SCIATTA TEOLOGIA

Articolo di Luciano Pranzetti





 

Non passa giorno, concesso dal Signore, che ora qui ora là, non si assista a dei riti sacri durante i quali, il celebrante, vuoi per vezzo neologistico e/o neovanesio o per ignoranza – da: ignorare – non caratterizzi il suo estemporaneo dire con vocaboli, o proposizioni, ridicoli, per niente onorevoli e, talora offensivi nei riguardi della Divinità.
La raccolta più copiosa, che ci è occorso da registrare, proviene dal programma “Il Rosario da Lourdes”, trasmesso, alle 18,00, dall’emittente tv2000, di proprietà della CEI.

Abbiamo, nel corso degli ultimi tre anni, annotato svarioni del tipo: “l’assunzione di Maria, il capolavoro della fantasia di Dio”, oppure “nel quarto mistero doloroso si contempla il viaggio di Gesù al Calvario” o dello stesso tenore “nel Getsemani ha inizio l’avventura della Passione di Gesù” così, per altre cappellate di analogo frasario.

Anche per questa occasione, l’argomento ci viene fornito dal Rosario da Lourdes, come se ne dirà in appresso. Ma ciò che ha suscitato in noi preoccupazione, più che irritazione, è stato un passo del commento al quinto mistero glorioso – mercoledì 12 aprile [2023] scorso – quando, il conduttore s’è involato in una concettosa interpretazione del mistero Maria “Colei che non ha conosciuto il peccato, concepita immacolata e per questo, scelta da Dio come madre del Figlio”.
La parte in neretto è il passo che, a noi, ha destato – come abbiam detto poco sopra – preoccupazione per la sottile, nascosta e velenosa pseudo-verità che non emerge di primo acchito.
Ed infatti, lì per lì, questa affermazione ci parve liquida e ovvia stante la dottrina che dice essere, Maria, immune dal peccato originale, condizione primaria e necessaria per assumere l’altissima dignità di Madre di Dio. Ma la cosa durò poco perché non ci suonava corretto che il Signore Dio l’avesse scelta per questo. C’era, nel passo, un che di stonato e di contrario alla realtà dogmatica, un avvertito capovolgimento dei rapporti Creatore/creatura.

Sottoponiamo ai lettori la nostra analisi sintattica con cui dimostreremo l’assurdo teologico di quanto affermato, certi di riscuoterne l’approvazione.
Ed ecco, allora la nostra glossa, la nostra interpretazione.

Così, come è detto, si sostiene che la B.V. Maria sia risultata – unica fra tutti gli umani - immune dal peccato per una sorta di casualità, per un colpo di fortuna e che, il Signore Dio, dopo averla notata, l’abbia scelta quale Madre del suo Figlio.
Ora, a noi, pare non potersi accreditare un simile ragionamento dacché nessun uomo, come nessuna donna, nasce immune dal peccato, per cui Il Signore Dio non sceglie, in quanto, ammessa in Dio la possibilità di scelta, ne consegue che Egli è estraneo al disegno della Redenzione poiché il caso Gli ha fornito il soggetto adatto, una donna senza peccato.

La verità, caro conduttore del Rosario, è altra.

È il Signore Dio che crea una donna immune dal peccato originale, destinata, secondo il Suo disegno, ad essere la madre del Redentore, cioè: il privilegio della immacolata concezione non è il risultato di un colpo alla roulette che gratifica un soggetto fra i tanti, ma è il risultato della volontà divina che tutto preordina in modo tale che nulla accade fuori dalla Sua previdenza.
Pertanto è uno sproposito teologico affermare che il Signore Dio ha scelto Maria in quanto immune dal peccato, poiché – lo ripetiamo – il dover scegliere fa supporre il caso quale effettivo agente che porta il Signore Dio a eleggere l’unica donna a disposizione per l’altissimo officio di Madre del Suo divin Figlio.

Pertanto, non si parli di scelta ma di predestinazione. E, naturalmente, si modifichi la scorretta affermazione in: “Colei che il Signore Dio ha creato – per sua imperscrutabile volontà -  Maria, l’unica creatura immune dal peccato, concepita immacolata, è stata predestinata ad essere Madre del Figlio”.







aprile 2023

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