Grave incongruenza di Papa Bergoglio

nel Giovedì Santo del 2023


Articolo di Don Francesco Cupello







Papa Francesco torna a celebrare la Messa in Cena Domini nella cappella del carcere minorile di Casal del Marmo. A questo punto cade definitivamente ogni dubbio sulla sua ferma e chiara volontà di scardinare ab imis fundamentis uno degli aspetti più caratterizzanti, e come tali immodificabili e irrinunciabili, della Liturgia cattolica, quale la celebrazione del Triduo Pasquale con la sua altamente significativa e antichissima ritualità.

Intaccando questa ritualità, si va inevitabilmente a relativizzare quanto di più fondamentale attiene all’identità della Chiesa quale Corpo di Cristo, così come definito dall’assioma L’Eucaristia fa la Chiesa e la Chiesa fa l’Eucaristia, non essendoci giorno liturgico più altamente attualizzante tale massima teologica.

Le parole di Gesù Desiderio desideravi, con le quali papa Francesco intitola la sua Lettera Apostolica sulla Liturgia del giugno 2022, sulla quale il prossimo omonimo mese uscirà un mio libro fortemente critico  (Edizioni Fede&Cultura), sottolineano non solo il profondo desiderio di Gesù di mangiare la Pasqua, ma soprattutto di farlo con i suoi discepoli, come già poco prima Gesù aveva mandato a dire al padrone di casa dove si sarebbe svolta la cena pasquale: «Il Maestro ti dice: dov’è la stanza in cui io posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? (Lc 22,11; cfr Mc 14,14; Mt 26,18).

Il Vescovo che nella sua diocesi celebra il Giovedì Santo la Messa in Cena Domini con altri confratelli nell’episcopato e con altri sacerdoti, ma soprattutto con il popolo di Dio, è l’immagine più eloquente di Gesù che celebra la Pasqua con i suoi discepoli. E invece Bergoglio, andandosi a chiudere in una cappella di ospedale, di ospizio o di carcere che sia, tiene tutti fuori, contrariamente alla volontà di Cristo e riducendo il Giovedì Santo a una generica giornata della carità.

La chiara volontà di Bergoglio di relativizzare un fondamentale aspetto della ritualità del Giovedì Santo, è comprovata dal suo immotivato ritorno a celebrare la Messa in Cena Domini nel carcere minorile di Casal del Marmo. E’ evidentemente una sua pregressa idea fissa, cui dava corpo fin da quando era Vescovo di Buenos Aires. Come Papa non può portare avanti le sue idee, come saggiamente e umilmente dichiarò Benedetto XVI nell’omelia della Messa di inaugurazione del suo pontificato.

Il fatto che Papa Francesco non abbia mai celebrato una sola volta la Messa in Cena Domini nella sua cattedrale con i sacerdoti e i fedeli della sua diocesi, la dice lunga sulla sua contestabile idea che un vescovo possa decidere diversamente da come prescrivono le norme liturgiche e un’antichissima tradizione. C’è poi in ciò anche un aspetto contraddittorio di Bergoglio: non è lui il vescovo di Roma, come ci tiene tanto a enfatizzare? E allora perché non si comporta come tale, celebrando il Giovedì Santo nella sua cattedrale, come fanno tutti i vescovi del mondo? Lui poi è andato qualche volta anche fuori del suo territorio diocesano a celebrare la Messa in Cena Domini, invadendo il territorio di un altro Vescovo, comportandosi così come fosse un super-Vescovo, cosa che lui aborrisce, cadendo in palese contraddizione.

Ammettere poi donne a rappresentare i discepoli (tutti uomini) nel gesto rievocativo della scena della lavanda dei piedi nel cenacolo, nonché dei musulmani o non credenti, che tale gesto né capiscono né apprezzano, è proprio il colmo.

Su questo argomento, per quanto riguarda gli aspetti strettamente liturgici, ho già scritto qui un articolo al quale quindi rimando, in cui ponevo anche questa domanda: non sarebbe meglio che il Papa invitasse 12 di quei ragazzi di Casal del Marmo nella sua Cattedrale a rappresentare tutti gli altri nella lavanda dei piedi, e poi andasse a cenare nel carcere con tutti gli altri, magari regalando anche a ciascuno un bell’uovo pasquale di cioccolato?
Ne sarebbero più felici sia quei ragazzi, sia i fedeli della Diocesi di Roma che non si sentirebbero sfrattati dal cenacolo.





aprile 2023

Ritorna al Sommario articoli diversi