IV assemblea del Cammino sinodale tedesco:

uno scisma consumato

parte terza

Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità





Aula del Sinodo tedesco


Da giovedì 8 a sabato 10 settembre si è svolta a Francoforte la IV e penultima assemblea del Cammino sinodale tedesco, dove si è avuta occasione di valutare la determinazione di una parte della Chiesa in Germania ad andare fino in fondo in un processo che tende allo scisma.

Nel corso della prima giornata si è prodotto un colpo di scena: il rigetto del testo sulla morale sessuale, grazie al rifiuto di 21 vescovi che hanno votato contro il testo, rappresentanti la minoranza con diritto di veto, come abbiamo riportato nel primo articolo.
Ma la seconda giornata è apparsa come una sessione di recupero, con l’adozione di diversi testi contrarii alla dottrina cattolica.


Preparazione di un nuovo organo di direzione ecclesiastica

Sabato 10 settembre, l’assemblea sinodale ha approvato in seconda lettura il testo che prevede la creazione di un «consiglio sinodale». Quest’ultimo è descritto come un «organo di consiglio e decisionale» che «delibera sulle evoluzioni essenziali della Chiesa e della società e prende le decisioni di principio, di importanza sovra-diocesana; delibera sulle pianificazioni pastorali, sulle questioni future e sugli affari di bilancio della Chiesa che non sono trattate a livello diocesano».

In altre parole, buona parte di ciò che attiene esclusivamente al vescovo diocesano e che necessità del potere di giurisdizione legato all’ordinazione o alla consacrazione, sarà posto in mano a dei laici, in spregio al canone 127 del nuovo Codice, che peraltro è citato come riferimento.

Si tratta di un modo per poter organizzare un «Cammino sinodale permanente»che avrà dei poteri esorbitanti e fuori da ogni giustificazione canonica. Si precisa infatti che «le decisioni del Consiglio sinodale hanno almeno la stessa efficacia giuridica delle decisioni dell’Assemblea sinodale».

Il testo non lo dice, ma la discussione in Assemblea ha cercato di precisare il posto di questo Consiglio rispetto alla Conferenza Episcopale, e non è stato ancora deciso se sarà al di sopra o al fianco dei vescovi. Questa rivoluzione è stata approvata dal 92,5% dei delegati e da 43 vescovi; sei di loro hanno votato contro.


Tre documenti votati in prima lettura

Prima di sciogliersi, l’Assemblea ha esaminato in prima lettura tre testi esplosivi.

Accettazione totale di preti omosessuali, bisessuali o di altro orientamento non eterosessuale

L’Assemblea, «cosciente della situazione talvolta precaria dei preti non eterosessuali», vuole contribuire a normalizzare la loro situazione. L’obiettivo dichiarato è che «non sia l’orientamento sessuale, rivelato o no, a decidere dell’accesso o del mantenimento nel ministero ecclesiastico, ma le attitudini umane e professionali».

Occorrerà dunque modificare i testi normativi che vietano l’accesso in seminario e al sacerdozio ai soggetti non eterosessuali. E’ questo che viene esplicitamente chiesto a Roma.


Gestire la diversità di genere

Quest’altro testo del IV forum chiede l’integrazione pura e semplice nella Chiesa di tutti i «generi», in particolare dei “transgenere”; e questo deve attuarsi fin nei registri del Battesimo, che devono essere modificati su richiesta degli interessati.

Il testo chiede anche la possibilità per tutti di accedere a «tutti i ministeri ordinati e alle professioni pastorali della Chiesa», senza eccezioni. Il fondamento è sempre lo stesso: le discutibili conoscenze «scientifiche», che non sono in alcun caso fonte delle fonti della Rivelazione.


Proclamazione del Vangelo da parte delle donne nella parola e nei sacramenti

Quest’ultimo testo prevede di ampliare la possibilità di predicare per donne e laici – che in Germania esiste già a partire dal sinodo di Würzburg – ma anche di battezzare e celebrare i matrimoni. E si chiede addirittura di «rilanciare» (?) la confessione dei laici «nel contesto dell’accompagnamento spirituale.

Infine, occorre anche considerare «la benedizione e l’unzione degli infermi da parte degli agenti pastorali impegnati nell’accompagnamento dei malati».
E il testo conclude le sue richieste dicendo che «E’ da riscoprire tutta la ricchezza dell’azione pastorale esercitata nella storia della Chiesa».


Conclusione

Alla fine, in questi testi del Cammino sinodale tedesco cosa rimane di cattolico sulla Chiesa, sulla funzione episcopale, sul sacerdozio, sulla morale sessuale e anche sulla natura umana?  Quasi niente!

Tutte le deviazioni del mondo moderno in campo morale – tolta qualche eccezione – e tutto ciò che riguarda il sacramento dell’Ordine sono ormai a pezzi.
Il modello del cristiano è la scienza umana in ciò che essa ha di più discutibile. Perché non si tratta delle cosiddette scienze esatte, ma di teorie etiche immaginate da pensatori contrari al cattolicesimo.

Il Cammino sinodale tedesco ha intrapreso la strada che sognava: quella che porta allo scisma.







settembre 2022
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