Francesco a Lesbo:
L’immigrazione musulmana è un dono per l’Europa



di Alejandro Sosa Laprida




Francesco saluta gli immigrati in un centro per rifugiati di Lesbo


Proemio:
Stavo pensando di scrivere qualcosa su Fornicationis Laetitia (1), il nuovo sforzo escatologico di «papa Francesco», però visto che sull’argomento è stato pubblicato tanto buon materiale, a dire il vero non saprei cosa aggiungere a quanto è stato detto; invece mi è capitato di dare un’occhiata alla recente «gita apostolica» lesbica dell’umile e misericordioso ospite di Casa Santa Marta e ho pensato che non fosse male parlarne.

Autentica Lepanto invertita, con un «Sommo Pontefice» certamente molto diverso da San Pio V, il quale invece di respingere l’invasore musulmano, gli spalanca le porte di una Europa moribonda e risolutamente decisa a «eutanasiarsi» in tutta dignità…

In questo viaggio risaltano due gesti «pontifici» di profondo valore simbolico:
1. Il «Santo Padre» carica sul suo Vativolo dodici maomettani e se li porta a Roma.
2. Lancia l’appello per l’invasione islamica nientemeno che dalla mitica isola di Lesbo
e a mo’ di manifesto ideologico subliminale connotato dall’inconfondibile marchio dell’Averno, visto che non è un segreto che la terra di Saffo rappresenta in maniera emblematica la mortifera ideologia promossa senza veli dall’Unione Europea e surrettiziamente dal ciarlatano che si chiede ipocritamente davanti alle telecamere del sistema: «Chi sono io per giudicare?».

Svolgimento: «Con una decisione che ha sorpreso il mondo e un’audace mossa politica, Francesco ha portato con sé di ritorno a Roma, sul volo papale, tre famiglie siriane. Dodici rifugiati in tutto [tutti musulmani]: sei adulti e sei minori, che il Vaticano aiuterà a ricomporre le loro vite lontano dalle bombe che hanno distrutto le loro case. L’atto del Papa ha avuto il senso di un appello alla dirigenza politica europea, incapace di affrontare la peggiore catastrofe umanitaria dopo la Seconda Guerra Mondiale.» (2).

L’Europa sta per essere sommersa dall’immigrazione musulmana di massa. La situazione è talmente esplosiva che non si vede come si possa evitare che prima o poi si produrrà una guerra civile. Però Francesco fa l’apologia dell’immigrazionismo, e così sfacciatamente che non esita a colpevolizzare gli Europei e a chiedere perdono agli immigrati per la «cattiva accoglienza» che riserva loro l’Europa, cosa che, oltre ad essere del tutto falsa, contribuisce a rafforzare l’ostilità e il disprezzo degli immigrati musulmani per questa orribile società «razzista», bianca e cristiana, che li accoglie così malamente:

«Troppe volte non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono.» (3).




Giovedì Santo 2016: Francesco i piedi a dodici immigrati musulmani

Di certo, nessuno ignora che i rifugiati sono alloggiati, alimentati, vestiti e curati gratuitamente in tutta Europa e che non soffrono alcun tipo di maltrattamento. Disgraziatamente, non può dirsi che esista reciprocità di rispetto da parte delle orde musulmane nei confronti dei nativi del vecchio mondo:

«La Germania vive con stupore e indignazione lo stillicidio di denunce, già quasi novanta, presentate da donne vittime di aggressioni sessuali e furti durante la veglia di Capodanno, subite in prossimità della stazione centrale di Colonia, dove si trovavano riuniti oltre mille immigrati, che si sono organizzati per compiere questi delitti, oltre ad almeno una violazione e un gran numero di rapine.» (4).

L’incessante e massiccio flusso di immigranti maomettani è celebrato da Francesco, il quale, per indicare Dio, usa maliziosamente una tipica espressione islamica: la «basmala» (5), e afferma imperturbabile che l’immigrazione è fonte di «incontro tra culture e religioni diverse…».

