NOTE E APPUNTI

di Luciano Pranzetti

Non creda, il lettore, che il titolo di questo nostro intervento abbia il significato pacifico e corrente che ponga la voce “note” da intendersi: osservazioni esplicative, promemoria, cenni, liste o elenchi. Così come, scrivendo di “appunti” si voglia dar loro l’accezione riferita a parti eminenti, interessanti da cogliere - ad esempio - da una conferenza, da un video, da una circostanza. No, con “note” intendiamo, al modo scolastico, sottolineature rimarcanti aspetti, lati o posizioni del comportamento di taluno o di qual che sia cosa, degni d’essere riportati in sede di eventuale giudizio. Parimenti, con “appunti” abbiamo deciso di qualificarli come critica, biasimo, riprensione, accusa.
Questo tanto per chiarire di subito la forma dei contenuti.

Da quando il CVII ha spalancato, alla cultura del mondo, i portali della Chiesa, è tutto un correre verso derive revisionistiche che manifestano, negli autori, la supponenza di saperne più del S. N. G. C. – Verbo di Dio – novelli “maestri in Israele” che spargono il seme del dubbio con esiti di apostasia.
Vediamo, allora, in concreto quanto di nuovo bolle nella pentola del chiacchiericcio modernista.




3 febbraio 2023 - Papa Francesco accompagnato dallo pseudo-arcivescovo anglicano Justin Welby, durante l'incontro con le autorità e il corpo diplomatico in Sud Sudan

1 – Papa Francesco, nella sua recentissima visita apostolica nella Repubblica Democratica (?) del Congo, ha sentito l’urgente necessità di farsi accompagnare dallo scismatico-eretico anglicano, pseudo-arcivescovo di Canterbury. Un gesto in perfetta corrispondenza con l’afflato ecumenistico per il quale è di moda accompagnarsi a confessioni altre la cui storia – nel caso di specie l’anglicanesimo – narra di violente persecuzioni condotte contro la comunità cattolica.
Ma, prescindendo da siffatta osservazione, c‘è da considerare un aspetto ben più rilevante, quello che N. S. G. C. descrive in Gv. 15, 1-8 laddove parla della vite e dei tralci i quali – afferma – se sono a Lui uniti, portano molto frutto, diversamente, se sono staccati e, pertanto, secchi, vengono gettati nel fuoco.
Papa Francesco, con questo suo gesto, non solo rende inefficace la sua preghiera ma induce, col far credere all’eguaglianza del valore soteriologico delle confessioni scismatiche anticristiane – i tralci secchi - finanche alla liceità dell’apostasia, del che se n’è avuto nei giorni scorsi un eclatante esempio che, pubblico essendo stato reso, non crediamo di violarne la riservatezza dicendo di Alessandro Gnocchi passato – armi, bagagli e salmerie – nella milizia nemica, l’ortodossa - che sarebbe più corretto denominare “eterodossa”.
Ci corre, in riferimento a questa defezione, l’obbligo di denunciare – in termini ovviamente emblematici – la reazione sufficientemente ipocrita di quanti gli hanno espresso dispiacere ma sommo rispetto per tale decisione. No! noi non la pensiamo di tal fatta perché la correzione fraterna ci impone di rispettare la persona ma di condannare le motivazioni che stanno alla base della personale scelta che, detto per corollario, potrebbe, per il prestigio dal personaggio acquisito in precedenza, indurre altri cattolici ad imitarlo.




Udienza  di Papa Francesco  nel Sud Sudan


2 – Papa Francesco, sempre nella visita pastorale africana, precisamente nel Sudan, ha detto che i “cristiani possono cambiare la storia”. I cristiani o meglio: il Cristianesimo non solo può ma è nella propria natura la forza che determina la Storia. Non è un segno il fatto che i tempi siano regolati e calcolati con riferimento alla nascita di N. S. G. C.? E la civiltà occidentale: le Università, gli ospedali, le banche, le istituzioni pubbliche, l’associazionismo, la morale, le leggi che tuttora sono la struttura portante della società, non sono forse l’efflorescenza del Cristianesimo? Certamente, nel corso del tempo si son verificati moti contrari all’azione della Chiesa Cattolica sotto forma di rivolte, di scismi, di ribaltamenti, di persecuzioni, ma pensate, forse, che il “principe di questo mondo”, Satana, se ne stia imbelle, inerte di fronte al trionfo di Cristo?
Anche se, nel prosieguo del cammino, accadrà che la civiltà cristiana registrerà un regresso, fino a diventare “piccolo gregge”, non verrà meno la sua forza che le consentirà di resistere alle porte dell’inferno.





3 – Dopo le “perle” (si fa per dire) precedentemente esposte nella teca dell’emittente tv2000 – il Santo Rosario trasmesso da Lourdes – e da noi dimostrate fondi di bicchieri, ne presentiamo un’altra, non meno banale, riferita alla B. V. Maria che, secondo il conduttore del programma, “assorbe ogni contrarietà come una spugna”. Beh, non crediamo che Le si possa applicare siffatta mortificante metafora che, stante l’universale accezione, sta ad indicare un individuo intriso di vino – se è vero che, per tale figura, si dice “beve come una spugna” - un artificio retorico di bassa lega che si pone sul solco di quel linguaggio praticato dal defunto vescovo don Tonino Bello, assurto ai fasti della venerazione mercé un trattatello di mariologia condotto sulla linea di un “verismo” che, piuttosto  che onorare la Madre di Dio, la equipara a una donnetta dei nostri giorni, connotata ora da debolezze meschine ora da titoli fantasiosi, il tutto con la pretesa di risuonare espressione di un nuovo e più familiare approccio che smonta quella devozione che l’ha posta come Colei che – come rivelò, in quel 12 aprile 1947, a Bruno Cornacchiola alle Tre Fontane – sta nel mistero della Trinità.
Ma, nonostante tale altissimo ed unico privilegio concesso a una creatura umana, la B. V. Maria è “onorata” del titolo di spugna il che, detto a parziale discarico dell’autore, pur nella grevezza del significato, suona meno lesivo di quei cenni che Papa Bergoglio, tracciò, quando, con tono magisteriale, affermò che la Madre di Dio, sotto la Croce, ebbe un comprensibile moto di delusione, sentendosi tradita da Chi aveva promesso il Regno dei Cieli a quel Figlio che concludeva la vita appeso al patibolo ed ancora, quando si imbarcò in un discorso a braccio sostenendo che la santità non la si ha per diritto alcuno, che santi non si nasce, tanto è vero che anche la B. V. Maria, la santità, se la guadagnò volta per volta, faticosamente. Ma non spiegò perché l’angelo la salutò con “Ave, o piena di grazia” o perché, a Lourdes, ebbe a svelarsi come “Immacolata Concezione”.

Se qualcuno pensasse che il presente intervento è fuori misura, rispetto alle mende trattate, si ricordi: 1°) che le frane iniziano con minimi smottamenti, come questi che abbiam chiosato; 2°) che, stando al saggio detto latino “motus in fine velocior”, la frana è già avviata e non passa giorno senza che aumenti di velocità.
Un indizio, fra i tanti? La recentissima beatificazione dell’omosessualità promossa dal regnante Pontefice Francesco.
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2023-01/
papa-francesco-lettera-padre-james-martin-omosessualita.html


De hoc satis.

Febbraio 11 ricorrenza della prima apparizione mariana a Lourdes 1858.





febbraio 2023

AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI