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Dall’illusione
alla frustrazione
![]() Per non pensare che Mons. Fellay abbia cattive intenzioni, diremo semplicemente che sembra un uomo in preda alle emozioni, alle impressioni, in definitiva alle illusioni. Basta vedere cosa ebbe a dire solo quattro mesi fa: nella predica in Polonia del 3 marzo 2017: «E c’è anche qualcosa di molto
interessante. Da, possiamo dire, due anni e qualcosa, c’è un
cambio molto importante, non dovunque, ma nella Congregazione della
fede. Questa Congregazione della fede con la quale parliamo. E ora ci
dicono “Non siete obbligati ad accettare la libertà religiosa,
l’ecumenismo, la nuova Messa; potete mantenere la vostra posizione,
perché questi punti del Concilio non sono così importanti
per cui chi li rifiuta non sarebbe cattolico. Si può non essere
d’accordo col Concilio e rimanere cattolici”. Questo è molto
importante, fino ad ora si è sempre detto “dovete accettare
tutto”. E negli ultimi anni, nelle discussioni che abbiamo avuto con i
Vescovi inviati da Roma, ci è stato detto “queste questioni,
sono questioni aperte”.
«C’è da chiedersi: perché
sono cambiati? Do la mia opinione: mi sembra che la ragione di questo
cambiamento di attitudine derivi dalla gravità della situazione
attuale della Chiesa. C’è un contrasto. Allora ci trattano
meglio perché la Chiesa va male. Vedono brutte cose nella
Chiesa. E sono costretti a riconoscere ciò che noi facciamo e
che a loro non piace, ma che non è allo stesso livello delle
altre cose e che ciò che noi difendiamo è cattolico.
«Per esempio: l’ultima volta che ho
incontrato il cardinale Müller, che è il Prefetto della
Commissione per la fede, mi ha detto: “noi – della commissione della
fede – speriamo che voi entriate nella Chiesa – noi siamo già
nella Chiesa – lo speriamo perché ci aiutiate a combattere i
modernisti”. Sono molto turbati da tutte le eresie che accadono oggi e
ci guardano come un aiuto per combattere queste eresie.»
E dieci giorni fa si è saputo che: Due eventi hanno segnato l’inizio di questa estate a Roma: una lettera del cardinale Müller a Mons. Bernard Fellay e la sua sostituzione come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede /CDF), con l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer. Il 26 giugno del 2017, Müller ha imposto nuovamente la Dichiarazione Dottrinale del 2012 Il 26 giugno 2017, Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della FSSPX, ha ricevuto una lettera del cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, datata 6 gennaio di quest’anno, nella quale il prelato tedesco – con l’approvazione di Francesco - ha presentato le condizioni necessarie per una dichiarazione dottrinale, pre-requisito indispensabile per qualunque tipo di riconoscimento canonico della Fraternità. Le condizioni sono tre: 1) E’ necessario esigere dai
membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X l’adesione alla
nuova formula della Professio fidei del 1988. Di conseguenza, non
è più sufficiente chiedere loro di emettere la Professio
fidei del 1962.
2) Il nuovo testo della Dichiarazione dottrinale deve contenere un paragrafo nel quale i firmatari dichiarano, in maniera esplicita, la loro accettazione degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e del periodo post conciliare, accordando alle dette affermazioni dottrinali il grado di adesione loro dovuto. 3) I membri della Fraternità Sacerdotale San Pio X devono riconoscere, non solo la validità, ma anche la legittimità del rito della Santa Messa e dei Sacramenti. Secondo i libri liturgici promulgati dopo il Concilio Vaticano II.» Il 30 giugno, Mons. Fellay ha inviato una lettera a tutti i sacerdoti della Fraternità, con la seguente osservazione: «Ci ritroviamo nuovamente in una situazione
simile a quella del 2012. Quantunque Mons. Pozzo, Segretario della
Commissione Ecclesia Dei, lo scorso mese di marco abbia impiegato un
linguaggio molto diverso riguardo al criterio di cattolicità che
si esigeva da noi.»
Ma prima ha ricordato la sua dichiarazione resa alla fine della riunione con i Superiori maggiori della Fraternità ad Anzère, Svizzera, il 28 giugno 2016: «La Fraternità Sacerdotale San Pio X
non cerca innanzi tutto un riconoscimento canonico, al quale ha diritto
perché è cattolica. La soluzione non è
semplicemente giuridica. Dipende da una questione dottrinale che
è indispensabile precisare… La Divina Provvidenza non abbandona
la sua Chiesa, di cui il Papa – Vicario di Cristo – è il capo.
E’ per questo che un segnale indubitabile di questa restaurazione
sarà il desiderio espresso dal Sommo Pontefice di concedere i
mezzi con i quali ristabilire l’ordine del sacerdozio, della fede e
della Tradizione, che è anche la garanzia dell’unità
necessaria della famiglia della Tradizione.»
Questa lettera del cardinale Müller non è una sorpresa per coloro che hanno seguito da vicino le complicate relazioni tra la Fraternità e Roma. L’8 ottobre del 2016, durante una conferenza tenuta a Port-Marly, Francia, Mons. Fellay ha sottolineato la contraddizione tra i commenti fatti dal cardinale Müller e da Mons. pozzo: «Adesso ci dicono che il contenuto del
Concilio non è dogmatico, in altre parole, che non è
necessaria nessuna Dichiarazione per essere cattolici, secondo Mons.
Pozzo. Che significa questo? “Non siete obbligati ad essere d’accordo
per essere cattolici”. In realtà, Mons. Pozzo ha concesso
diverse interviste a riguardo. Ho già indicato quella del mese
di aprile (La Croix, 7 aprile 2016), poi ci sono state le interviste di
luglio (Zenit, 4 luglio 2016 e Christ und Welt, del 28 luglio 2016).
Tra queste due date, a giugno, il suo superiore, il cardinale
Müller, ha detto il contrario (Herder Korrespondenz, giugno 2016)…
Il cardinale Müller è ritornato sul tema dicendo: “No!, la
Fraternità deve accettare il Concilio!” E insieme ha parlato
dell’adesione senza restrizioni all’ecumenismo. Ma non solo questo… ha
parlato della liturgia, della libertà religiosa. E adesso, il
suo subordinato ripete il contrario! Che confusione! A chi dobbiamo
credere?»
Secondo queste ultime dichiarazioni citate, Mons. Fellay, confuso, non sa a chi credere. Perché non prova a credere a Mons. Lefebvre, il quale disse che per rimanere cattolici bisognava rimanere separati dalla Chiesa conciliare? (torna
su)
agosto 2017 |