Non concedere!

La vita cristiana non si ferma.
 



A causa dell'attuale emergenza, il numero di Radicati nella Fede di maggio non è stato possibile stamparlo, quindi non ne possiamo pubblicare l'editoriale.
In sostituzione pubblichiamo il contenuto dei video che sono stati messi in linea e che contengono gli interventi di Don Alberto Secci.

In questa pagina quello del 18 maggio 2020.
Il video può essere visto su YouTube
https://www.youtube.com/watch?v=RsgE44E1fU4

E' stato mantenuto lo stile parlato.


 Radicati nella Fede, foglio di collegamento della chiesa di Vocogno e della cappella dell’Ospedale di Domodossola (
dove si celebra la S. Messa tradizionale)




NON CONCEDERE !




Ti senti, per l’amore alla Chiesa e per l’amore alla Messa, che è Cristo stesso, di dover difendere la sua sacralità.
Ti senti infastidito da tutti questi cambiamenti che in questi anni si sono rincorsi uno dopo l’altro. Hai sperato per anni che questa cosa si fermasse, che questa decadenza si fermasse.
E ogni anno di più hai dovuto registrare, invece, un aumento di dissacrazione e di mancanza di preghiera, di mancanza di adorazione.

Adesso, rimani turbato di fronte alla pubblicità, quasi esaltata, che si fa della Messa in tempo di coronavirus. Con guanti, mascherine, le mani del sacerdote che non devono toccare le mani dei fedeli, di distanziamento, di igienizzazione … e poi, finalmente l’imposizione d’autorità della Comunione sulla mano, non per motivi liturgici … hanno tentato per anni senza riuscirci mai compiutamente, ma finalmente, per un editto di sanità pubblica, perché il popolo sia preservato dal virus.

Di fronte a tutto questo, senti di non poterne più. Ma, se sei di retta coscienza, ti viene il dubbio: non è che sto esagerando, scrupolosamente, nel difendere la sacralità del rito, pensando di difendere certe forme esterne, e basta? Non dovrei forse rinunciare alla fierezza di difendere la forma tradizionale della Santa Messa, pur di concedere ai fedeli la grazia del sacramento? … Non sto forse esagerando?
Chiunque di noi, se è di retta coscienza, questa domanda se l’è posta.

Ebbene … pensate … all’epoca del Concilio di Trento ci furono molti cattolici, e tra questi insigni teologi e… il più insigne di tutti, San Pietro Canisio, che è un campione nella difesa della cattolicità di fronte all’eresia protestante …e…  tutti questi cattolici, all’epoca del Concilio di Trento, intelligenti e spiritualmente fondati, a un certo punto si dissero … e tra questi San Pietro Canisio … forse è bene concedere ciò che i Protestanti, i riformati stanno chiedendo con insistenza: la Comunione sotto le due specie, quindi anche al calice, anche per i fedeli.

Voi sapete che la Chiesa cattolica, con il Concilio di Trento, resistette in questa disciplina… dicendo: vogliono la Comunione sotto le due specie perché non credono alla transustanziazione, cioè al fatto che … il pane e il vino, per le parole della consacrazione, diventano sostanzialmente Corpo, Sangue e Anima e divinità di Gesù Cristo. I protestanti dicono: è per l’uso che se fa che diventano presenza del Signore.
Allora, voi capite che se non è per transustanziazione, ma per l’uso che ne fai, che per i Protestanti è essenziale che anche i fedeli laici si comunichino al calice … per significare la comunione al Sangue di Cristo.
Mentre i cattolici dicono, ma basta che prendi una piccola Ostia consacrata, e fai la Comunione con questa, perché lì c’è tutto: Corpo, Sangue e Anima e divinità di Gesù Cristo.

Ebbene, molti cattolici, e tra questi San Pietro Canisio, pensate, ti dicono forse è bene concedere … perché non arrivi alle estreme conseguenze lo strappo con i riformatori e … concedendo la Comunione sotto le due specie a un più largo numero di fedeli … molti non si stacchino dalla Chiesa cattolica.

Poi. San Pietro Canisio, capì che questa posizione, che voleva concedere, era profondamente sbagliata … e… per il criterio che, se tu concedi qualche cosa a uno che sta tendendo all’eresia, questo non si ravvederà, ma chiederà ancora di più.
E non abbiamo visto questo in questi cinquant’anni di continui … fantasmagorici cambiamenti sulla Messa? Abbiamo visto messe di tutti i tipi, abbiamo visto le dissacrazioni più assurde … chi ha più anni può parlare … abbiamo visto … non difesa la Messa di Cristo! E cosa non dovremmo vedere ancora!
Non si accontentano di una concessione, perché la piccola concessione è sempre una diminuzione all’adorazione di Cristo presente e del mistero del Suo sacrificio.

E, a un certo punto, San Pietro Canisio scrive così: E’ meglio che non resti che un piccolo numero di cattolici sinceri e fermi nella loro religione, piuttosto che un grande numero desideroso di essere, se si osa dirlo, conniventi con gli avversari della Chiesa; e di accordarsi con i nemici dichiarati della nostra fede.
Vi ripeto questa frase … andrebbe trascritta … è meglio che non resti che un piccolo numero di cattolici sinceri e fermi nella loro religione, piuttosto che un grande numero desideroso di essere, se si osa dirlo, conniventi con gli avversari della Chiesa; e di accordarsi con i nemici dichiarati della nostra fede.

Non ho visto, se sbaglio perdonatemi, non ho visto un moto di dispiacere nel dover accettare una certa disciplina da corsia di ospedale a riguardo alla Messa …è dissacrante … non ho visto e non ho sentito la lacrima di un sacerdote!
Possiamo parlare in modo più chiaro su questo?
Ciò che di più caro abbiamo è Cristo stesso e ciò che di più caro abbiamo è Cristo presente sostanzialmente nella Sua Messa.

Domandiamo la grazia di amare Cristo fino alla fine, fino alla consumazione della nostra vita. Perché la nostra vita è redenta soltanto da Lui.

Sia lodato Gesù Cristo.












maggio 2020

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