Dio c’entra con un’epidemia?

Per capire come si muove il modernismo.
 



A causa dell'attuale emergenza, il numero di Radicati nella Fede di maggio non è stato possibile stamparlo, quindi non ne possiamo pubblicare l'editoriale.
In sostituzione pubblichiamo il contenuto dei video che sono stati messi in linea e che contengono gli interventi di Don Alberto Secci.

In questa pagina quello dell'8 maggio 2020.
Il video può essere visto su YouTube
https://www.youtube.com/watch?time_
continue=5&v=0HPeC_lq0nM&feature=emb_logo

 
E' stato mantenuto lo stile parlato.


 Radicati nella Fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (
dove si celebra la S. Messa tradizionale)




DIO C'ENTRA CON UNA EPIDEMIA ?



Apocalisse: I sette Angeli con le sette coppe delle sette piaghe


Carissimi, innanzi tutto, iniziamo l’incontro di dottrina cristiana con la preghiera.

Pater noster…

Ave Maria…

Gloria Patri…

Quest’oggi, nell’incontro di dottrina – sono passati quindici giorni da quando abbiamo fatto l’ultima dottrina che vi ho video strasmessa, il Sacrificio della Messa – vorrei, non per cambiare argomento, vorrei fare un piccolo approfondimento, ma rischio nel fare un piccolo approfondimento, sulla questione attuale, se la dottrina cristiana non aiuta a giudicare la situazione, a dare un giudizio sulla situazione che viviamo, non è cosa cattolica.
Il mondo è pieno di opinionisti religiosi, a noi non interessa fare gli opinionisti religiosi, e tra di noi non ci interessa chiacchierare su temi cristiani, a noi interessa vivere secondo Cristo. Per poter vivere, nella situazione, secondo Cristo occorre giudicare la situazione.
Allora, vorrei analizzare con voi questo fenomeno strano, che sta capitando, ed è il silenzio della Chiesa sulla questione del Male, del Male inteso, ad esempio, come epidemia, come malattia virale, e con la quale le persone rischiano di morire, e tante sono morte.
La situazione si protrae, non sappiamo se ne usciremo, non sappiamo soprattutto come ne usciremo. Pensate quanta incertezza c’è ancora sulla questione della Messa. Pensate che cosa vuol dire non sapere se la scuola riprenderà e come riprenderà, perché tutti parlano, ma nessuno dice una cosa certa, forse perché non si può dire una cosa certa su questo.
Pensate al lavoro, pensate a tutta la vita, a tutta la vita che viene cambiata.
Di fronte al Male che ha queste proporzioni. Una malattia contagiosa ha bloccato il mondo.
Di fronte a questo c’è un silenzio assordante dei Vescovi, dei Vescovi cattolici. Un silenzio assordante, perché tutti hanno paura di parlare. Hanno paura di parlare per non lasciarsi scappare la parola “castigo di Dio”.
Arrivo subito al dunque, Che cosa c’è di assolutamente vietato oggi? Assolutamente vietato dire che Dio può mandare dei castighi, perché il mondo, perché gli uomini si ravvedano.
Oggi è veramente vietato parlare di questo. La conseguenza è che non si sa più cosa dire.

Dio, c’entra con un’epidemia? … O non c’entra? … Se non c’entra, Dio non è Dio!
Perché: o Dio è tutto, e c’entra con tutto; o non è più Dio.
Il “dio”, tra virgolette, dei liberali; quelli che dicono: Dio è lassù, e ti aspetta. Gli chiediamo solo la grazia di avere speranza di arrivare a Lui. Ma la vita di quaggiù dipende dalla dea natura e dalla capacità dell’uomo di intervenire sulla natura. E quindi, la scienza, la tecnica.
Il dio dei liberali, non è Dio; tanto è vero che i liberali vivono di fatto un ateismo pratico: Dio non c’è; se Dio c’è, non c’entra!
La definizione, … mi sembra che fu Cornelio Fabro che disse – bellissimo questa … -  definì bene cos’è l’ateismo pratico: “se Dio c’è, non c’entra”. 
E questo non è Dio, perché Dio è tutto, e c’entra con tutto.
Certo, che sul problema dell’origine del Male, il problema … della Teodicea … “Perché Dio permette il Male”; è chiaro che tutti possiamo solo balbettare qualche cosa su questo. Ma qualcosa dobbiamo dire con chiarezza: Dio non può essere totalmente … escluso dalla questione del virus. Parlo di una cosa molto concreta: questa epidemia che stiamo vivendo.
Per non dire che Dio c’entra, non dicono più niente! E non dicendo più niente, la Chiesa di fatto scompare dall’orizzonte della società; e scompare dalla vista degli uomini.
Perché una Chiesa che non ti dà un giudizio sulla situazione, è una Chiesa che per te diventa totalmente indifferente. Perdono. Ma è così la Santa Madre Chiesa.
E dico queste cose contro nessuno. Capisco benissimo la difficoltà di parlare; ma occorre andare alle vere fonti della Fede.

Allora, io non dirò che questa epidemia è un castigo di Dio. Non dirò che “non” è un castigo di Dio. Lo lascio ad autorità più grandi di me. Voglio solo riaffermare che non si può negare che Dio mandi dei castighi, perché il mondo si ravveda.
Come lo faccio? Lo faccio partendo dalla cosa più semplice, che sappiamo tutti da quando eravamo bambini; da quanto ci insegnavano il primo Catechismo nelle anni delle elementari.
Le dieci piaghe d’Egitto. Cosa dice il libro dell’Esodo? Che Dio manda le piaghe. Perché il cuore del Faraone sia toccato, e lasci liberi gli Ebrei nel ritorno alla Terra Promessa.
Ce ne vogliono dieci; l’ultima è la morte dei primogeniti … della grande notte pasquale.

Che cosa fa il cristianesimo ammodernato? Cosa fa la teologia modernista?
Siccome non può negare che nel libro dell’Esodo si parli delle dieci piaghe d’Egitto, fa scaturire tutto questo dalla coscienza dei fedeli.
Ma prima di chiarire questo, io devo tornare a dirvi brevemente che cos’è la Rivelazione per i modernisti.
Prima di tutto. Il modernismo nega, seguendo tutte le filosofie del XVIII secolo, del Settecento, che la ragione umana è capace di accedere alla verità. E dunque, la ragione dell’uomo non può arrivare alla verità e non può neanche conoscere Dio.
A questa posizione erronea, sbagliata, risponde il concilio Vaticano I.
Il concilio Vaticano I dice, testuali parole, è il documento sulla Rivelazione, il canone I: “Se qualcuno dirà che l’unico vero, nostro Creatore e Signore, non può essere conosciuto con certezza dal lume naturale della ragione umana, attraverso le cose che da Lui sono state fatte, sia anátema”. Sia anatéma, sia scomunicato!
L’uomo può conoscere, attraverso il lume della ragione naturale, attraverso le cose che Dio ha creato, che Dio esiste!
Allora, nessuno può dire che la ragione non può affermare l’esistenza di Dio. L’esistenza di Dio può essere affermata e deve essere affermata dalla ragione rettamente compresa.
Questo dice, con un documento dogmatico, il concilio Vaticano I.

Canone II: “Se qualcuno dirà che non è possibile o spiegabile che l’uomo, attraverso la divina Rivelazione, sia ammaestrato e illuminato su Dio e sul culto che Gli si deve prestare, sia anátema”. Sia scomunicato.
Attenti, questo canone II, come il canone III, parlano della Rivelazione. Dice: se qualcuno dirà che non è possibile che l’uomo, attraverso una Rivelazione divina, sia ammaestrato e illuminato da Dio, sia scomunicato!
Poi aggiunge, canone III, “Se qualcuno dirà che la Rivelazione divina non può rendersi credibile per segni esterni, e che perciò gli uomini devono procedere verso la fede solo attraverso l’interiore esperienza o l’ispirazione privata di ciascuno, sia anátema”. Sia comunicato.
Cioè, dice: attenti, la Fede è rispondere a chi, alla Rivelazione. Vuol dire che la Rivelazione è possibile, che l’uomo la può intendere, la può capire, può conoscere Dio attraverso la divina Rivelazione. Che avviene storicamente.
E che Dio dà dei segni a te, dà questi segni a te, che sono i miracoli, dà questi segni a te che sono dati da Dio. Segni esterni.
Invece, cosa dicono i modernisti? L’uomo può procedere verso la fede solo attraverso l’esperienza interiore o l’ispirazione privata.

