Un’altra udienza demagogica
e
per niente edificante

di papa Bergoglio


di Belvecchio






Lo scorso 19 settembre 2018, papa Bergoglio ha ricevuto in udienza privata a Casa Santa Marta il cantante del complesso canoro irlandese U2: Paul David Hewson, noto con lo pseudonimo di Bono Vox o semplicemente Bono.
L’udienza è stata organizzata dalla Pontificia Fondazione Scholas Occurrentes, presso la quale Bono si è recato per esprimere il suo sostegno alla missione educativa dell’organismo, nel quadro della varie iniziative “umanitarie” portate avanti dal cantante.

Niente di straordinario, quindi, se non fosse che il cantante irlandese ha tenuto a distinguersi in questi anni per il suo sostegno sia all’aborto, in occasione del referendum che in Irlanda ha abolito l’ottavo emendamento della Costituzione che tutelava i bambini nel grembo della madre, riconoscendo loro lo stesso diritto alla vita riconosciuto alla madre; sia al cosiddetto “matrimonio” omosessuale, approvato in Irlanda con un altro referendum.
Circa il referendum sull’introduzione dell’aborto legale, tutti i componenti del gruppo si sono dichiarati favorevoli all’unanimità, come hanno dichiarato al Times due di loro: Dave Evans e Adam Clayton.
Circa il cosiddetto “matrimonio” omosessuale, lo stesso Bono, in occasione di un concerto tenuto a Phoenix e rivolgendosi a suoi connazionali che hanno votato sì al referendum, ha tenuto ha dichiarare: 
E’ il momento per ringraziare le persone che hanno deciso di portare la pace nel nostro paese, oggi finalmente abbiamo la pace in Irlanda, in questo momento abbiamo a disposizione la vera uguaglianza. Milioni di persone sono andate al voto per dire che l’amore è la legge più grande al mondo. C’è stata la più grande affluenza alle urne nella storia della nostra nazione per dire che l’amore è la legge suprema del paese. Se Dio ci ama a prescindere da chi amiamo e da dove veniamo, perché non può fare lo stesso anche lo Stato in cui viviamo?”.

Sarebbe malizioso chi facesse notare l’assonanza tra queste parole e quelle che da cinque anni pronuncia Bergoglio sull’esaltazione dell’amore umano? 
Facile immaginare l’entusiasmo di Bergoglio nell’accogliere a Santa Marta questo campione della propagazione del vizio immondo che ormai si è diffuso fin nei ranghi della moderna gerarchia cattolica: in omaggio al tristo personaggio sedicente cattolico, una bella pianta!





Alla fine dell’udienza, Paul David Hewson si è intrattenuto nella Sala Stampa con i giornalisti. Tra l’altro ha detto “Abbiamo parlato del futuro del commercio e di come promuovere uno sviluppo sostenibile, per cambiare ciò che sta avvenendo a livello macroeconomico”; ed ha aggiunto: “Abbiamo discusso di micro e macro, dei cambiamenti che devono avvenire a livello locale, e di come dobbiamo rivedere la bestia selvaggia che è il capitalismo, che non è immorale ma amorale, e richiede il nostro impegno”.
Citando l’enciclica Laudato si’ l’ha definita: “una proposta filosofica di sviluppo sostenibile, per cambiare ciò che sta avvenendo a livello macroeconomico”.
A proposito degli scandali dei preti omosessuali ha riferito: “Abbiamo parlato con il Papa di quello che sta accadendo nella Chiesa in Irlanda. Gli ho detto della sensazione che gli abusatori siano stati protetti di più degli abusati. Ho visto il dolore sul suo viso, mi sembra un uomo sincero”.

Un bel panegirico, magari di prammatica, ma la domanda è: quale necessità c’era di ricevere a Santa Marta un personaggio così, se non la perversa esigenza di papa Bergoglio di farsi vedere in mondo visione con i più noti trasgressori della morale cattolica?






settembre 2018
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