Le scuole residenziali degli indiani in Canada

Parte prima


Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità






In questi ultimi due anni si è parlato molto dei  popoli indiani del Canada: dalle accuse contro le scuole residenziali cattoliche, alla distruzione di chiese e alle accuse pubbliche del primo ministro Justin Trudeau, all’accoglienza dei delegati da parte di Papa Francesco il 28 e il 31 marzo e il 1 aprile, per presentare loro le sue scuse.

Esaminiamo qui le diverse responsabilità riguardo alle scuole residenziali per gli indiani, molte delle quali vennero affidate alla Chiesa e più esattamente a delle congregazioni di insegnati.


La Chiesa si è resa colpevole della morte dei ragazzi indiani?

La novità viene fuori alla fine di marzo 2021. Secondo Radio Canada: «I resti di 215 ragazzi sono stati ritrovati sepolti sul luogo di una vecchia scuola  residenziale per indiani a Kamloops, nella Colombia Britannica; una scoperta definita “straziante”, ma non tanto sorprendente» (1).

Secondo Rosanne Casimir, il capo della Tk'emlups te Secwépemc First Nation, la natura dei resti era stata  confermata alla fine della settimana precedente per mezzo di uno specialista di radar penetranti.

Vedremo la gravità di questa notizia nel prossimo articolo.

Radio-Canada spiega inoltre: «Il capo nazionale dell’Assemblea delle Prime Nazioni Rose-Anne Archibald ha poi detto al gruppo che i “piccoli” i cui luoghi di sepoltura sono stati scoperti hanno diritto alla giustizia. Devono anche essere nominati e devono essere solennemente o fisicamente restituiti alla loro terra natale», «Qualcuno deve essere accusato della morte dei nostri figli» (2).

Il vescovo Michael Miller, a nome della sua arcidiocesi di Vancouver, responsabile della regione di Kamloops prima della fondazione della diocesi omonima,  ha scritto che «La Chiesa ha indiscutibilmente sbagliato nell’attuare la politica colonialista governativa che ha causato scompiglio tra i ragazzi, le famiglie e le comunità» (3).

Chi semina vento, raccoglie tempesta!
Il 24 settembre 2021, 68 chiese in maggioranza cattoliche sono state vandalizzate, incendiate o profanate in tutto il Canada, in particolare il gioiello patrimoniale che è la Chiesa di Saint-Jean-Baptiste de Morinville, vicino a Edmonton, Alberta (4).

La stessa fonte indica che il ministro Trudeau prevede di tenere le bandiere canadesi a mezz’asta sugli edifici federali, in onore degli studenti delle scuole residenziali che non sono mai tornati a casa e fino a quando le comunità indigene e i loro capi non decideranno che sarà opportuno issarle di nuovo.


Questa la verità ufficiale. Ma come stanno le cose in realtà?

Rispondiamo senza mezzi termini che la versione ufficiale è controversa.
Ecco le prove.
Un primo documento non potrebbe essere più esatto, racconta una storia completamente diversa: la doppia relazione del dottor Peter Bryce.

«Il 2022 sarà il centenario della pubblicazione de The Story of a National Crime: An Appeal of Justice to the Indians of Canada (Storia di un crimine nazionale: un appello alla giustizia per gli indiani del Canada), un libro scritto dal dottor Peter Bryce.

«Questo rapporto scioccante si basava su un’indagine inedita che questo medico aveva condotto diversi anni prima in 35 scuole residenziali su richiesta del Dipartimento per gli Affari Indiani. A quel tempo, il dottor Bryce ricopriva la carica di Medico Capo ufficiale del Dipartimento della Salute.
In precedenza aveva servito come funzionario pubblico presso il Ministero della Salute dell’Ontario e si era affermato come pioniere nei campi della salute pubblica e della politica sanitaria in Canada.

«Il dottor Bryce ha presentato un rapporto originale nel 1907: Report on the Indian Schools of Manitoba and the Northwest Territories (Rapporto sulle scuole indiane di Manitoba e dei territori del Nord-Ovest). In esso descriveva in dettaglio le cattive condizioni sanitarie nelle scuole nelle province delle Praterie.

«Già all’epoca egli aveva raccomandato la creazione di ospedali nelle riserve o nelle vicinanze, al fine di combattere i tassi allarmanti di mortalità per tubercolosi. Questi tassi erano allora 20 volte più alti di quelli registrati presso le persone non indigene.
Il dottor Bryce aveva anche fatto delle pressioni perché fossero migliorate le condizioni sanitarie nelle scuole per indiani.

«Il rapporto che aveva pubblicato nel 1907 rivelava un tasso di mortalità sbalorditivo in quelle scuole. Il medico aveva riscontrato che il 69% degli studenti della scuola della colonia di File Hills, nel Saskatchewan, erano morti durante o poco dopo la scuola, quasi tutti di tubercolosi.

«Egli aveva concluso che quei morti fossero da attribuire alle cattive condizioni sanitarie e all’assenza di igiene. Il suo primo rapporto dimostrava chiaramente la diretta responsabilità del governo federale sulle abominevoli condizioni di vita.