Io spero… Rileggo questi ultimi due canoni, II e III, senza commentarli, del concilio Vaticano I. 
Se qualcuno dirà che non è possibile o spiegabile che l’uomo, attraverso la divina Rivelazione, sia ammaestrato e illuminato su Dio e sul culto che Gli si deve prestare, sia anatéma”.
Se qualcuno dirà che la Rivelazione divina non può rendersi credibile per segni esterni, e che perciò gli uomini devono procedere verso la fede solo attraverso l’interiore esperienza o l’ispirazione privata di ciascuno, sia anatéma”.

Che cosa succede? Che proprio il modernismo ha vinto tra di noi.
Per il modernismo, la Rivelazione è un’ispirazione interiore. Dio parla dentro l’uomo. E basta!
E la Rivelazione, diventa in qualche modo una forma di … viene interpretata dalla coscienza dell’uomo … questo Dio che parla da dentro … e quindi è reinterpretabile dalla coscienza dell’uomo dentro il cambiamento della vita; perché il cambiamento della vita dell’uomo va avanti; è in evoluzione.

Questo fatto cambia tutta l’interpretazione dei libri della Sacra Scrittura. Cambia tutta l’interpretazione della Bibbia. Perché …nell’Esodo c’è scritto che ci sono state le dieci piaghe d’Egitto … dieci castighi … perché il Faraone lasciasse liberi gli Ebrei… e questa non è una lettura oggettiva, ma soggettiva, degli uomini, e successivamente della Chiesa del tempo, che ha visto in questi fatti … che gli Ebrei hanno visto in questi fatti la mano di Dio che colpiva il Faraone …

Veniamo a noi. Perché oggi la Chiesa non ci può più dire che Dio manda un castigo?
Perché la Chiesa, dicono i modernisti, si è evoluta nell’autocoscienza di sé.
Siccome la Rivelazione per i modernisti non è una cosa esterna, non è un riferimento, dei segni esterni di Dio che mi parla, a cui rispondo con la Fede, perché la Fede è l’assenso, è dire di sì alla Rivelazione. E questo è possibile anche … dev’essere possibile utilizzando la ragione, anche la ragione, e il dono di Dio.
Siccome la Fede non è questo, la Rivelazione non è questo intervento esterno a cui la Fede risponde, ma è … questo sorgere dall’interno, nella coscienza religiosa, nell’ispirazione, nell’immanenza vitale … Allora … questa coscienza religiosa dell’uomo, evolve, e ciò che era vero prima non può più essere vero ora.
Cioè, l’uomo, oggi, non può più dire … siccome oltre alla coscienza individuale c’è una coscienza collettiva, cioè quello che i fedeli sentono …  l’Autorità diventa in qualche modo garante … è il cambiamento della natura dell’Autorità della Chiesa … l’Autorità … ma ci vorrebbe molto tempo per spiegarlo … l’Autorità è garante di questo senso comune.

Allora, cosa dicono? C’è stato un concilio, c’è stato un post-concilio, … il senso comune è cambiato … Dio non castiga, l’uomo sente come sbagliato dire che Dio castiga.
Tra parentesi: è l’uomo o sono i teologi modernisti che sentono che è sbagliato?
Perché voi sapete che il consenso, l’opinione pubblica, viene formata nei centri di potere … c’è un’influenza forte, è un pio illuso chi pensa di pensare con la sua testa oggi … pensano, tutti pensano come il potere detta…
Allora, in qualche modo, c’è un potere modernista … che ha influenzato la Chiesa. Allora, si comincia a dire: ma no, fa parte di una visione retriva e semplicistica quella di dire che Dio castiga. … E’ più complicato!
L’autocoscienza comune dei fedeli è cambiata … Dio non castiga … L’Autorità della Chiesa si è fatta garante di questa autocoscienza comune che esprime la Chiesa cattolica … quindi oggi non puoi più dire che Dio manda una piaga, che Dio manda un castigo.
Risultato: la Chiesa non dice più niente di utile per la conversione dei fedeli, dentro una situazione così drammatica e così seria come un’epidemia.