«Siete la testimonianza di come il nostro Dio [!!!] clemente e misericordioso sa trasformare il male e l’ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti. Perché ognuno di voi può essere un ponte che unisce popoli lontani, che rende possibile l’incontro tra culture e religioni diverse, una via per riscoprire la nostra comune umanità.» (6).

II cristiani sono decollati e massacrati in molti paesi islamici, eppure Francesco non dice alcunché a riguardo, non muove un dito per impedire il genocidio, quando la sua immensa influenza internazionale potrebbe essere decisiva per ottenere la protezione delle minoranze cristiane. E per di più porta con sé da Lesbo a Roma dodici immigrati musulmani nel suo volo papale! Nessun cristiano.
Un dato geografico rivelatore della spudorata manipolazione immigrazionista: Lesbo dista solo 10 km dalla Turchia, mentre invece è 1200 km dal Vaticano…

Per di più Francesco aggiunge che l’Europa, continente che secondo le previsioni demografiche sarà a maggioranza musulmana tra venti o trent’anni, deve abolire le frontiere ed accettare di buon grado l’invasione dei maomettani:

«Voi, abitanti di Lesbo, dimostrate che in queste terre, culla di civiltà, pulsa ancora il cuore di un’umanità che sa riconoscere prima di tutto il fratello e la sorella, un’umanità che vuole costruire ponti e rifugge dall’illusione di innalzare recinti per sentirsi più sicura. Infatti le barriere creano divisioni, anziché aiutare il vero progresso dei popoli, e le divisioni prima o poi provocano scontri.» (7).

Per Francesco, l’Europa non si definisce in quanto culla della civiltà cristiana, ma in quanto patria dei «diritti umani» laici e massonici:

«L’Europa è la patria dei diritti umani, e chiunque metta piede in terra europea dovrebbe poterlo sperimentare.» (8).

L’Europa rivoluzionaria dei «diritti umani» anticristiani ha rifiutato Cristo e ha perseguitato la Chiesa. E oggi riceve il meritato castigo con l’Islam. Non avendo voluto cristianizzare l’Africa durante il periodo coloniale, in nome del principio massonico della «laicità» dello Stato: ecco che oggi gli africani e gli arabi si incaricano di islamizzarla. Attualmente, l’Unione Europea combatte accanitamente il matrimonio naturale e le famiglie numerose, in nome del femminismo dell’omosessualismo e della gender theory: i musulmani si incaricheranno di colmare il gigantesco vuoto demografico di questo continente un tempo cristiano che, vittima di una ideologia mortifera e di un colpevole accecamento, si scava allegramente la sua fossa…

E per far questo conta nell’inestimabile cooperazione di «papa Francesco», principale agente rivoluzionario del pianeta e accanito promotore del mondialismo laico, multiculturalista e immigrazionista…

Ricordiamo anche che per papa Francesco i musulmani sono «figli di Dio»:

«Non ho fatto la scelta fra cristiani e musulmani. Queste tre famiglie avevano le carte in regola, i documenti in regola e si poteva fare. C’erano, per esempio, due famiglie cristiane nella prima lista che non avevano le carte in regola. Non è un privilegio. Tutti e dodici sono figli di Dio. Il “privilegio” è essere figli di Dio: questo è vero.» (9).

Ma qualunque cristiano mediamente istruito sa perfettamente che questa è una menzogna colossale: solo i battezzati sono figli di Dio, elevati alla vita soprannaturale per la grazia divina. Gli altri uomini sono solo creature di Dio, chiamate a diventare figli di Dio per la fede in Gesù Cristo. Se fossimo tutti figli di Dio, che senso avrebbe l’annuncio del Vangelo? Che senso avrebbe il battesimo? Potremmo citare innumerevoli passi della Sacra Scrittura o del Magistero della Chiesa per dimostrare il carattere fallace delle parole bergogliane.  Per brevità, vediamo cosa ci ha fatto sapere lo Spirito Santo attraverso il discepolo amato dal Signore, nel Prologo del suo Vangelo:

«Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue,né da volere di carne,né da volere di uomo,ma da Dio sono stati generati.» (Gv. 1, 11-13).