«Il Ministero per gli Affari Indiani non pubblicò il rapporto del 1907 del dottor Bryce, ma il contenuto venne divulgato dai giornalisti e ne derivò un appello alla riforma in tutto il paese. Malgrado la pubblica protesta, le scuole non vennero chiuse e le raccomandazioni del dottor Bryce furono largamente ignorate.

«Il ministro per gli Affari Indiani, Duncan Campbell Scott, aveva prontamente reagito e aveva sospeso il finanziamento alle ricerche del dottor Bryce, sostenendo che il costo della raccolta di statistiche sui decessi infantili per tubercolosi superava di gran lunga i benefici delle informazioni fornite.

«Inoltre, aveva interferito con le presentazioni del dottor Bryce alle conferenze accademiche e il dottor Bryce, invece di ricevere una dovuta promozione, venne  rimosso dal gruppo ministeriale.

«Indignato per l’inerzia del governo sulla questione della salute degli indiani e per la sua cacciata dal ministero, il dottor Bryce pubblicò un altro rapporto nel 1922, intitolato The Story of a National Crime (Storia di un crimine nazionale).

«Si trattava del primo rapporto distribuito al gran pubblico sui tassi di malattia e di mortalità nelle scuole, benché il suo autore non fosse stato il solo medico a protestare contro le condizioni di vita delle scuole.

«Il dottor Bryce aveva sostenuto che il ministro Scott e l’intero Dipartimento per gli Affari Indiani avevano trascurato i bisogni sanitari degli indiani e aveva denunciato una «negligenza criminale rispetto alle promesse dei trattati”, che non erano state mantenute» (5).

Ma questo non è tutto. Nel 2015, il dottor Scott Hamilton, del Dipartimento di antropologia dell’Università Lakehead di Thunder Bay (Ontario) pubblicò un rapporto (6) intitolato Where are the Children buried? (Dove sono sepolti i ragazzi?), che segue la stessa linea  dei rapporti del dottor Peter Bryce.

Un terzo documento, del 6 luglio 2021: un articolo di Jacques Rouillard, professore in pensione del Dipartimento di Storia dell’Università di Montréal, mette ancora una volta le cose in chiaro.

«Come si può leggere nel Rapporto, “le scuole sono considerate come dei motori del cambiamento culturale e spirituale»: i “selvaggi” diventeranno degli “uomini bianchi cristiani”. Per far questo il governo ha stabilito un metodo radicale, inumano: togliere alle loro famiglie, contro la loro volontà, i giovani in età scolare.

«La responsabilità di questa tragedia ricade interamente sui governi canadesi che si sono avvicendati e che hanno finanziato le scuole, e non ricade sulle comunità religione che seguivano gli obiettivi di scolarizzazione fissati dal Ministero per gli Affari Indiani.

«Ricordiamo che diversi orfanotrofi si trovano in zone molto remote. Poiché i corpi non si conservano a lungo, la metà dei bambini morti a scuola è stata sepolta nel cimitero attiguo o in quello della parrocchia, e le loro tombe erano spesso appena segnate, ci dice la Commissione (Vérité et Réconciliation).

“Ne ha individuati molti che sono stati abbandonati dopo la chiusura delle scuole. Secondo gli storici Jim Miller e Brian Gettler, che hanno concentrato le loro ricerche sulle Prime Nazioni, “sono state collocate croci di legno dove venivano seppelliti i bambini nei cimiteri secondo i riti cattolici. Ovviamente le croci si sono disintegrate rapidamente (7).


Conclusione

La conclusione si impone da sé: siamo alle prese con una disinformazione sistematica dei fatti.

«Secondo i media, questa tragedia canadese è il risultato del fallimento della Chiesa cattolica e di altre organizzazioni religiose, il che costituisce un vero e proprio fanatismo anticattolico. Siamo al cospetto di un altro tentativo di screditare la fede religiosa e scacciare la religione dall’ambito pubblico. Le scuole costituiscono lo strumento utilizzato a questo scopo. » (8)


NOTE

1 - https://ici.radio-canada.ca/nouvelle/1796744/pensionnats-autochtones-dec...
2https://www.ledevoir.com/societe/641109/justin-trudeau-rend-visite-a-la-...
3 https://ici.radio-canada.ca/nouvelle/1798884/reste-enfants-ottawa-kamloo...
4https://www.pouruneécolelibre.com/2021/06/eglises-catholiques-incendiee...
5 - https://definingmomentscanada.ca/fr/the-bryce-report100/ (article en anglais)
6 - https://nctr.ca/wp-content/uploads/2021/05/AAA-Hamilton-cemetery-FInal.pdf (documento in inglese)
7 - https://www.ledevoir.com/opinion/idees/615969/le-genocide-des-autochtones
8 - https://realwomenofcanada.ca/jumping-to-conclusions-without-the-facts-in... (articolo in inglese)






agosto 2022
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