Lettera aperta a Don Curzio Nitoglia

di Arnaldo Xavier da Silveira





San Paolo del Brasile, 2 settembre 2016

Caro Don Curzio Nitoglia

1] Con vivo interesse ho preso visione del suo articolo La questione del “Papa Eretico” è un’ipotesi possibile o al massimo probabile e non una certezza teologica, pubblicato sul suo sito personale, su Una Vox e su chiesaepostconcilio, alla fine dell’agosto scorso. Ho sperato che il suo articolo, che già dal titolo si presenta come una critica contraria al mio libro Ipotese Teologica de um Papa Eretico, mi fosse utile per correggere miei eventuali errori. Le critiche amiche rientrano tra i grandi favori che si possono ricevere.

2] All’inizio dell’articolo ho letto la sua osservazione: “La spinosa questione del Papa eretico [...] è una “ipotesi” possibile o al massimo probabile [...] e non è assolutamente una “certezza teologica” come poi il Da Silveira deduce con un passaggio indebito dal possibile/probabile [...] al teologicamente certo” (dal suo sito personale, pp. 1-2). E si sottolinea che si tratta di mera ipotesi,  “come la chiama il Da Silveira stesso nel titolo del suo libro” (p. 2).

3] Avrei commesso l’errore primario di Logica Minore, passando dal possibile al certo? Avrei negato che “a posse ad esse non valet illatio”?  E’ questa l’accusa, come si legge più avanti nel suo articolo: “a posse ad esse non valet illatio / non è lecito passare dal possibile al realmente esistente. Questo è il grave difetto logico/filosofico del libro del Da Silveira” (p. 11).

4] Si verifica che, nel mio libro, non credo di aver fatto un’illazione dal possibile all’esistente, cosa che veramente squalificherebbe qualunque lavoro filosofico o teologico.

5] Quello che ho fatto, è stato “aggiornare l’ipotesi bellarminiana rendendola una certezza”, esattamente nei termini suggeriti dal suo articolo: “Certamente il Da Silveira è libero di aggiornare l’ipotesi bellarminiana rendendola una certezza, ma dovrebbe dichiarare che tale soluzione è la sua e non del Bellarmino e poi dovrebbe dimostrare che è certo e non solo possibile che il Papa può cadere in eresia” (p. 4).

6] In realtà, io ho scritto: “la tesi che noi difendiamo qui non si identifica affatto, in sé e per gli argomenti che abbiamo addotti per dimostrarla, con quella di san Roberto Bellarmino e ripresa da Wernz-Vidal” (Ipotesi Teologica..., p. 95). E ho mostrato che nei 349 anni dalla morte del santo gesuita (1621) fino al 1970, quando ho scritto su questo argomento, lo studio delle cinque opinioni è stato approfondito, le teorie immaginarie sono state abbandonate, la dottrina è stata consolidata, perché nulla c’è nella Scrittura e nella Tradizione che ci permette di dire che un Papa non cadrà mai nell’eresia.

7] Quanto al termine “ipotesi” nel titolo del libro, non si tratta di una qualifica teologica, ma del nome che è stato dato correntemente alla questione in quanto tale. Poiché sarà sempre corretto parlare, ad esempio, di “ipotesi” di un Papa eretico anche alla fine del mondo.

8) Ora, quasi quattro secoli dopo la morte del santo Cardinale, si impone un nuovo aggiornamento della questione del Papa eretico, che intendo fare nella misura in cui la Madonna mi darà le forze.

9] Avrei delle riserve anche su altri punti del suo articolo, ma nessuna importante come questa sull’illazione errata, da me non fatta.

Mentre chiedo la sua benedizione sacerdotale, sono,
Cordialmente suo,
in Gesù e Maria,
Arnaldo Xavier da Silveira





settembre 2016
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