Omosessuali a Roma? … Sai che novità!

Si è sollevato tanto polverone intorno all’iniziativa di quei gruppi di disgraziati e di depravati che, sostenuti e finanziati da tutti gli organismi ufficiali, nazionali e internazionali, hanno deciso, quest’anno, di manifestare pubblicamente a Roma.
Ciò che piú colpisce è il fatto che, con la scusa dei distinguo e delle precisazioni perbeniste, si è organizzata la piú clamorosa operazione di propaganda a favore di queste povere persone che “dicono” di andare orgogliose della propria disgraziata condizione fisica, psichica e morale.
Per quanto ci si sforzi di capire, non si riesce a comprendere che cosa ci sia, in tutto questo, da menarne vanto e da andarne orgogliosi.
Se qualcuno di questi stessi patetici e disgraziati personaggi fosse afflitto da un bubbone purulento ad un braccio, per esempio, siamo certi che farebbe di tutto per non mostrarlo, nemmeno agli amici piú cari, e attuerebbe ogni rimedio possibile per liberarsene al piú presto e definitivamente. Per la disgrazia della loro deviazione fisica, per alcuni, e per l’acquisizione di una deviazione psichica piú o meno complicata, per altri, non fanno invece alcunché: anzi pensano di poter trovare elementi di compenso ostentando i difetti e i vizii, e si illudono, con le chiacchiere e con le bravate piú o meno oscene, di poter trasformare una condizione disgraziata in un elemento di felicità.
Non v’è alcun dubbio che questi poveretti afflitti da stímoli corporali contronatura e da pulsioni psichiche incontrollabili che li rendono schiavi dei piú abietti connubii, siano i primi a vivere con profonda sofferenza dell’ànimo la loro triste condizione umana. Tutti sappiamo della profonda angoscia esistenziale che attanaglia il cuore e la mente di questi poveretti. 
Com’è possibile dunque che si pretenda di volgere al bello tanta bruttezza?
È questo il vero punto della questione!
L’arte sottile del demonio tende in ogni modo a far apparire bello e piacevole ciò che è brutto e doloroso. È quello che si verifica ormai da anni, ed è quello a cui ci siamo ormai abituati e a cui non facciamo piú caso.
La riprova l’abbiamo nelle dichiarazioni ufficiose e ufficiali di tanti religiosi. Sappiamo bene che quando parliamo dei religiosi non ci riferiamo certo ai santi, ma, almeno per decenza, ci si dovrebbe aspettare da loro una attenzione maggiore per le afflizioni fisiche, psichiche e morali degli uomini. Invece quasi tutti i religiosi  si sono sbracciati per confermare che questi poveri disgraziati hanno tutto il diritto di andare per le piazze a dare scandalo a loro stessi, a noi e ai nostri figli; quasi tutti si sono preoccupati di precisare che questi novelli untori, questi scandalosi veicoli di infezioni morali e fisiche, questi incoscienti servitori dei disegni di perdizione del demonio, hanno tutto il diritto di propagandare il vizio e la depravazione, hanno tutto il diritto di ostentare il loro male, hanno tutto il diritto di far credere e di credere essi stessi di essere normali: nello stesso identico momento in cui dicono a gran voce che sono degli anormali.
È questo un altro dei lugubri misteri di questo mondo impazzito: come se un uomo con la piú evidente delle gobbe andasse in giro gridando ai quattro venti che è proprio la sua gobba a testimoniare della sua normalità. 
Detta cosí sembra una roba da pazzi! Detto lo stesso per i depravati e gli anormali diviene “difesa dei diritti umani”!
E poi ci si vorrebbe far credere che tutto va bene!
Non una parola dalla bocca di tanti religiosi per chiamare male il male, vizio il vizio, depravazione la depravazione. Anzi, parole mielate e ipocrite.
La Chiesa non ha mai condannato…! E ci mancherebbe altro!
La Chiesa non ha mai condannato né questa disgrazia dell’omosessualità, né le altre disgrazie che càpitano agli uomini. La Chiesa (e anche il piú elementare buonsenso di “un tempo”) ha solo preso atto dei difetti e delle disgrazie umane, com’è giusto e doveroso e inevitabile, ma, al pari di ogni società umana che ha davvero il senso della giustizia, ha sempre ritenuto colpevole e bisognoso di condanna ogni comportamento umano che pretenda di far passare un difetto per un pregio, una disgrazia per un momento di gioia.
Ciò che giustamente si condanna, ciò che il piú semplice degli uomini condanna sulla base dell’insegnamento divino o della piú elementare  legge di natura, è l’ostentazione del difetto, è la pretesa di vivere la propria deviazione fisica e/o psichica come fosse cosa normale, senza rispetto per le leggi della natura e per i comandamenti di Dio: ché allora diventa ostentazione e propagazione del male. Ciò che si condanna è la pretesa di invertire i fattori negativi dell’esistenza in fattori positivi. Ciò che si condanna è l’operazione diabolica che vorrebbe far passare il vizio per virtú.