Non è la prima volta che Francesco sostiene pubblicamente questa impostura. A mo’ d’esempio, ricordiamo le sue parole nel Video del Papa del mese di gennaio di quest’anno, nel quale ha presentato simultaneamente simboli cattolici, ebraici, musulmani e buddisti, mentre ha affermato svergognatamente: 

«Molti pensano in modo diverso, sentono in modo diverso, cercano Dio o trovano Dio in diversi modi. In questa moltitudine, in questa ampia gamma di religioni, c’è una sola certezza:siamo tutti figli di Dio.» (10).

La filiazione divina è un dono soprannaturale che l’uomo riceve per la fede in Gesù Cristo. Se tutti gli uomini fossero figli di Dio, verrebbe abolita la distinzione tra l’ordine della natura e l’ordine della grazia, fra il Creatore e la creatura, e saremmo in pieno panteismo. Ebbene, ci sono innumerevoli testi di Francesco che dimostrano la sua adesione all’immanentismo evoluzionista gnostico, in linea con l’apostata gesuita Pierre Teilhard de Chardin:

«Dio è luce che illumina le tenebre anche se non le dissolve e una scintilla di quella luce divina è dentro ciascuno di noi. Nella lettera che le scrissi ricordo d’averle detto che anche la nostra specie finirà [!!!] ma non finirà la luce di Dio che a quel punto invaderà tutte le anime e tutto sarà in tutti.» (11).

«E io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico, esiste Dio. E credo in Gesù Cristo, sua incarnazione. Gesù è il mio maestro e il mio pastore, ma Dio [negazione implicita della divinità di Nostro Signore], il Padre, Abbà, è la luce e il Creatore. Questo è il mio Essere [il quale è, di conseguenza, divino].» (12).

L’eresia sostenuta pubblicamente da Francesco è patente, ma accade che nessuno si turbi. Cosa che è certamente sconcertante, ma facilmente spiegabile. Questa situazione assurda si deve al fatto che il mondo intero è  completamente rimbecillito dopo più di mezzo secolo di «ecumenismo» e di «interreligiosità» conciliari. In effetti, chiunque aderisse alle parole di Francesco, cesserebbe ipso facto di professare la fede cattolica. Oggettivamente, questo è indiscutibile. Ma accade che il grado di ignoranza religiosa è tale che nessuno si avvede di questo e l’immensa maggioranza dei neo-cattolici conciliari non percepisce la radicale inconciliabilità che esiste fra il cattolicesimo e la «religione ecumenica conciliare», che in Francesco si evidenzia con chiarezza solare…

Francesco è un agente attivo del mondialismo religioso e politico, al servizio del progetto illuminista delle Nazioni Unite. Le frontiere devono sparire, le nazioni devono abdicare alla propria sovranità a profitto del mondialismo ecologico, sia i popoli sia gli individui devono perdere la propria identità e la propria memoria, sottomettendosi al «multiculturalismo» e all’«immigrazionismo».

