Perché il Rito Romano
nella “forma straordinaria”
incontra tanta ostilità?

di Daniel Luzinchi


Riprendiamo un articolo pubblicato sul sito Messa in latino, scritto da un giovane che aspira a diventare sacerdote e che è rimasto illuminato sul vero senso del sacerdozio cattolico dopo aver assistito, per la prima volta, alla celebrazione della S. Messa tradizionale, a Roma, nella cappella Santa Caterina da Siena, della Fraternità Sacerdotale San Pio X.

(i neretti sono nostri)


Prima della promulgazione del decreto in forma di Motu Proprio Summorum Pontificum il 7 luglio 2007 e anche dopo la pubblicazione di questo provvidenziale documento riconosco quasi imbarazzato che non avevo nemmeno la minima idea di che cosa fosse la cosiddetta “Messa Gregoriana” o Vetus Ordo Missae! Però già da tempo ero in cerca di qualcosa che rafforzasse il mio spirito, la mia sensibilità per l’eloquente culto cattolico! Non so quanto conta l’opinione di un principiante per quanto riguarda lo studio della filosofia e della teologia, ma questo non mi impedisce di raccontare l’effetto soprannaturale che ha provocato in me l’incontro con questa Santa e sempre Attiva Liturgia!

Sicuramente nessuno di quei fautori della riforma liturgica avrebbe mai immaginato che il discorso sul Vetus Ordo Missae sarebbe rimasto ancora vivo, ancora attuale! “Lo Spirito soffia dove vuole.”
Nel 2008, leggendo questo documento, segno della giustizia e della misericordia divina, e la lettera in cui il Santo Padre spiega le ragioni per cui revoca la scomunica ai quattro vescovi ordinati da Mons. Lefebvre senza l’autorizzazione della Santa Sede ho deciso di andare alla cappella “Santa Caterina da Siena” a Roma curata dai sacerdoti della Fraternità San Pio X, per partecipare a quella Santa Messa che ha provocato tante discussioni negli ultimi 40 anni!

Non ero consapevole a cosa andavo incontro! Ero venuto più che altro mosso da una certa curiosità!

Alla fine di questa celebrazione mi sono sentito trasformato e la prima domanda che ho fatto al mio padre spirituale era: “perché sono stato privato sin dal momento in cui sono nato della partecipazione a un tesoro così travolgente, grave, celeste? Scandaloso!!

Le polemiche su questo tema potrebbero continuare all'infinito e non mi interessa affatto soffermarmi su questi argomenti che sicuramente tanti altri conoscono meglio di me.
Sono rimasto colpito dalla bellezza, dalla semplicità, dalla solennità di questa Santa Messa! Sono rinato per una vita nuova!
Certe volte si ha paura di condividere i sentimenti che si provano quando attraverso questo Divino Sacrificio lo Spirito si fa vivo e ti fa diventare consapevole che davanti al Re Crocifisso non ci si può presentare senza massima riverenza, senza portare il rispetto dovuto!
Perché si ha paura di condividere questa meravigliosa costatazione?
Perché coloro che si oppongono a questo rito, coloro che dicono di non essere contrari, coloro apparentemente favorevoli e coloro che non vivono più di cose alte ma riposano nell'ignoranza più bieca e soprattutto diabolica interpretano questo tipo di testimonianza a modo loro.
Tutti questi devono capire che i giovani come me non si sono innamorati di una “bellissima scena di teatro” che si svolgeva per secoli “su un palcoscenico” che oggi non è più attuale e che a loro avviso, appartiene al passato. Non siamo dei nostalgici perché non possiamo essere nostalgici di tempi che non abbiamo mai vissuto (per esempio: io sono nato nel 1985)!
Anche tra i preti che sicuramente hanno anche delle buone intenzioni riscontro una certa paura, ostilità o ignoranza! Alcuni pongono la cosiddetta “praticità pastorale” al di sopra della disciplina e della conoscenza richiesta dal rito antico! Tutta la preparazione che richiede la celebrazione dei misteri divini scomoda chi è ormai abituato al niente, incapace di un dibattito sereno e libero e quindi che si ostina nelle proprie opinioni anche se poco hanno a che fare col vero cattolicesimo.
La cosa più triste che ogni seminarista, prete, vescovo ecc. è una religione a sé.
In questo modo si diventa servi “privi di passione celeste, insensibili al sacro, privi di umile solennità, che si fanno beffe del decoro, cinici verso chi non splende della loro luce, refrattari al bello, non raramente cattivi al punto giusto; che non fanno gioiosamente trasparire una carità soprannaturale, un tratto divinamente superiore, ispirato e controllato!