Perché tanti religiosi non dicono piú queste cose?
Perché tanti religiosi non dicono piú che occorre pregare Iddio perché abbia misericordia per le anime di questi poveri disgraziati?
Oggi, che addirittura aumenta a dismisura la diffusione di comportamenti deviati, oggi che sono piú i malati della psiche, i viziosi, che i malati del corpo, i disgraziati, oggi che il vizio e la depravazione vestono i panni dell’orgoglio razionale e si arricchiscono degli orpelli della “dignità dell’uomo”: oggi, il silenzio di tanti religiosi diviene colpevole, e non può essere giustificato da alcun tipo di concezione della carità. 
Non di carità si tratta piú, ma di colpevole connivenza.

Siamo i primi a mostrare comprensione per tutti coloro che sono afflitti da gravi problemi fisici e psichici. Ma è inconcepibile che di fronte alla nostra comprensione si voglia imporre all’intelligenza l’assurdità che tali problemi esistano solo per noi. Come dire che una anomalia ostentata sarebbe una anomalia solo per una questione di “opinione”: opinione che, in questo come in altri casi, verrebbe addirittura annotata fra gli errori da correggere; cosí che non sia piú l’anomalia ad aver bisogno di rimedii correttivi, ma saremmo noi ad aver bisogno di “rieducazione”, perché saremmo in errore. Anzi, la stessa nostra normalità, quella stessa che ci fa esprimere comprensione, sarebbe una superstiziosa deformazione della mente, una tendenza alla prevaricazione: sarebbe una colpa da emendare!
O voi tutti che siete normali, … non avete ancora capito che per vivere la vera dignità umana dovete diventare degli anormali?
O voi tutti che siete uomini normali, … non avete ancora capito che la vera dignità umana consiste nell’andare a letto con gli altri uomini? 
O voi tutte che siete donne normali, … non avete ancora capito che sarete delle vere femmine solo se vi struscerete tra le lenzuola con altre femmine? 
E voi, poveri esseri che la natura ha dotato della malformazione  di organi sessuali maschili, per i maschi, e femminili, per le femmine… non avete ancora capito che la vera libertà e dignità umana consistono nel fare aggiungere una protesi alle donne e nel far mutilare l’ínguine dell’uomo?
E via cosí… verso una nuova era di felicità e di pace, dove a tutti è permesso tutto, fino al suicidio fisico e morale, fino alla diabolica e gioiosa perdizione dell’anima.
Signori consacrati, signori chierici, signori prelati… lo fate apposta, o siete davvero inconsapevolmente  e irrimediabilmente sprofondati nella melma dell’assurdo e del ridicolo?
Il Card. Ruini ci fa sapere che, in fondo, tutto sta nel fatto della inopportunità. Ricalcando le ipocrite espressioni dei laici (strafottenti e quindi compiacenti).
Inopportuno perché il raduno dei depravati si vuole tenere a Roma nell’anno del Giubileo?
Ma diamo davvero i numeri? 
Una cosa del genere è solo sconcia e avvilente e inaccettabile di per sé: che la si faccia a Roma o a Canicattini Bagni, che la si faccia oggi o domani, che la si faccia in silenzio o gridando. Non solo: ma è anche un’offesa all’intelligenza, all’intelligenza di chiunque, sia laico sia chierico, sia credente sia miscredente.
Prima ancora di essere una sfida alla natura, alla religione e ai comandamenti divini, un atto del genere è una ferita mortale inferta al piú elementare buon senso: è come scavare irrimediabilmente la fossa alla “vera” dignità dell’uomo.
Tutti i soloni moderni e gli utili idioti di turno, che pensano di contenere con le chiacchiere e col perbenismo la marea montante del vizio e della depravazione, cosa pensano di fare quando i tanto “deprecati” pedòfili pretenderanno di manifestare il loro “orgoglio pedòfilo”?
Non accadrà mai? …Balle!
Appena un po’ di anni fa ci sarebbe stata una sollevazione popolare al solo accenno alla manifestazione dello stupido e pericolosissimo “orgoglio omosessuale”: e oggi invece se ne parla come se fosse la cosa piú naturale del mondo!
Le leggi? …Balle!
Appena qualche anno fa nessun legislatore si sarebbe neanche sognato di fare una legge per le “coppie di fatto”: e oggi invece siamo arrivati al punto che due omosessuali possono adottare dei bambini, per educarli, ovviamente, non al Vangelo, ma all’omosessualità.
Non ci si vengano a contare frottole! Smettiamola di prenderci in giro!
Questo mondo va sempre peggio, il disordine e l’errore imperversano sempre piú; e per quanto si voglia far finta che sia tutto “sotto controllo”, disordine ed errore restano sempre quelli che sono e nessun perbenismo e nessuna falsa tolleranza potranno mai trasformarli in ordine e verità.
Eminenze ed Eccellenze Reverendissime, fino a quando dovremo sopportare di vedervi fare a gara con le fesserie di questo mondo?
Lo diciamo rispettosamente e gravati da un profondo senso di oppressione, lo diciamo convinti che la Gerarchia abbia il dovere di fornirci un punto di appoggio che ci permetta di sollevarci, anche solo un po’, da queste sabbie mobili putrescenti, e che ci permetta di sfuggire all’invasione crescente e inarrestabile delle sataniche fumigazioni che ci soffocano e ci annebbiano il cuore e la mente.
Santità, Eminenze, Eccellenze, se non da voi, da chi dobbiamo ascoltare parole di certezza cristiana?
O davvero siamo giunti al punto che si è costretti a vivere da cattolici nonostante Pietro?

(9/2000)

CC

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