Un summit per studiare il Vaticano II.
Aria fritta?
 

di Bruno Volpe

L'articolo è stato pubblicato sul sito Pontifex - Roma
 
il 1 marzo 2012


  
Presto, nel mese di marzo, alla Lateranense, a Roma si darà avvio ad un seminario, in sei parti, per studiare e interpretare il Concilio Vaticano II.

Siamo scettici su questi incontri, il cui esito appare scontato. Solita glorificazione del Concilio, qualche ramanzina sporadica a chi l'ha fatta davvero fuori dal vaso, ma nulla di nuovo. Temiamo sia la solita "aria fritta".

Se davvero si volesse fare giustizia e dire le cose come stanno, si potrebbe riconoscere, tanto per gradire, che il Vaticano II ebbe solo natura pastorale e non dogmatica e dunque è liberamente criticabile senza cadere in eresia.
Che le conseguenze di quel Concilio dovute a vescovi irresponsabili, furono nefaste.
Che da allora in poi, la Chiesa cattolica ha subito uno stillicidio di vocazioni e di fedeli e che non esiste nulla di più nefasto del cosiddetto spirito del Concilio, ormai interpretato e vissuto - malamente - come puro sincretismo.

E allora, che cosa fare?
Crediamo sia giusto ribadire che il Concilio vada ...
... letto in continuità con la storia della Chiesa e che dal Vaticano II non è nata alcuna Chiesa nuova.
Che le visioni da "ricreazione" timbrate da qualche bello spirito, non sono affatto in aderenza agli stessi documenti conciliari.
Che alcuni di questi testi, di fatto, hanno indebolito la Chiesa cattolica, alla ricerca di un dialogo ecumenico tra sordi.

L'ecumenismo ha ragion d'essere quando sia portato alla conversione di chi non crede alla sola Chiesa di Cristo, la cattolica. Il resto, è da correggere, dato che anche il Catechismo parla di "religioni imperfette" che solo in Roma possono trovare l'autenticità e la verità.

Il Vaticano II ha cacciato Dio dal ruolo di Signore e Padrone della Storia, insomma, ha indebolito la centralità di Cristo a vantaggio di una lettura che pone l'uomo quale bussola del mondo.

Tutte queste storture sono colate nella liturgia, una messa sovente "protestante" che ha cercato di mettere al bando la vera e unica messa di sempre, dando il lasciapassare alle forme di abusi liturgici che non vengono da Dio, ma dalla superbia del singolo prete.

Crediamo che abbia ragione Monsignor Williamson quando definisce alcune parti del Vaticano II, una "torta avvelenata".

La Chiesa cattolica, se davvero vuole prendere il largo, abbia il coraggio di riconoscere gli errori delle visioni post conciliari, restaurando l'ecclesiologia di una volta, la liturgia e impedendo che vengano diffusi "falsi magisteri".

Bruno Volpe



marzo 2012

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