Se avessero fatto così nella Chiesa del Quattrocento, del Trecento, del Duecento, dell’anno Mille, il Cristianesimo sarebbe scomparso da un pezzo nelle terre d’Europa, anzi non si sarebbe mai sviluppato.

E siccome non si pensi che io legga solo il libro dell’Esodo con voi, vi chiedo di considerare … e finisco, è un brevissimo intervento … una provocazione … un’applicazione dell’idea modernista di Rivelazione … che nasce dall’autocoscienza, dal profondo … dal mio profondo sentire … che poi diventa coscienza comune, che l’Autorità recepisce …  l’Autorità non deve recepire le cose di Dio, perché è inconoscibile direttamente … ma recepisce la rivelazione che nasce dai fedeli … oggi diventa questo il senso comune…
Allora, tu che dici ancora che è il giudizio negativo di Dio… fuori, tu sei fuori della Chiesa. Io voglio solo prendere la coscienza comune che Dio è estremamente buono e che è al di là e ci aspetta, dopo che abbiamo attraversato i pasticci di questa vita, ci aspetta per darci la speranza. … punto.
Voglio spiegarvi semplicemente questo… è l’applicazione in atto del modernismo. Il modernismo non è più affermato in modo eclatante, ma è esattamente lo strumento di ragionamento e di azione, purtroppo, nella Chiesa di oggi.

Per questo siamo tornati alla Messa di sempre. Perché è troppo grave la posizione di oggi … c’è in gioco la fede, c’è in gioco la presenza di Cristo, c’è in gioco la salvezza dell’anima.

Leggo, e chiudo, un libro, … un brano del libro che si sta leggendo in questi giorni nel Mattutino, nel Breviario. E’ il libro dell’Apocalisse, che chiude la Rivelazione.
Leggo il capitolo quindici, solo una breve parte, per la mia e la vostra meditazione; lo leggo anche per quelli che in questi giorni non hanno letto il Mattutino, come noi preti, nel breviario.
E mi domando, mentre leggo, ma a quale autocoscienza di Fede appartiene San Giovanni … quando scrive queste cose, che chiudono la Rivelazione, nel libro dell’Apocalisse, che chiudono la Sacra Scrittura?
«Dopo ciò, vidi una visione, ed ecco si aprì il Tempio del Tabernacolo della testimonianza del Cielo, e uscirono, dal Tempio, sette Angeli, che avevano le sette Piaghe, vestiti di lino puro e candito e cinti attorno al petto di cinture d’oro.  
E uno dei quattro Animali diede ai sette Angeli sette coppe d’oro, piene del furore di Dio, piene del furore di Dio Vivente nei secoli dei secoli».

Che cos’è un altro effluvio dell’autocoscienza, dire “le coppe piene del furore di Dio”? O è la verità?

«E si empì il Tempio di fumo, emanante dalla Gloria di Dio e dalla Sua Potenza, e nessuno poteva entrare nel Tempio, finché non fossero compiute le sette Piaghe dei sette Angeli».

E poi, capitolo sedici: le sette coppe versate. Quelle dell’ira di Dio.