Con l’episodio di Lesbo abbiamo assistito ad un capitolo in più della malefica opera di devastazione spirituale, culturale e sociale realizzata dal falso profeta argentino che, in una sorta di raccapricciante Lepanto invertita, ha aperto la porta dell’Europa all’Islam conquistatore, con l’aggiunta altamente simbolica di aver perpetrato il suo misfatto nientemeno che sull’isola di Lesbo, che rappresenta universalmente l’omosessualismo, la cui dittatura ideologica fa strage nel mondo cristiano col complice silenzio di Francesco…

Perché è risaputo che il peccato, l’offesa a Dio e la condanna eterna sono del tutto prive di senso per la fede gnostica e naturalista di quest’idolo delle masse decristianizzate. Le uniche cose che contano per quest’essere insensato è risolvere la «questione sociale» e proteggere la nostra «casa comune». A questo proposito, vale la pena citare tre dichiarazioni espresse pochi giorni fa, quando Francesco ha sostenuto ancora una volta l’implementazione globale del mondialismo socialista ed ecologista:

«Un vero approccio ecologico sa curare l’ambiente e la giustizia, ascoltando il grido della terra e il grido dei poveri.» (13).

«I cambiamenti climatici costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità, e la risposta richiede la solidarietà di tutti.» (14).

«Ecco, queste sono le cose che mi vengono in mente. E come si fa questo? Semplicemente nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa in comune, tutti siamo umani. E in questa umanità ci avviciniamo per lavorare insieme. “Ma io sono di questa religione, di quella…Non importa! Avanti tutti per lavorare insieme. Rispettarsi, rispettarsi! E così vedremo questo miracolo: il miracolo di un deserto che diventa foresta.» (15).

Conclusione: L’unica cosa che importa, a quest’uomo la cui empietà supera ogni immaginazione, è sradicare la povertà, instaurare la «giustizia sociale» e combattere il «mutamento climatico». La perdita della fede, il laicismo, la pornografia, l’aborto, l’eutanasia, il «matrimonio» omosessuale, la «teoria del gender» e le altre abominazioni delle nostre società occidentali «pluraliste» e «democratiche», non sembrano inquietare più di tanto il ciarlatano argentino.

Salvare il pianeta dal «mutamento climatico» e costruire la società multiculturale e sincretista del Nuovo Ordine Mondiale luciferino, edificato sulle fumanti rovine della civiltà cristiana apostata, tale sembra essere il principale obiettivo perseguito da questo sinistro guru mondialista, che si presenta falsamente di fronte al mondo come se fosse il Vicario in terra di Nostro Signore Gesù Cristo, mentre in realtà è solo un vile impostore, un miserabile usurpatore della sede petrina, un accurato e diligente precursore dell’Anticristo…

NOTE

1 - Esortazione Apostolica postsinodale Amoris laetitia.
2 - Más que un gesto: el Papa lleva al Vaticano a 12 refugiados de Lesbos.
3 - Videomessaggio per il 35° anniversario della fondazione del Centro Astalli per i rifugiati, 19.04.2016.
4 - Alemania, en shock por la oleada de agresiones sexuales de inmigrantes en Colonia.
5 - Termine che indica l’espressione in lingua araba con la quale si aprono tutte le «sure» del Corano: Bi-smi 'llāhi al-Rahmāni al-Rahīmi, In nome di Dio, Clemente, Misericordioso.
6 - Videomessaggio per il 35° anniversario della fondazione del Centro Astalli per i rifugiati, 19.04.2016.
7 - Visita a Lesbo. Incontro con la cittadinanza e con la comunità cattolica, 16.04.2016.
8 - Ibidem.
9 - Conferenza stampa durante il volo di ritorno da Lesbo, 16.4.2016.
10 - Intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di Gennaio 2016.
11 - Intervista con Eugenio Scalfari del 24 settembre 2013, pubblicata il 1 ottobre 2013 su La Repubblica; e ripresa il 2 ottobre 2013 da L’Osservatore Romano:
12 - Ibidem.
13 - Twitter i Papa Francesco - https://mobile.twitter.com/Pontifex_it/status/723466438011318272?p=v
14 - Twitter di Papa Francesco -
https://mobile.twitter.com/Pontifex_it/status/723104158425833472?p=v
15 - Discorso durante la visita alla manifestazione «Villaggio per la terra», Roma, Villa Borghese,  24 aprile 2016.


 


giugno 2016

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