Alice Coffin, militante LGBT
e
insegnante all’Istituto Cattolico di Parigi


Articolo redazionale

Note raccolte a partire dal sito francese Riposte Catholique






Alice Coffin all'Istituto Cattolico di Parigi


L’Osservatorio del giornalismo [francese] cita l’Associazione dei giornalisti LGBT, nota per aver pubblicato nella primavera del 2014 una «guida» destinata ai mezzi d’informazione, fatica dedicata alla «rieducazione» al servizio del politicamente corretto.

L’Associazione dei giornalisti LGBT è nata nel 2013, dopo la Manif por Tous [vedi anche sito italiano]; dopo la pubblicazione della sua «guida», ha sfruttato ancor meglio la miniera del politicamente corretto, facendo firmare ai mezzi d’informazione, nel 2015, una «carta contro l’omofobia». Questa Associazione ricompensa anche i giornalisti che dichiarano pubblicamente la loro omosessualità

Alice Coffin  - nella foto - scrive per Huffington Post ed è membro e co-fondatrice della Conferenza Europea Lesbiche  e del fondo femminista e lesbico LIG (Lesbiche per l’Interesse Generale); è anche attivista del collettivo femminista La Barbe (1).




Alix Béranger e Alice Coffin


In coppia con la militante lesbica Alix Béranger, la Coffin ha studiato filosofia alla Sorbona, all’istituto Sciences Po Bordeaux e al CFJ [Centro di Formazione Giornalisti]; dal 2008 al 2015 è stata giornalista incaricata dei “media” e dal 2011 al 2015 è stata delegata sindacale dell’SNJ [Sindacato Nazionale Giornalisti] al quotidiano d’informazione generale gratuito 20 Minutes.

Il suo progetto di studii comparativi sul “trattamento mediatico delle questioni LGBT in Francia e negli Stati Uniti alla luce del concetto di neutralità” è stato premiato nel 2017 con la borsa di studii della Special Fulbright «NGO Leaders» ( 2), co-finanziata dall’Ambasciata USA in Francia e dall’ex fondo Carnegie (3).

Nel 2003, presente ad una conferenza al ginnasio Japy tenuta da Pierre Cassen, questa giovane giornalista tirocinante, membro della Lega delle donne, trovò il modo di gridare al microfono «No al velo per donne!». Ciò nonostane, nel 2017 firmò la petizione a sostegno di Rokhya Diallo come «giornalista militante femminista e lesbica». Rokhaya Diallo è una giornalista di colore, scrittrice, registra e attivista per l’uguaglianza razziale, sessuale e religiosa; difende l’uso del velo per le donne anche sul posto di lavoro e sostiene che «portare il velo non è più sessista che indossare i tacchi a spillo».




Rokhaya Diallo


Con queste premesse, ritroviamo la Coffin, dal 2012, come responsabile del “master” «media e potere» presso l’Istituto Cattolico di Parigi; mentre ricopriva la carica di consigliere mediatica della Conferenza Europea Lesbiche (2016-2017), organismo di riferimento dei gruppi militanti LGBT: “Sì sì sì” e “La Barbe”, che denunciano il “monopolio del potere, del prestigio e del denaro detenuto da alcune migliaia di uomini bianchi”.

Passi per l’apertura stile Bergoglio, ma cosa mai insegnerà ai cattolici questo personaggio che ostenta rumorosamente la sua attitudine anticattolica?
La risposta è scontata… e forse è per la corrente voglia di demolizione della Chiesa che i chierici dell’Istituto Cattolico di Parigi assoldano tipi come la Coffin.





Manifestazione del gruppo La Barbe


NOTE

1 - Gruppo d’azione femminista che deride pubblicamente la barba maschile, facendo indossare alle attiviste una barba posticcia nel corso delle loro manifestazioni; al tempo stesso, la scelta del nome si richiama all’espressione “che barba!”, usata in Francia [La barbe!] al pari che in Italia per indicare che si è stufi di qualcosa, in questo caso dei maschi.
2 - Commissione franco-americana che assegna soggiorni da 1 a 6 mesi negli Stati Uniti, presso una ONG o una Università, sostenuti con assegno mensile da 2.710 a 3.145 dollari, a seconda della destinazione, più un assegno forfettario di 1.200 euri per il viaggio.
3 – La Carnegie Fundation è stata fondata da Andrew Carnegie, capitalista americano di origine scozzese che nei primi del secolo scorso lasciò gli affari, dopo aver accumulato un patrimonio valutato come il più ingente di sempre, e si dedicò alla filantropia, finanziando iniziative culturali, musei, università e fondazioni diverse. La Carnegie Corporation, che oggi vanta un capitale che si aggira intorno a due miliardi di dollari, finanzia iniziative che riguardano la pace universale, la cooperazione internazionale, lo sviluppo del terzo mondo e quanto rientra nell’educazione all’avanguardia delle nuove generazioni.





agosto 2018
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