Che strana Settimana Santa
 



A causa dell'attuale emergenza, il numero di Radicati nella Fede di aprile non è stato possibile stamparlo, quindi non ne possiamo pubblicare l'editoriale.
In sostituzione pubblichiamo il contenuto dei video che sono stati messi in linea e che contengono gli interventi di Don Alberto Secci.

In questa pagina quello del 5 aprile 2020.
Il video può essere visto su YouTube
https://www.youtube.com/watch?time_continue=
21&v=IDKBPAoCkok&feature=emb_logo


L'immagine è nostra
E' stato mantenuto lo stile parlato.


 Radicati nella Fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (
dove si celebra la S. Messa tradizionale)




CHE STRANA SETTIMANA SANTA




Carissimi, mi è un po’ difficile parlare questa mattina. E’ la Domenica delle Palme, la grande Domenica delle Palme. Che strana Settimana Santa ci è data di vivere. Che strana Settimana Santa. Unica nella storia. Penso, nella storia, non soltanto nostra, ma delle nostre parrocchie, … è unica. Non poter accedere alle chiese, non poter venire nella nostra chiesa, per tanti, tanti di voi, per accompagnare Gesù nella Sua entrata a Gerusalemme.
Che cosa ci dice il Signore con tutto questo? Che cosa ci domanda? … Che cosa ci richiama? Perché il Signore permette. Che cosa dobbiamo fare? Che strana Settimana Santa!

Ma dobbiamo viverla, viverla fino in fondo. Ma senti bene: oggi e tutti i giorni della settimana che viene, e tutti i giorni della Settimana Santa, dobbiamo essere vigilanti. … Dio ha promesso la corona della vittoria a coloro che vigilano, a coloro che sono svegli, a coloro che non si lasciano andare, che non si lasciano andare.
E allora bisogna avere una cura particolarissima… in tutte le mattine di questi giorni: alzarsi presto, pregare subito, mettere in chiaro che cosa stiamo a fare al mondo… altrimenti, saranno giorni disastrosi.
I giorni della Settimana Santa o sono con Cristo o sono contro Cristo.
E allora, che cosa dobbiamo fare? Che cosa il Signore ci chiede? Di essere vigilanti.
Forse nella vita, non siamo stati mai sufficientemente serii nel vivere i giorni santi del Signore, i giorni della Settimana Santa. Forse non siamo stati sufficientemente vigilanti e serii.
Abbiamo sempre chiesto troppo l’aiuto degli altri, l’aiuto della Chiesa.
Adesso il Signore ci dice: sai tu com’è. Vigila, non dormire. Come adesso, il Signore Gesù, anche, agli Apostoli, nel Getzemani: non siete capaci di vegliare un’ora sola con me. E il Signore lo dice a ciascuno di noi: non sei capace di vegliare una sola ora con me.
Dobbiamo essere vigilanti, coraggiosi, forti. Domandiamo questa forza al Signore, nella preghiera. Per stare di fronte, in questa Settimana Santa, al mistero terribile del rifiuto di Cristo.

Vedete, la Domenica delle Palme inizia quasi festosamente, commemorando l’ingresso di Gesù a Gerusalemme: Gloria, laude ed honor tibi sit. Sia a Te, gloria ed onore, Signore.
Hosanna al Figlio di Davide. Ma subito la liturgia ritorna alla penitenza. Meditando il grande rifiuto che gli uomini hanno fatto di Cristo.
E questo avviene sicuramente nella lettura della Passione. La prima, lunga lettura della Passione, che si fa nella Settimana Santa, quella della Domenica delle Palme.
Lo acclamano Re, il popolo di Gerusalemme Lo acclama Re: Hosanna Figlio di Davide, hosanna Redentore. … Poi Lo abbandonano, Lo abbandonano a coloro che Lo condannano perché bestemmiatore, perché ha detto di essere Dio. Oggi Lo acclamano, e subito Lo abbandoneranno. Il popolo è sempre stato così. La turba, come dice la traduzione più vecchia dei Vangeli, questa massa che si entusiasma del Signore, la turba è stata sempre così: non ha consistenza in sé, non ha spina dorsale, non ha stabilità, non ha forza.
Questa massa, che non è popolo, non ha forza per difendere Gesù Cristo.
Scapperanno quasi tutti. Sotto la Croce ci sarà Maria Santissima, San Giovanni, la Maddalena … dove saranno tutti quelli che Lo hanno acclamato Re?
Ora, anche noi dobbiamo essere molto umili. Anche noi, se non stiamo con Cristo e se non domandiamo l’intercessione di Maria Santissima, di San Giovanni, della Maddalena, che sono rimasti ai piedi della Croce, anche noi non avremo forza, non avremo stabilità. E di fronte alla sofferenza che aumenta, e al mistero del rifiuto di Cristo, Lo abbandoneremo, scapperemo… senza rifiutarLo, he, ma scapperemo, non Lo difenderemo.

E non è così la situazione di oggi? Di fronte al dolore e alla morte di tanti, per quest’epidemia, stiamo solo ad ascoltare i medici, come se avessero il miracolo in tasca. E dopo i medici ascoltiamo coloro che devono detenere l’ordine pubblico, come se avessero il segreto per far risorgere la società.
Muoiono, muoiono. E noi domandiamo: perché muoiono? E loro ci spiegano, come muoiono. Ma, non serve sapere, come muoiono, noi vogliamo sapere perché. Cioè, che senso ha la loro morte, che senso ha tutta questa sofferenza. Perché, perché questa sofferenza è permessa da Dio.
Allora, il Signore, di fronte a questa domanda del perché… non del come.
Se tu domandi ad un medico: perché muoiono? Il medico ti risponde, come muoiono. Ti dice: questo non andava bene, quest’altro referto era sballato, quest’altro… Ma non è questa la domanda. Perché? Che senso ha la vita dell’uomo?
Perché c’è la morte? … Domanda di significato. Dentro questa domanda di significato, se tu domandi: perché Signore, perché? Il Signore ti dice: stai con me, accompagnami, fino al Calvario, e vedrai la salvezza, la salvezza che io ho portato. Non scandalizzarti, non spaventarti, stai con me, guarda le mie piaghe, guarda la mia corona di spine, guarda il mio costato, guarda il mio volto sfigurato, guarda la mia Croce.
Ma occorre domandare di essere vigilanti, essere amatori, ma con forza, con vigore, con passione, nei giorni della Passione. Solo con passione umana si può vivere la Passione di Dio. Dobbiamo mettere tutta la mente, tutto il cuore, ogni fibra del nostro essere.
Domandiamo la grazia, al Signore, perché questo avvenga, per mezzo di Maria Santissima.
Sia lodato Gesù Cristo.











Aprile 2020

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