Lo Stato non era indifferente
 



A causa dell'attuale emergenza, il numero di Radicati nella Fede di aprile non è stato possibile stamparlo, quindi non ne possiamo pubblicare l'editoriale.
In sostituzione pubblichiamo il contenuto dei video che sono stati messi in linea e che contengono gli interventi di Don Alberto Secci.

In questa pagina quello del 29 aprile 2020.
Il video può essere visto su YouTube
https://www.youtube.com/watch?time_
continue=1&v=WfM-eH4yJyI&feature=emb_logo
 
E' stato mantenuto lo stile parlato.


 Radicati nella Fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (
dove si celebra la S. Messa tradizionale)




LO STATO NON ERA INDIFFERENTE



Madonna del Sangue, di Re, in Val Vigezzo



Carissimi, oggi è il giorno del miracolo di Re. Per quelli che non fossero di questa terra [questa valle], riassumo brevemente. 29 aprile 1494: un’immagine dipinta, sopra la piccola chiesa di San Maurizio, di Re, un piccolo villaggio di questa valle, fu colpita da una sassata, e quest’immagine, per venti giorni circa, effuse sangue, uscì del sangue. Questo sangue venne raccolto in alcuni lini che ancora si conservano.
Ed è lì che è nata la devozione alla Madonna di Re, la Madonna del Sangue, fornendolo del primo Santuario: oggi esiste una grande Basilica, Basilica minore. E questo miracolo si è rinnovato, poi, su un’immagine portata dagli emigranti in Boemia, nel XVII secolo.
Da quest’immagine in Boemia si rinnovò il miracolo.
Ma la cosa che vorrei sottolinearvi, mentre vi invito oggi a pregare particolarmente la Madonna, perché ci mantenga e ci accresca una mente e un cuore, un’anima cattolica, e ottenga dal Signore la misericordia di essere liberati da questa pandemia, e che le chiese siano riaperte.
Mentre vi invito a pregare per questo, voglio ricordarvi che il miracolo fu attestato, comprovato, da documenti storici. Famosa soprattutto la pergamena del notaio di questa valle, controsegnata da altri, ci sono i segni convenzionali sopra, Daniele de Crispis, Daniele Crespi. E sì, all’epoca era l’autorità civile che comprovava il miracolo. Certo, dopo interveniva la Chiesa, faceva le sue indagini, per sapere se questi segni venivano da Dio, erano soprannaturali o no.
Ma l’autorità civile dell’epoca non stava a guardare, perché riconosceva che Dio è tutto. Allora, colui che aveva la responsabilità degli attestati, dei documenti pubblici, intervenne e scrisse quella dettagliata relazione sul miracolo, che ancora si possiede.
L’autorità civile, lo Stato, se si può dire così, non era indifferente. Anzi, riconosceva che Dio è tutto.
Che tristezza, ed è quello che vorrei dirvi oggi, rispetto allo Stato, alla società civile, alle autorità civili di oggi. Oggi lo Stato si mostra indifferente. Come se Dio fosse un opzional, un fatto privato, una cosa della tua coscienza e basta. E’ la distruzione compiuta del cristianesimo, ma è anche lo sfiguramento e la falsificazione della realtà.
Dio è tutto, ed è tutto, non solo per l’autorità religiosa, lo è anche per l’autorità civile.
Che differenza, eh, con i giorni di oggi, dove l’autorità civile non si decide ancora a riguardo delle chiese. Dove non si decide a dire cosa occorrerà fare con i fedeli. Dove l’autorità civile si mostra indifferente. Giudicando indifferente il peso del cristianesimo nella nostra terra.
E’ certo che in questi anni, abbiamo permesso anche noi cattolici che l’autorità civile si eclissasse così. Non è più possibile accettare che lo Stato non prenda posizione di fronte a Dio.…
Pensiamoci, preghiamo, in questo giorno della festa della Madonna del Sangue, di Re, ricordiamoci, che all’epoca del miracolo fu l’autorità civile a riconoscere la verità. Perché non era indifferente, perché il cristianesimo ha insegnato ad essere realisti, e nessun uomo, nessuna autorità può essere indifferente di fronte al fatto di Dio.
Buona preghiera e buona festa della Madonna di Re.

Sia lodato Gesù Cristo.















Aprile 2020

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