Risorto secondo la carne
 



A causa dell'attuale emergenza, il numero di Radicati nella Fede di aprile non è stato possibile stamparlo, quindi non ne possiamo pubblicare l'editoriale.
In sostituzione pubblichiamo il contenuto dei video che sono stati messi in linea e che contengono gli interventi di Don Alberto Secci.

In questa pagina quello del 16 aprile 2020.
Il video può essere visto su YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=dAEf6sKMRsc

L'immagine è nostra
E' stato mantenuto lo stile parlato.


 Radicati nella Fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (
dove si celebra la S. Messa tradizionale)




RISORTO SECONDO LA CARNE




Carissimi, io proseguo sperando di esservi utile in qualche modo, cercando di aiutarvi a vivere bene questa Ottava di Pasqua. La Pasqua per otto giorni viene celebrata; il giorno di Pasqua viene celebrato lungo questi otto giorni dalla Chiesa perché è troppo importante fissare bene la mente e il cuore su ciò che è accaduto.

Grandi indicazioni ci danno i Vangeli delle Messe di questi giorni e io oggi vorrei focalizzarmi con voi sul Vangelo della Messa di martedì, della Messa del martedì della Pasqua. Il Vangelo descrive una delle apparizioni di Gesù Risorto ai suoi discepoli.

Leggo solo una piccola parte di questo brano: “In quel tempo Gesù apparve in mezzo ai suoi discepoli, e disse loro: «La pace sia con voi: sono io, non temete»”. Sono io non temete... perché loro erano turbati. Dice il Vangelo perché i discepoli erano “turbati e atterriti, credevano di vedere uno spirito”, un fantasma. Quante volte anche noi pensiamo alla Risurrezione di Gesù o alla vita nuova che il Signore porta come alla vita di fantasmi o di spiriti; è così vero questo che noi non fissiamo veramente lo sguardo sulla salvezza che il Signore è venuto a portarci e non desideriamo questa vita eterna che il Signore ha inaugurato per noi con la Sua Morte e con la Sua Risurrezione.

Essi, i discepoli, “turbati e atterriti, credevano di vedere uno spirito”, di vedere un fantasma. E’ vero che la vita cristiana è una vita spirituale ma non è una vita di spiriti, o di fantasmi, è un’altra cosa, e lo capiamo bene da come il Signore si mostra Risorto.

“E disse loro: «Perché siete turbati e perché vi sorgono dei dubbi nella vostra mente?»”, e poi fa una cosa molto precisa Nostro Signore Gesù Cristo, dice: “«Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io»”, guardate le mie mani e i miei piedi, sono proprio io!; ha mostrato le mani segnate dalla cicatrice dei chiodi, piagate dalla Passione, e i piedi anch’essi segnati dal chiodo che li ha trafitti. “«Palpatemi – dice il Signore - toccatemi, palpatemi – e osservate perché uno spirito non ha carne ed ossa, come vedete che io ho»”.

Voi sapete che abbiamo sempre insistito molto su questa apparizione e sul modo con cui il Signore si mostra: “«palpatemi e osservate – sono proprio io - perché uno spirito non ha carne ed ossa, come vedete che io ho»”.

Ma non basta! Il Signore fa una cosa ancora più grande che forse noi molte volte non cogliamo perché troppo abituati a sentire ripetere il Vangelo senza ascoltarlo veramente. “Detto ciò, mostrò loro le mani ed i piedi. Ma – dice il Vangelo - stando essi per la gioia ancora diffidenti e stupiti – erano così contenti di vederlo vivo ma sorgevano ancora dei sospetti, dei dubbi, un’incertezza...
Cosa fa il Signore? dice loro: “«Avete qui qualcosa da mangiare?» - pensate che grandiosità il Signore, dice “Avete qualcosa da mangiare per me?”, questo dovrebbe... solo questa domanda di Gesù dovrebbe toglierci dalla testa quell’idea spiritualista di Risurrezione che ci siamo messi dentro e che piacerebbe tanto ad un cristianesimo massonico ma che non è il Cattolicesimo.
“Avete qualcosa da mangiare?”, e poi il Vangelo dice una cosa che a me ha sempre colpito tanto: “E gli offrirono un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele”. Voi avete in mente come si mangia il pesce arrostito e come si succhia il favo di miele per mangiare il miele? E’ un mangiare reale, è un mangiare dove è necessaria l’energia della persona che sta mangiando. “E mangiato – Gesù mangia di fronte a loro -, e mangiato che ebbe davanti ad essi, prese gli avanzi e li diede loro”, prese gli avanzi e li diede loro!

Allora fratelli, carissimi amici, dobbiamo in questi giorni fermarci e considerare che la Risurrezione di Cristo è una cosa realissima. Il Canone della Messa in questi giorni dice: “Risorto nella sua vera Carne”, nella sua vera Carne; non è risorto nell’anima, l’anima non è mai morta nel Signore! E’ risorto nella sua vera Carne! E questa cosa ci porta a considerare come è reale la vita eterna; la vita eterna è ciò che di più reale esista nell’esistenza, è più reale del mondo che ci circonda, invaso dal virus e dalle malattie.
La vita in Paradiso con il Signore sarà così, come la Risurrezione di Cristo che ha mangiato il favo di miele e il pesce arrostito dando poi gli avanzi ai suoi discepoli per convincerli della fisicità e della verità della Risurrezione, cioè della verità di quella vita nuova che il Signore è venuto a portare.

Sapete bene cosa dice la dottrina cattolica, che noi nell’ultimo giorno risorgeremo con il nostro vero corpo; un Concilio, il Concilio Lateranense ha dovuto intervenire dicendo che non sarà un altro corpo, sarà il tuo corpo, glorioso, spirituale – come vuoi – trasfigurato, ma sarà il tuo corpo che risorgerà.
E poi pensate alla Madonna che è già in Cielo in anima e corpo – lo consideriamo sempre, ogni anno, nella festa dell’Assunta –, ma come dimentichiamo questa verità applicata alla nostra vita...

Allora, davanti a tanta morte che ci circonda, di fronte a tutta questa epidemia, a tutto questo disastro di bollettini di morti, noi abbiamo il compito di credere fermamente nella Risurrezione. Il mondo materialista è disperato perché pensava di essere eterno.
Certo, l’uomo è chiamato all’eternità ma ad una eternità che arriva dopo la morte corporale se uno è vissuto in grazia con Gesù Cristo. E questa vita eterna sarà piena, alla fine dei giorni, quando il Signore farà risorgere anche i nostri corpi che si riuniranno alle nostre anime; allora saremo come Cristo risorto. Ecco perché non vale la pena trascurare il Signore, dimenticare Gesù Cristo per le cose di questo mondo. Chi vive di fede vive le cose semplici, concrete, concretissime, di tutti i giorni, con questa certezza: il Signore porterà a compimento la mia vita e porterà a compimento anche la vita del mio corpo, anche la vita della mia carne, così come lui è risorto e ha mangiato di fronte ai suoi discepoli.

Buona giornata! Vivete intensamente questi giorni santi, domandate di avere una fede più grande nella vita eterna.
Sia lodato Gesù Cristo.













Aprile 2020

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