NOTIZIE DAL MONDO DELLA TRADIZIONE
(settembre 2000)





- Giubileo 2000 - Ostensione della S. Sindone a Torino - Celebrazioni secondo il Rito Antico
- Pellegrinaggio giubilare a Roma della Fraternità San Pio X
 
 

Iubilaeum 2000 a. D.
Ostensione della Sacra Sindone a Torino: 12 agosto-22 ottobre
Celebrazione della Santa Messa tradizionale

La Santa Messa tradizionale viene celebrata a Torino tutte le Domeniche e le feste di precetto nella chiesa della Misericordia , via Barbaroux, 41, alle ore 11.00.

Durante l’ostensione della Sacra Sindone, tutti i pellegrini accompagnati da un sacerdote possono richiedere la celebrazione della Santa Messa tradizionale nei giorni in cui si trovano a Torino, sempre presso la chiesa della Misericordia. 

Per questo è necessaria una richiesta preventiva da indirizzare a:
Mons. Oreste Bunino, 
Rettore della chiesa della Misericordia, 
Segreteria Ostensione Sindone, via XX Settembre 87, 10122 Torino; 
tel. (39) 011 5215960; fax (39) 011 5215992; e.mail: sindone@torino.chiesacattolica.it.

Si ricorda che per accedere alla venerazione della Sacra Sindone è necessaria la prenotazione, che può essere fatta tramite i seguenti numeri, a seconda della lingua : 
inglese: 0800 967951, francese: 0800 907674, tedesco: 0800 1819457, spagnolo: 900 993943, 
oppure si può accedere al servizio prenotazioni via internet: www.sindone.org.

Preghiamo tutti gli amici di diffondere il piú possibile questa notizia, in Italia e all’estero, interessando il meglio possibile sia i fedeli sia e soprattutto i sacerdoti.

Ad maiorem Dei Gloriam.

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Il Priorato San Carlo Borromeo è in grado di ospitare un certo numero di pellegrini che intendono fermarsi a Torino per la venerazione della Sacra Sindone. Presso il Priorato, a Montalenghe, e presso la cappella Regina del SS. Rosario, a Torino, è possibile celebrare la S. Messa secondo il Rito Antico.
Per informazioni rivolgersi al:
Priorato San Carlo Borromeo, via Mazzini, 19, 10090 Montalenghe (TO), 
tel. 011.983.92.72; fax 011.983.94.86
 



 

GIUBILEO  2000

Pellegrinaggio internazionale a Roma della Fraternità Sacerdotale S. Pio X





Nei giorni 8, 9 e 10 agosto si è svolto a Roma il pellegrinaggio internazionale dell’Anno Santo, organizzato dalla Fraternità San Pio X.

Il giorno 8, alle 9,30, i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i fedeli si sono ritrovati nel piazzale che affianca la Basilica di San Paolo fuori le mura; da qui, dopo aver cantato il Veni Creator Spiritus, si sono recati in processione, al canto del Benedictus qui venit e del Laetatus sum, all’interno della Basilica, ove hanno pregato alla Porta Santa e ai piedi dell’Altare della Confessione. Dopo aver cantanto il Credo e recitato e cantato il Pater, l’Ave e il Gloria, hanno reso onore alla Santa Vergine e a San Paolo col canto del Tota pulchra e dell’Egregie doctor Paule. Sempre in processione, accompagnandosi col canto del Lauda Sion Salvatorem, sono ritornati sul piazzale, dandosi appuntamento alle 15,00 in via della Conciliazione.

Alle 15,00 si è svolta la processione lungo via della Conciliazione, fino alla Basilica di San Pietro, al canto delle Litaniae Sanctorum. Anche qui i pellegrini hanno pregato alla Porta Santa e ai piedi dell’Altare della Confessione. Dopo aver cantato il Credo e il S. Rosario, hanno reso onore alla Santa Vergine col canto del Salve Regina, hanno pregato per il Sommo Pontefice col canto del Tu es Petrus, e hanno reso onore a San Pietro col canto Decora lux aeternitatis. Mentre i fedeli, i religiosi e le religiose rimanevano all’interno della Basilica, in atteggiamento orante e rispettoso, i Vescovi e i sacerdoti hanno pregato alla tomba di San Pio X, cantando, accompagnati da tutti i pellegrini, il Sancte Pie Decime. Con in testa la Croce e il clero sono poi usciti tutti dalla Basilica al canto del Christus vincit e del Lauda Ierusalem.
Il giorno 9, alle ore 9,30, i pellegrini si sono ritrovati sul piazzale antistante la Basilica del SS. Salvatore (San Giovanni in Laterano) e al canto del Veni Creator Spiritus si sono predisposti all’ingresso nella Basilica, ove sono entrati in processione, pregando poi alla Porta Santa e ai piedi dell’Altare della Confessione. Anche qui hanno cantato e recitato il Credo, il Pater, l’Ave e il Gloria e reso onore a San Giobanni Battista col canto dell’Ut queant laxis e a San Giovanni Evangelista col canto Hic est discipulus ille. Tutti sono poi usciti in processione al canto del Christus vincit, Exaudi Christe.
Tenendosi ordinatamente in processione, con in testa la Croce seguita dai Vescovi, dal clero, dai religiosi e dalle religiose, i pellegrini hanno percorso via Merulana fino alla Basilica di Santa Maria della Neve (S. Maria Maggiore), intonando il Christus Vincit, il Lauda Sion e altri inni sacri.

