Il Superiore del Distretto dell’Africa difende la sua decisione di fare appello a dei preti conciliari o Ecclesia Dei per servire i fedeli della FSSPX!!!

di Christian Lassale


Pubblicato su Media Press Info






Con una lettera pubblica ai fedeli dell'Isola La Reunion e dell’Isola Mauritius (riportata in calce), Don Henry Wuilloud, Superiore della FSSPX in Africa, spiega la sua autorizzazione ad aprire i luoghi di culto ad un prete conciliare – Don Galvan, biritualista e cappellano dell’esercito – e ai fedeli di assistere alle Messe di un prete dell’Istituto Cristo Re, prete che, malgrado tutta la buona volontà che gli deve riconoscere, aderisce agli errori del concilio Vaticano II, che distruggono la Chiesa, e che riconosce come buona la Messa neo-protestante di Paolo VI.

Naturalmente, questa situazione semina la divisione: certuni rifiutano, a giusto titolo, i servizi di un prete modernista; altri, invece, hanno chiesto alla Fraternità di non venire più perché serviti dall’Istituto Cristo Re.
Ecco come un atteggiamento liberale mina gli sforzi di un apostolato veramente cattolico.

Col pretesto della carità e dell’apostolato verso i suoi fedeli, il vecchio Superiore del Distretto svizzero, fa ufficialmente amministrare i sacramenti in maniera abituale a dei preti che aderiscono agli errori che distruggono la Chiesa.
In questo, egli si colloca nella linea liberale del vecchio Superiore Generale della Fraternità (Mons. Fellay), il quale, nella logica di una riconciliazione tanto ricercata, ha imposto di fatto la presenza di Mons. Huonder alle nuove autorità di Menzingen; questo vescovo, benché imbevuto degli errori conciliari, predica, dice Messa e confessa nei luoghi di culto tedeschi della Fraternità.

Questo ulteriore scandalo – che continua anche adesso che scriviamo – ricorda quello che si è verificato in Inghilterra, dove il locale vescovo conciliare, Mons. Egan, è stato invitato a dirigere i ragazzi nella recita del Rosario in cappella (1). Non solo non è stato torto al direttore della scuola, Don John Brucciani, ma le suore oblate che si sono rifiutate di partecipare a questo scandalo sono state espulse.

La linea chiaramente liberale impressa da Mons. Fellay ha gravemente contaminato gli spiriti e i ranghi della Fraternità; e questo ultimo fatto dimostra, in concreto, la profondità del male.
Non basterà non convalidare un accordo già definito al 90% per raddrizzare una situazione disastrosa; bisognerà rivedere senza ambiguità le decisioni e gli atti che feriscono profondamente la professione di Fede e che contaminano gli spiriti e seminano la divisione.

Noi possiamo solo incoraggiare i nostri lettori a pregare intensamente per la Fraternità, perché essa torni ad essere quella fortezza dalle spesse mura che ci protegge dall’infestazione liberale.
Fintanto che dura la prova di questa terribile crisi che scuote la Chiesa, è nostro dovere proteggerci per trasmettere la Fede ai nostri figli e a tutti coloro che vogliono trovare rifugio nel recinto della Tradizione.

NOTA

1 - Si può leggere della vicenda a questa pagina del nostro sito
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2932_Crisi_scuola_inglese_della_Fraternita.html
Ivi si troverà la lettera di Suor Maria Elisabetta che rende noto ai fedeli il suo abbandono della Fraternità.
Suor Maria Elisabetta, insieme a Suor Maria Salomé, sono state allontanate dalla Fraternità il 30 marzo 2019 e il 1 giugno 2019 hanno raggiunto la Società Sacerdotale degli Apostoli di Gesù e Maria. Si veda la notizia.



Lettera di Don Henry Wuilloud ai fedeli
(si veda l'originale in pdf)

Fraternità Sacerdotale San Pio X

Distretto dell’Africa

Ai fedeli
Dell’Isola di La Reunion
E dell’Isola di Mauritius

Il Superiore del Distretto
Don Henry Wuilloud
E-mail: h.wuilloud@fssps.email

Brendell, 18 dicembre 2018

Cari fedeli e amici della FSSPX,

Abbiamo ricevuto una richiesta di chiarimento a proposito del passaggio nelle nostre cappelle di preti che non sono della Fraternità. Questo ha creato certe turbative e ha innescato delle discussioni, dei giudizi ed anche delle critiche.
Noi rispondiamo volentieri, amiamo che la Chiesa sia al cuore dei fedeli!
In ogni analisi occorre guardare ai princípi e poi allo stato di fatto.
Non mi sembra necessario dimostrare qui che la Fraternità, con i suoi sacerdoti, è sempre dedita a trasmettere la fede cattolica, a insegnare la morale tradizionale e a celebrare la liturgia antica. Voi ne siete tutti testimoni ed io non ho mai sentito il contrario. Dunque, possiamo dire che i princípi sono mantenuti.
Adesso, un breve stato di fatto: il modernismo è radicato in tutte le parrocchie delle due isole, il clero predilige le esperienze di ogni genere, la dottrina e la morale sono in declino dappertutto.
E’ questo un aspetto importante, a cui bisogna aggiungere che la Fraternità è presente solo alcuni giorni ogni due mesi. Non è molto, ne sono pienamente cosciente, ma nessuno è tenuto a fare l’impossibile. Io credo veramente che noi facciamo quanto ci è possibile.

