credenti.
È stato detto che l'uomo è libero: a lui è stata assegnata
la signoria del creato, quindi… Già, ma è libero anche di
peccare, di disubbidire ai comandamenti di Dio, può cosí
diventare il prevaricatore del creato!
È stato detto che niente può fare l'uomo senza che Dio
lo voglia, quindi… Già, ma il fare dell'uomo può derivare
dalla sua sottomissione a Dio, ed allora ciò che fa è giusto;
o dalla sua superbia e dal suo orgoglio, ed allora ciò che fa è
sbagliato.
È stato detto che la volontà di Dio è imperscrutabile,
quindi… Già, ma molti hanno trovato comodo rifugio in questa verità
per fare ciò che piú loro aggrada…
Abbiamo allora affrontato e risolto il problema degli espianti e dei
trapianti di organi umani?
Certo che no! Non era neanche nelle nostre intenzioni.
Lasciamo che i conoscitori della materia approfondiscano e chiariscano
quali sono i problemi, quali i rischi e quali le conseguenze, ma ricordiamoci
soprattutto che la nostra guida, e la loro, dovrebbe essere, categoricamente
e solamente, la Parola di Dio. Tutto il resto appartiene al demonio.
"Non datevi pensiero per la vostra vita… né per il vostro
corpo…" (Matteo, 6, 25; Luca, 12, 22)
"Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per
la vita eterna…" (Giovanni, 6, 27)
"Chi di voi… può aggiungere un'ora sola alla sua vita?"
(Matteo, 6, 27; Luca, 12, 25)
"Cercate piuttosto il Regno di Dio, e queste cose vi saranno
date in aggiunta." (Matteo, 6, 33; Luca, 12, 31)
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