Entrati in processione nella basilica hanno pregato alla Porta Santa e ai piedi dell’Altare della Confessione. Hanno quindi cantato il Credo e il SS. Rosario con le Litaniae Lauretanae, e hanno reso onore a San Pio V col canto del Dum esset summus Pontifex

L’uscita dalla basilica ha dovuto essere predisposta in maniera meno ordinata, poiché i pellegrini che avevano gremito la Basilica hanno dovuto far posto a tutti gli altri che erano rimasti fuori per mancanza di spazio. 
Sono rimasti all’altare solo i Vescovi, il clero e i religiosi, i quali insieme ai nuovi pellegrini entrati hanno ripetuto le preghiere e i canti.

Tutti i pellegrini si sono recati poi al vicino parco di Colle Oppio, ove era stato predisposto l’Altare per la celebrazione della S. Messa Pontificale in onore di Cristo Re, che si è tenuta alle ore 16, dopo che diecine di sacerdoti avevano amministrato ai fedeli il Sacramento della Confessione. 
La S. Messa è stata officiata da Mons. Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, assistito dai sacerdoti e dai seminaristi; mentre le migliaia di fedeli in ginocchio hanno assistito alla S. Messa con una partecipazione e un’unicoralità che  la Roma nobilis orbis et Domina non vedeva da piú di due lustri. Dopo l’Ite missa est, in gratiarum actione, è stato cantato il Te Deum.


Si calcola che il numero dei pellegrini fosse di circa 6-7000, provenienti da tutte le parti del mondo: dall’Europa, dalle Americhe, dall’Africa, dall’Asia e dall’Australia; migliaia i giovani, sposati, con figli di ogni età. Con loro quattro Vescovi della Fraternità accompagnati da circa 300 tra sacerdoti e seminaristi, da un nutrito gruppo di religiosi e da un centinaio di religiose: tutti in stragrande maggioranza giovani. 
Scontato l’abito talare per i sacerdoti e per i seminaristi, l’abito tradizionale dei rispettivi ordini per i religiosi e le religiose, molte delle persone presenti a Roma in quei giorni sono rimaste colpite soprattutto dall’abbigliamento decoroso dei laici e dall’uso del velo sul capo da parte delle donne, anche le piú giovanissime.
L’ordine spontaneo, la compostezza, la coralità nei canti, hanno lasciato perplessi molti altri pellegrini che si trovavano a Roma senza neanche sapere che cosa stesse accadendo.
Lo stupore maggiore è stato degli uomini di Chiesa romani che non si aspettavano di vedere i prelati, i sacerdoti, i religiosi e i fedeli tradizionalisti varcare le soglie delle Basiliche giubilari: cosí numerosi, cosí giovani, cosí ordinati, cosí partecipi, cosí adusi al latino della Chiesa fin dalla piú giovane età.
Dopo le preghiere e i canti, prima di uscire processionalmente da ogni Basilica: tutti attenti ad ascoltare le parole dei Vescovi: non un grido, non un battimani, non un vociare inopportuno. 
Le navate delle basiliche erano sgombre dai banchi e dalle sedie: per i piú anziani si usavano le sedie accatastate vicino ai pilastri delle navate, nell’uscire dalla Basilica tutte le sedie venivano riaccatastate come prima.

Il 10 agosto, giorno destinato al pellegrinaggio delle sette Basiliche, ai pellegrini è stato raccomandato di non far partecipare gli anziani e i bambini: che certo non avrebbero potuto sostenere, sotto il sole cocente, un giro a piedi di circa 23 km. 
I partecipanti si sono quindi divisi per gruppi e, assistiti dai sacerdoti, hanno fatto il giro delle sette Basiliche; invadendo di fatto la città tra lo stupore di molti romani e il compiacimento di molti altri, che hanno tenuto anche a manifestarlo apertamente.
 
 

Qualche curiosità.

Le Basiliche di Roma, lungi dal respingere i tradizionalisti, li hanno accolti con tutte le luci accese, le candele accese sugli altari, gli impianti di diffusione pronti all’uso e in perfetto ordine. Non un disturbatore.
In San Pietro, anche le Guardie Svizzere si sono inginocchiate per pregare insieme ai pellegrini della Tradizione Cattolica.
Qualcuno dice, non sappiamo se è vero, che tutti i preti della Fraternità abbiano celebrato la S. Messa tradizionale nei luoghi di culto in cui si trovavano, comprese le chiese e le Basiliche visitate.
Un quotidiano locale (Il Messaggero), notoriamente vicino ai prelati progressisti, il primo giorno (9.8) ha pubblicato un resoconto intriso di stupore e indignazione, e condito da molte imprecisioni; il secondo giorno (10.8) ha invece corretto il tiro, è stato piú attento, a fronte della innegabile manifestazione di compostezza e di devozione offerta dai pellegrini tradizionalisti.
Un seminarista italiano, che in un primo momento era entrato in un seminario diocesano del sud, ci teneva a far sapere come avesse deciso di affidarsi ad uno dei seminari della Fraternità San Pio X: per lo stupore provato di fronte alla totale mancanza di senso religioso perfino del Vescovo; quando vide con i propri occhi che si arrivava perfino al punto di buttare sull’aia l’acqua prima benedetta per l’aspersione, si decise a rivolgersi a chi è rimasto fedele alla millenaria tradizione della Santa Chiesa.

(9/2000)
 
 



 
 

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