A partire da ciò, la constatazione è semplice: numerosi bisogni spirituali dei fedeli sono soddisfatti, ma questo non vuol dire che la cosa è sufficiente per tutti.
In verità, ci sono di quelli per cui la Messa e la Confessione ogni due mesi bastano ampiamente. Essi conducono una vita ben ordinata, hanno le buone abitudini della preghiera, delle passioni regolate, una buona biblioteca, ecc. Questo è vero, essi possono vivere in buona amicizia col Buon Dio.
Ma vi sono anche i meno forti, quelli che hanno bisogno della Confessione regolare e più frequente, quelli che hanno bisogno di essere stimolati dal sacerdote per non lasciarsi andare, quelli che fanno il possibile per trasmettere ai loro figli i rudimenti della Fede, ma che risentono dei propri limiti, ecc. Quelli che hanno bisogno di più, e noi, come sacerdoti, conosciamo e vediamo questi bisogni!

Evidentemente, l’ideale sarebbe di inviare tre sacerdoti e di fondare un Priorato il più rapidamente possibile! Ma questo non si fa per magia. Noi vi lavoriamo, abbiamo idee e progetti. Ma evidentemente ciò non basta a colmare gli odierni bisogni concreti.
Allora, ci si guarda intorno per cercare di vedere se possiamo ricevere un certo aiuto extra. Per questo, ben evidentemente, noi cerchiamo dei preti cattolici. Se non ve ne sono, se non talmente imbevuti di modernismo da non potervi ricorrere, occorre fare appello alla pazienza in attesa di tempi migliori (e questo non senza una certa sofferenza per i fedeli).

Ma forse è bene precisare che cosa intendo con l’espressione “preti cattolici”: un prete che insegna la Fede e la morale cattoliche, che celebra i sacramenti secondo la liturgia del 1962 e che non sia contro di noi! Questo non significa che gli altri preti non sono cattolici, ma significa che semplicemente non sono utilizzabili per i nostri fedeli, che sono sia pericolosi per la Fede sia lassisti per la morale, sia anche che detestano la FSSPX. Costoro, molto semplicemente, sono troppo lontani da noi. E dicendo questo, io non credo di aver derogato ai princípi citati prima.

Veniamo adesso ai fatti concreti. A La Reunion, noi abbiamo fatto ricorso (e Don Demornex col mio accordo) ad un prete che celebra anche la nuova liturgia, ma che accetta di celebrare allo stesso modo che facciamo noi i sacramenti nella nostra cappella, che è tradizionale nella dottrina e che, in fede mia, non si oppone a noi!
Facendo questo, saremmo dunque sul punto di prendere il cammino del liberalismo e del modernismo!?
Mio Dio, certi tradizionalisti possono anche aver perduto un certo senso della Chiesa.
Il catechismo ci insegna che in pericolo di morte, quando non si trovano altri preti, io possono ricevere i sacramenti anche da un prete scismatico o eretico (un prete ortodosso per esempio). Giustamente, perché la Chiesa ha un’immensa cura per la salvezza delle anime e in certi casi essa apre certe porte.
E allora, non andiamo tanto lontano. Noi vi diciamo semplicemente che bisogna comprendere che certi fedeli hanno un reale bisogno del prete e dei sacramenti. A partire da ciò, quando troviamo un prete cattolico (si veda sopra) ci facciamo garanti di questo prete che viene caritatevolmente a darci il suo aiuto. Si tratta di un servizio, utilizzatelo secondo le vostre necessità, sentitevi liberi di farlo. E per quelli che non vogliono, bene, fate la vostra strada, ma soprattutto non andate a turbare gli spiriti.

Anche a Mauritius, un prete cattolico, ma che , orrore, è dell’Istituto Cristo Re, viene ad aiutarci. Si tratta dunque di tradi-ecumenismo!? Al tempo! Certo non vi è un grande rapporto d’amicizia o di condivisione tra le autorità dell’Istituto Cristo Re e le nostre. E tuttavia, noi abbiamo trovato nel canonico Moreau un prete formato a Ecône, che è rimasto fedele agli insegnamenti ricevuti in questo seminario e che in più possiede un amore filiale verso Mons. Lefebvre. Scusate, ma io non posso trattare da nemica una tale persona. E’ per questa ragione che ho dato il permesso ai fedeli di Mauritius di andare a Messa da lui, secondo i loro desideri. E’ un permesso legato alla sua persona e non alla sua Congregazione. Un cambiamento di persona potrebbe portare a cambiare la nostra decisione.

Adesso che vi ho spiegato tutto questo, devo anche confessare il mio dispiacere per le sfiducie e le critiche di certuni. Diffidiamo a priori di tali atteggiamenti! Io comprendo che non è sempre evidente, ma forse credete che noi facciamo tutto questo senza prendere informazioni e consigli? Che non consideriamo le conseguenze di tali scelte?
Noi non abbiamo alcun desiderio di mettere dell’acqua nel vino della buona battaglia per la Fede, noi continueremo a professare alto e forte i solenni princípi della santa Chiesa cattolica.

Io spero di aver rassicurato la maggior parte di voi, ma immagino che vi saranno sempre degli irriducibili. Che manifestino i loro timori a chi di dovere, a miei Superiori per esempio, ma che lascino in pace gli altri. Quella pace che si approssima a grandi passi, poiché la bella festa di Natale è tra pochi giorni. Io auguro a tutti voi di trarne gioia e pace, quelle che sono trasmesse dallo splendido gregoriano delle Messe di Natale. Ascoltatele, lasciatevene impregnare, queste melodie sono realmente viventi.
Passate delle belle feste, e che la grazia del Figlio dell’Altissimo sia abbondante per voi.

Ogni bene a tutti voi in attesa del piacere di ritornare nelle vostre belle Isole.

Don Henry Wuilloud, Superiore del Distretto.









ottobre 2019

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