Grazie alla "forma straordinaria" ho capito che il sacerdozio è un dono grande ma allo stesso tempo una responsabilità enorme per cui non c’è posto per sociologie spicciole, opinioni personali, metodi pastorali mielosi, per un cattolicesimo edulcorato.
Dio vuole tutto da noi!
Bisogna dare tutto per trovare il “Tutto” che è Nostro Signore!
Dobbiamo fare sempre di più, sempre meglio perché il Nostro Maestro è esigente e ha tutte le ragioni per esserlo!

Nella Divina Liturgia Gregoriana ho trovato Nostro Signore Tremendamente Presente come Dio e Re dell’Universo! Tutto il fasto e tutta la solennità di questo rito sono doverosi! Dio si merita questo e anche molto di più!
Con questa antica Messa il Signore ha voluto ripetere sempre la stessa cosa: “La vera azione cristiana è la preghiera! Solo alla preghiera è promessa ogni efficacia. Se mancassero alla Chiesa gli oranti, non gli sarebbero di nessun aiuto né i teologi, né gli organizzatori, né inutili e vari tentativi di pastorale o di apostolato! La vita della Chiesa è la Liturgia! La teologia, l’apostolato, ogni forma di azione è necessaria non alla Chiesa, ma ai cristiani, perché possano vivere la preghiera e perché la loro preghiera sia vera.” (don Divo Barsotti – ‘Ebbi a cuore l’eterno’).

In questa Messa vivo e respiro il Nostro Signore Gesù Cristo!
Tutta la sua struttura, tutta la sua disciplina, il suo canto maestoso spinto dallo Spirito nell’alto dei cieli come l’incenso profumato, tutta la sua solennità rende incredibilmente presente il Suo Mistero e la speranza nella vita futura non solo spiritualmente ma soprattutto fisicamente.
Sono diventato pazzo?
Devo sentirmi in colpa perché le cose alte stanno al centro della mia attenzione?
Credo proprio di no!
Non si rendono conto in tanti che grave danno recano alla nostra Madre Chiesa, come soffocano e mortificano l’amore di giovani come me che vivono di tutto questo, si nutrono di tutto questo perché è questo che rafforza il nostro genuino e puro desiderio di servire e amare Dio!

Questa Divina Liturgia Tradizionale all’improvviso mi porta nell’eterno e mi fa diventare una sola cosa con il Nostro Signore!

Come resistere a una così dolce e grande tentazione?
Resiste solo chi non vive di Dio!

Chi ha conosciuto veramente questa forma perfetta per avvicinarsi a Cristo non può più farne a meno, non si accontenta più del “niente” del “meno peggio” o del “meglio che niente” ma cambia totalmente e irreversibilmente secondo la volontà di Dio!
Questo è un segno inequivocabile da parte dello Spirito Santo!

Tutta l'ostilità anche da parte di coloro dai quali meno ce lo si aspetta, si spiega con l’aiuto di una sola parola: Paura!
Perché paura? La risposta è semplice: Conoscere e amare il rito antico presuppone cambiare totalmente stile di vita! Cambiare stile di vita provoca la paura della verità!


Daniel Luzinchi



marzo 2011

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