Realismo e fede



Editoriale di Radicati nella fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (dove si celebra la messa tradizionale)
anno V - luglio 2012 n. 7

- impaginazione e neretti sono nostri -



Il fatto che la Chiesa sia di Dio, che viva di vita soprannaturale, viene fatto coincidere oggi con un divieto quasi assoluto di preoccuparsi della sua sorte nel mondo.

Chi osa oggi esprimere pubblicamente le proprie preoccupazioni per la sorte della Sposa di Cristo nel mondo, viene immediatamente raggiunto da un coro poderoso di voci giudicanti che gli dicono: “Come ti permetti di essere così pessimista, la Chiesa è del Signore, non è giusto che ne parli così, essa non viene abbandonata da Dio!”.

Non si può, in ambito cattolico, quasi più esprimere un giudizio realista sulla situazione della Chiesa.

In questi giorni, ad esempio, un'indagine del Cesnur rivela che il 70% degli italiani è “lontano dalla religione” e frequenta la Chiesa solo in occasione di matrimoni e funerali.

E, aggiungiamo noi, l’assoluta maggioranza di questi frequentatori occasionali della Chiesa si trova di fronte a matrimoni e funerali nei quali non si parla più di Dio e di Grazia, perché occupati a celebrare gli uomini e le donne che si sposano o muoiono, col risultato di non incontrare il Cristianesimo nemmeno in queste sporadiche circostanze.

Ebbene, se uno osa esprimere una forte preoccupazione sulla permanenza del Cristianesimo nelle nostre terre, viene immediatamente bollato con l’etichetta di
pessimista e di uomo di poca fede!

No, non siamo d’accordo con questo modo di ragionare e di muoversi (anzi... di non muoversi): il disastro è sotto gli occhi di tutti!

Certo, vi diranno che i pochi cristiani che restano sono infinitamente più maturi, più “adulti” nella fede di quelli di un tempo... noi ne abbiamo qualche dubbio, visto che i cristiani di un tempo hanno fatto la società Cristiana, la Cristianità, quelli di oggi non producono se non un moralistico sostegno a un mondo, stanco e liberale, non più cristiano sotto tutti gli aspetti.

È ora di dire basta con questa apparente tranquillità, di chi nega l’evidenza del
disfacimento della presenza della Chiesa nelle nostre terre.

È una crisi senza precedenti, non più fedeli e non più sacerdoti: il deserto della Religione, che è regredita in neo-paganesimo: un po’ di religione naturale per tranquillizzare le coscienze in alcuni momenti della vita e niente più.

È contro la virtù della Speranza parlare così? Non crediamo proprio!

Soffrire per la situazione penosa della Chiesa non è non credere al libero intervento di Dio, che dalle macerie del nostro peccato può far risorgere la Cristianità. Anzi, è responsabilità del cristiano, dei sacerdoti prima e dei fedeli poi, registrare il triste momento ed invocare la misericordia del Signore sulla sua Chiesa e su di noi.

Ogni serio emendamento della vita inizia da questo realismo: guarda dove sei finito dimenticando Dio, e allora con la sua Grazia convértiti!

Questo è vero per la vita personale, ma è vero anche per la vita della Chiesa tutta.

Così hanno fatto tutte le anime che hanno amato Dio e la Chiesa, sua Sposa.
Così hanno fatto i Santi.
Così vorremmo fare anche noi.

Unire, e non dividere, il realismo sulla situazione drammatica della Chiesa, ad una fede incrollabile nella Potenza della Grazia di Dio, che non abbandona gli umili pentiti.

Proponiamo in questo bollettino un brano sintetico che parla della storia della Chiesa, pubblicato nel 1929 su “Il Cavaliere dell’Immacolata” dal padre Massimiliano Kolbe: da vero santo, il francescano innamorato dell'Immacolata parla della Storia della Chiesa drammaticamente confrontata al male che l'assedia, ma parlandone così esprime la fiducia incrollabile sulla sua perennità per Grazia di Dio.

Questo è l'unico modo veramente cattolico per seguire i fatti attuali della vita della Chiesa, prendendo responsabilmente a cuore la sua sorte che, pur essendo nelle mani di Dio, è anche affidata alla nostra responsabilità di Cristiani, di sacerdoti prima e di fedeli poi.




luglio 2012

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