«E udii una gran voce dal Tempio, che diceva ai sette Angeli: “andate, e versate sulla terra le sette coppe del furore di Dio”. E partì il primo e versò la sua coppa sulla terra e venne un’ulcera cattiva e maligna sugli uomini che avevano il marchio della Bestia e sugli adoratori della sua effige. E il secondo Angelo versò la sua coppa nel mare, e il mare diventò come sangue di un morto ed ogni essere vivente nel mare morì. E il terzo versò la sua coppa nei fiumi e sulle fonti delle acque e diventarono sangue. E udii l’Angelo delle acque che diceva “giusto sei Tu, o Signore, Tu che sei ed eri, Tu il Santo, perché così hai giudicato, hanno versato il sangue dei Santi e dei Profeti e il sangue hai dato loro a bere, ben ne son degni”. E udii un altro dall’altare che diceva: “Sì, o Signore Dio Onnipotente, veri e giusti sono i tuoi giudizi”. E il quarto Angelo versò la sua coppa sul sole e fu dato a questo di bruciare gli uomini con ardore e col fuoco e furono arsi gli uomini dal grande ardore, e bestemmiarono il Nome di Dio, che ha potere su queste piaghe» … che ha potere su queste piaghe! … «e non si ravvidero per darGli gloria. E il quinto Angelo versò la sua coppa sul trono della Bestia e ottenebrò il suo regno. E si mordevano gli uomini la lingua per il travaglio e bestemmiavano il Dio del Cielo a causa dei loro travagli e delle loro piaghe. E tuttavia, non si ravvidero delle opere loro. E il sesto Angelo versò la sua coppa sul gran fiume d’Eufrate e seccò le sue acque, perché fosse preparata la via al Re d’Oriente. E vidi dalla bocca del drago, dalla bocca della Bestia, dalla bocca del falso profeta uscire tre spiriti immondi a forma di rane. Sono invero spiriti di démoni, che fanno portenti e vanno dai re di tutta la terra per radunarli alla guerra del gran giorno di Dio Onnipotente. E il settimo Angelo versò la sua coppa nell’aria, e uscì una gran voce dal Tempio, giù dal Trono, la quale diceva “E’ fatto!”. E seguirono lampi e voci e tuoni e ci fu un gran terremoto, quale non c’è stato dacché l’uomo fu in terra, un terremoto tale, così grande, che la grande città si fece in tre parti, e le città delle genti caddero, e Balilonia la grande fu ricordata al cospetto di Dio per darle il bicchiere del vino del furore  dell’ira di Lui. E tutte le isole fuggirono, e i monti non si trovarono più, e grandine grossa come un talento cadde giù dal cielo sugli uomini, e bestemmiarono Iddio, gli uomini, per la piaga della grandine, perché essa fu stragrande».

E mi fermo. Se prendete in mano l’Apocalisse, allora qualcuno dirà, Don Alberto fa il fondamentalista biblico. Legge la lettera. No. Io non leggo la lettera. Dico solo che se tutto questo che è scritto è frutto dell’autocoscienza di San Giovanni Evangelista e Apostolo, non ha senso l’Apocalisse, non hanno senso le descrizioni. Se tutto riprende i simboli biblici dell’Esodo e dell’Antico Testamento in chiave della Nuova Alleanza, non ha senso questo libro dell’Apocalisse, ma non hanno senso i giorni che viviamo e non ha senso la presenza di una Chiesa, che non richiama alla conversione.

In ognuna di queste piaghe, in qualsiasi modo la si voglia interpretare, alla fine,  … alla fine c’è il grande richiamo,  … c’è il grande richiamo perché dice: tuttavia gli uomini non si ravvidero dalle opere loro. Bestemmiarono Dio per la violenza della piaga, e tuttavia non si ravvidero, gli uomini, dalle opere loro.
Vedete come l’interpretazione della piaga è un castigo! … E’ un richiamo, è un appello alla conversione.
O la Chiesa riprende questa chiave di lettura o è finita, è finita la sua presenza, diventa insignificante, diventa inutile.
E’ chiaro che la Chiesa resta la Santa Madre Chiesa: Una Santa, Cattolica, Apostolica, Romana. Ma occorre non farsi ingannare dalla lettura psicologica, auto coscienziale, interiore, evolutiva … dei modernisti.
Soprattutto a quest’idea che le autocoscienze individuali che danno luce a quella Rivelazione, come dicono erroneamente i modernisti, interiore … Dio parla dentro, non parla fuori, dicono loro,  … diventa autocoscienza comune, e l’Autorità ne è garante per la tua coscienza. Per cui qualcuno dice questo è diverso non può più avere spazio nella Chiesa.
Che il Signore ci scampi da questa che sarebbe l’ultima e più terribile piaga, che purtroppo è già in atto. C’è un coronavirus più grave ancora di quello che lo Stato sta affrontando, che noi stiamo affrontando … ed è il coronavirus che è entrato nella Chiesa: questa lettura modernistica che annulla la Rivelazione. Per questo la Chiesa diventa piena di cani muti, di pastori che non parlano più.

Grazie dell’attenzione.

Preghiamo ancora il Signore  … … … Ave Maria …  …
O Sancte Ioseph, Protector noster, ora pro nobis.












maggio 2020

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