La mala dottrina imposta per decreto

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Il lettore aspetti a leggere la notizia prima di scandalizzarsi per questo nostro titolo.

Il 21 febbraio scorso, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso da inviato una lettera ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e agli Istituti cattolici di istruzione, nella quale chiede, per espressa volontà del Santo Padre, che venga data “la più ampia diffusione” al “Documento sulla Fraternità Umana per la Pace e il Vivere insieme”, firmato ad Abu Dhabi ai primi di febbraio dallo stesso Francesco, vescovo di Roma, e da
Ahmad Al-Tayyeb, capo dell’Università islamica di Al-Azhar.

Come si legge nella lettera, l’iniziativa fa seguito alla espressa volontà concordata e sottoscritta dai due firmatari di far sì che lo stesso documento “diventi oggetto di ricerca e riflessione in tutte le scuole, università e istituti di formazione”.
Tralasciamo la giustificazione, ma è chiaro che lo scopo che si vuole raggiungere è di inculcare nel maggior numero possibile di persone, soprattutto giovani, il contenuto del documento, caratterizzato da un gran numero di affermazioni eterodosse, contrarie alla dottrina cattolica e, per quanto ne sappiamo, anche allo stesso insegnamento islamico.
Ora, passi che un papa abbia potuto firmare cose del genere, trattandosi di Bergoglio che non perde occasione per stravolgere la dottrina e la Scrittura, ma che si arrivi ad imporre la mala dottrina con la forza, a partire dall’uso della mala obbedienza, è cosa che suscita la più pesante indignazione.
Giorno dopo giorno si avvicina sempre più il momento in cui dire “basta” non basterà più, bisognerà passare ad altre decisioni, se si vuole fermare, finché è possibile, l’apostasia che promuove questo signore che siede immeritatamente sul soglio di Pietro.

Circa il contenuto della Dichiarazione di Abu Dhabi rimandiamo all'articolo che abbiamo pubblicato.

La lettera del Pontificio Consiglio è stata resa pubblica dal sito Chiesa e Post Concilio, la riportiamo così come è stata lì pubblicata.

Lettera del 21 febbraio del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso:
(tradotta dall’inglese perché non ce n’è traccia in italiano, tranne il riferimento nella comunicazione diocesana sopra citata - ndR)


Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso
Vaticano, 21 febbraio 2019 Prot. N. 129-19

Rev. padre / Rev. sorella / Caro professore,

Il Santo Padre ha chiesto a questo Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso di contribuire alla più ampia diffusione del Documento sulla Fraternità Umana per la Pace e il Vivere insieme, firmato ad Abu Dhabi, il 4 febbraio, dallo stesso Sommo Pontefice e da il Grande Imam di Al-Azhar. Associati in questo modo all'annuncio e alla promessa che i firmatari di questo documento hanno sancito, desidero chiedere a Vostra Eminenza / Eccellenza di facilitare la distribuzione, lo studio e la ricezione, poiché:
[...] la Chiesa cattolica e Al-Azhar annunciano e si impegnano a trasmettere questo documento alle autorità, ai leader influenti, ai religiosi di tutto il mondo, alle appropriate organizzazioni regionali e internazionali, alle organizzazioni all'interno della società civile, alle istituzioni religiose e ai principali pensatori. Si impegnano inoltre a far conoscere i principi contenuti in questa Dichiarazione a tutti i livelli regionali e internazionali, richiedendo nel contempo che questi principi siano tradotti in politiche, decisioni, testi legislativi, corsi di studio e materiali da diffondere.
Al-Azhar e la Chiesa cattolica chiedono che questo documento diventi oggetto di ricerca e riflessione in tutte le scuole, università e istituti di formazione, contribuendo così a educare le nuove generazioni a portare bontà e pace agli altri e ad essere difensori ovunque dei diritti degli oppressi e degli ultimi nostri fratelli e sorelle.
Il Pontificio Consiglio sarà già riconoscente per qualsiasi possibile iniziativa, nell'ambito di questa istituzione, che mira alla diffusione di questo documento.

Ad ogni buon fine, mi permetto di allegare il Documento nelle sue due lingue originali - l'italiano e l'arabo - e al tempo stesso sottolineare che altre traduzioni ufficiali sono disponibili sul sito ufficiale della Sede Apostolica: http://w2. vatican.va

Colgo l'occasione per assicurarla, con i più distinti sentimenti, del mio cordiale rispetto,

 + Miguel Ángel AYUSO GUIXOT, MCCJ - segretario


 



marzo 2019
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